breve di cronaca
A proposito di organici
Tuttoscuola - 08-03-2005
Gli organici dei docenti tengono, anche grazie agli extracomunitari

Non è la riforma scolastica a incidere, per il momento, sugli organici degli insegnanti, ma l'andamento demografico della popolazione scolastica che dovrebbe comunque assestarsi sui livelli complessivi dell'anno in corso: circa 7 milioni e 675 mila studenti (che sarebbero 300 mila in meno se non vi fossero gli studenti stranieri iscritti a scuole statali).
Negli incontri di informazione preventiva alle organizzazioni sindacali, il Miur nei giorni scorsi ha annunciato che, proprio tenendo conto dell'andamento delle iscrizioni per il 2005-2006 e degli assestamenti di popolazione scolastica dell'anno scorso, prevede 251 posti in meno nella primaria dove si registrerebbe un calo di circa 25 mila alunni; prevede 645 posti in meno nella secondaria di I grado per effetto di assestamenti dell?anno scorso e del calo di circa 18 mila iscritti per il 2005-06.
Mentre è in linea con l'andamento in atto il calo di alunni nella secondaria di I grado (l'anno scorso il calo effettivo fu di 14.160 unità), sorprende invece il pesante decremento (25 mila unità') nella primaria dove l'anno scorso, grazie anche al gettito degli anticipi, il settore aveva "tenuto", registrando alla fine un aumento di 1.268 unità. E quest'anno era atteso un ulteriore aumento dovuto all'allargamento degli anticipi per i nati a tutto il 31 marzo.
Notizie positive invece per la scuola dell'infanzia e per la secondaria superiore, i due settori che continuano negli incrementi di alunni: 520 posti in più negli istituti superiori dove vi sarebbero un aumento di circa 30 mila studenti, mentre per la scuola dell?infanzia vengono confermati definitivamente 480 posti già assegnati di fatto nel 2004-2005.
Quei 30 mila studenti degli istituti superiori risulteranno alla fine molti di meno, come ormai capita da anni: l'anno scorso furono comunque 13.245 in più.
Nell'infanzia, dove si registra ancora l?incognita degli anticipi, vi dovrebbe essere un ulteriore aumento rispetto all'anno in corso, che pur fece segnare 5.823 bambini in più.


Le scuole del sud si svuotano, quelle del nord si affollano. Ripercussioni sugli organici?

In molte località del sud le scuole stanno difendendo con i denti gli organici dei posti di docente, pesantemente attaccati dal "virus" del decremento demografico di alunni.
Gradualmente scompaiono classi (e posti di insegnante), molte istituzioni scolastiche sono già sotto il limite di dimensionamento.
Al nord, invece, anche grazie alle continue trasfusioni di nuova popolazione scolastica straniera, le classi si riempiono, aumentano le liste di attesa per la scuola dell'infanzia e molti comuni sono in difficoltà nel reperire nuovi locali per far fronte alle nuove iscrizioni.
Anche per il prossimo anno scolastico l'andamento in corso si confermerà.
I problemi di crescita saranno maggiori nella scuola primaria, dove già nell'anno in corso, rispetto al 2003-2004, vi sono stati nelle scuole del nord circa 18 mila alunni in più.
Sempre sul versante della crescita sono stati significativi gli andamenti al nord degli istituti superiori (oltre 10 mila studenti in più) e delle scuole dell'infanzia (oltre 6 mila bambini in più).
Positiva la situazione delle scuole del Centro Italia con la sola eccezione delle istituzioni di I grado.
Ben altra musica al Sud e nelle Isole, che hanno perso dal 2003-04 al 2004-05 quasi 39 mila studenti: oltre 20 mila in meno nella primaria e 15 mila nella ex-scuola media.
La stessa scuola dell'infanzia ha fatto registrare quasi 3 mila iscrizioni in meno.
Il decremento sensibile che ormai da anni si registra nei settori scolastici inferiori delle scuole meridionali fa prevedere una lunga onda di magra che interesserà anche i livelli scolastici successivi per diversi anni ancora, con pesanti ripercussioni sugli organici.

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