18/03/02 - Roma -
Giunge finalmente al Parlamento italiano una
proposta di legge per l'adozione del Software Libero di cui si è parlato a lungo dentro e fuori dalla rete e che ha tutta l'aria del primo grande assalto italiano al dominio del software proprietario nelle istituzioni e nella Pubblica Amministrazione.
La proposta ha un titolo esplicito: "Norme in materia di pluralismo informatico, sulla adozione e la diffusione del software libero e sulla portabilità dei documenti informatici nella Pubblica Amministrazione".
Scopo della legge è quello di privilegiare l'adozione del software libero da parte della Pubblica Amministrazione, in modo da migliorare la gestione dei servizi informativi dello Stato. Inoltre, di adottare formati non proprietari, e quindi universalmente utilizzabili, per tutti i documenti prodotti dalla pubblica amministrazione.
A testimoniare il rilievo della proposta e le aspettative, mercoledì prossimo, 20 marzo, nella Sala Rossa di Palazzo Madama alle 12 si terrà un'affollata conferenza stampa alla quale parteciperanno il senatore verde Fiorello Cortiana, che presenterà la proposta al Parlamento, esponenti della comunità open source italiana, l'ingegner Pelosi (consigliere del ministro Stanca), rappresentanti di aziende come IBM e FinMatica e Alessio Papini, consigliere comunale dei Verdi di Firenze a cui si deve il "via" della proposta.
L'evoluzione di questa proposta è seguita con grande attenzione anche al di fuori dei confini nazionali. Questo accade anche perché in tutta Europa si moltiplicano le iniziative a sostegno dell'Open Source.
Basti pensare che in Gran Bretagna si lavora sull'introduzione obbligatoria di software libero nella Pubblica Amministrazione; che il progetto eEurope della Commissione Europea parla esplicitamente di "codice liberamente accessibile"; che il Comune di Firenze ha approvato una mozione per l'introduzione e espansione di Software Libero nella Pubblica Amministrazione; che il parlamento tedesco ha recentemente annunciato l'adozione di numerosi sistemi Open Source nelle proprie infrastrutture.
Stefano Maffulli, portavoce della Free Software Foundation Europe, ha spiegato che "questa proposta di legge porterà alla pubblica amministrazione i vantaggi del sistema GNU. Il nostro sistema, noto soprattutto grazie a GNU/Linux, la sua variante più diffusa, concede agli utenti la libertà di eseguire, modificare, distribuire liberamente il software e restituisce agli utenti un diritto che troppo spesso gli viene tolto dalle comuni licenze d'uso. Al contempo garantisce una base di partenza per una vera concorrenza sul mercato informatico, basata su standard aperti e documentati. Spero che in Parlamento la proposta venga discussa senza pregiudizi".
"L'
Associazione Software Libero - ha commentato il presidente dell'associazione, Simone Piccardi - ha appoggiato la proposta di legge del senatore Cortiana sin dalle prime stesure. La diffusione e lo sviluppo di software libero avranno sicure e rapide ricadute positive sull'economia, sulla concorrenza e sulla trasparenza del mercato".