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A pesca nella Rete
Internazionale.it - 08-03-2005
La rivoluzione di internet è entusiasmante, ma non montiamoci la testa. Non sarà facile

Internazionale 580, 3 marzo 2005

Pesce o pescatore? Davanti alle reti dell'informazione oggi puoi scegliere. O resti una delle sardine che si fanno pescare ogni giorno dalle reti industriali dei pescherecci-officina, oppure ti fai pescatore d'informazione: con la tua piroga ad alta tecnologia, vai a cercarti dentici e branzini nelle acque migliori. Oggi, se sei fortunato, appartieni al decimo dell'umanità che può scegliere.

Puoi decidere di restare preda nelle reti di informazione in mano alle società per azioni (spesso cattive azioni), alle società a responsabilità limitata (molto limitata), alle scatole cinesi con sede alle Bahamas e soldi in Svizzera, agli "uomini d'onore" con seggio in parlamento, ai propagandisti di carta igienica, dentifrici e cibi per gatti, con contorno di governi al loro servizio. Oppure ti cerchi l'informazione là dove il capo della General Electric, della Fininvest, della Enron, della P2 o della Parmalat, contano quanto te: su internet.

Lì loro hanno il loro sito, tu puoi avere il tuo, loro hanno il loro indirizzo email, tu puoi avere il tuo. Lì puoi confrontare i siti della Monsanto e di Greenpeace, quello di Amnesty international e quello sulla School of Americas dell'esercito Usa, dove si sono formati migliaia di torturatori e golpisti, il sito della commissione antimafia e quello di Dell'Utri. Il costo è lo stesso.

A differenza delle reti televisive, dove il coltello del tempo ce l'hanno loro per il manico, nella rete il manico del coltello lo tieni tu. Vuoi conoscere vantaggi e rischi degli organismi geneticamente modificati? Puoi guardare sia i siti delle multinazionali sia quelli degli scienziati indipendenti. In quale sito restare un minuto o un'ora lo decidi tu.

E oltre al tempo, hanno in mano anche lo spazio. Se per esempio le multinazionali del transgenico e il Corriere della sera organizzano insieme un convegno sugli ogm e dedicano editoriali e un sacco di spazio alle posizioni a favore degli ogm (il cliente paga e ha sempre ragione!) sacrificando quelle più prudenti, tu non puoi allungare il giornale che hai comprato e hai un bel cercare informazioni e commenti che non ci sono. Tuttalpiù puoi tornare in edicola e comprare un altro giornale, meno condizionato dalle aziende.

Con i giornali, se vuoi cambiare contenuti devi anche cambiare il mezzo d'informazione. Con internet no. Con lo stesso mezzo e senza costi aggiuntivi, accedi a qualunque contenuto desideri. Un sito non ti soddisfa, tace o mente? Puoi controllare in un altro. Hai a disposizione migliaia di fonti in qualunque parte del globo. Trovi notizie scritte magari un minuto prima che tu le legga.
Non potevo starmene alla finestra! Sta avvenendo la più grande e più veloce rivoluzione nella storia della nostra specie.

Per alfabetizzare metà degli umani ci abbiamo messo cinquemila anni. Per connettere potenzialmente tra loro in tempo reale un decimo degli umani ci abbiamo messo vent'anni. Fra altri venti probabilmente un terzo degli umani saranno collegati tra loro senza mediatori. Di Murdoch e di Mastrolindo ci si ricorderà allora come oggi di Mussolini e di Ceausescu.

Così da gennaio il mio spettacolo beppegrillo.it parla della rete ogni sera nei palazzetti di cinquanta città italiane e usando la rete migliaia di miei spettatori mandano con me ogni sera email al presidente della repubblica. Ho aperto anche il mio blog su internet, un sito dove chiunque può dire la sua e leggere quello che ci metto io giorno per giorno e trovare le cose migliori che ho fatto in questi anni (www.beppegrillo.it).

Analfabeti e internauti

La rivoluzione di internet è entusiasmante, ma non dobbiamo montarci la testa. Non sarà facile. Tra alcuni anni la rete sarà più accessibile e più attraente di quanto sia oggi la tv. Ma per adesso è il contrario: l'accesso alla televisione è facile e apparentemente gratuito, quello alla rete è macchinoso e costoso, specialmente in Italia.

La tv si usa dal divano, la rete dalla sedia; la televisione ti viene a cercare, la rete devi andare a cercarla. Ma c'è di peggio. Da millenni c'è un abisso di potere tra chi sa leggere e scrivere e chi no. Per molti decenni ci sarà un abisso ancora maggiore tra chi potrà usare la rete e chi resterà fuori, cioè la grande maggioranza dell'umanità, compresa un'abbondante minoranza di poveri nei paesi ricchi. Per non parlare dei due abissi che separeranno gli analfabeti dagli internauti. La rete può quindi diventare il più potente strumento di diseguaglianza nella storia dell'umanità.

Se fossimo davvero in una democrazia, invece di farci passare dai cinquanta ai cinquecento canali televisivi in prevalenza commerciali, le Nazioni Unite, la Banca mondiale e gli stati del mondo dovrebbero favorire la chiusura di almeno metà dei canali tv. Con le risorse di cervelli, energia elettrica, materiali e soldi così risparmiati, si potrebbero dotare entro dieci anni tutti gli scolari del globo e almeno metà dell'umanità adulta di un computer a basso prezzo e di una connessione gratuita alla rete. Gratuita? Sì, gratuita, come in Svezia. E come gratuita è la cittadinanza su questo pianeta.

Beppe Grillo

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