breve di cronaca
"Primine, Milano è pronta"
La Repubblica - 16-03-2002
L'assessore Simini: lo spazio c'è, adegueremo le strutture Diecimila i bambini lombardi coinvolti nell'anticipo scolastico se passa la riforma Moratti

di TERESA MONESTIROLI

«Milano è pronta». Parola dell'assessore all'Educazione Bruno Simini. Se la riforma del ministro Letizia Moratti, sopravvissuta fino ad ora agli attacchi degli studenti, dei sindacati e dell'opposizione, dovesse superare indenne l'iter parlamentare, da settembre la scuola milanese sarà pronta ad attivare la "primina statale". Il che significa che - presumibilmente nel mese di luglio e non prima - le scuole materne ed elementari riapriranno le iscrizioni per tutti i bambini che, entro il 28 febbraio del 2003, compiranno 3 o 6 anni.
Il decreto delega della riforma della scuola, approvata mercoledì scorso dal Consiglio dei ministri, passerà ora alla commissione di Camera e Senato. Ma già circola la voce che l'obbiettivo del ministero è di partire dal prossimo anno scolastico 20022003. Sarà pronta la scuola lombarda ad attivare la riforma in così breve tempo e, soprattutto, a riaprire le iscrizioni e assorbire l'"onda anomala"? Sembra di sì.
La decisione spetta ora ai singoli Comuni. La già difficile scelta delle famiglie, infatti, dipende dalla capienza degli istituti, di proprietà dei Comuni. Per quanto riguarda Milano, l'assessore all'Educazione, Bruno Simini, garantisce che non ci saranno problemi. «Milano è pronta. C'è in atto, ormai da tempo, un progetto di razionalizzazione degli spazi per ottimizzare le risorse creando nuove aule, nuovi laboratori e magari anche nuove scuole. Gli istituti lombardi, come quelli italiani, sono vecchi. Le esigenze sono cambiate e le strutture vanno adeguate. Ma lo spazio c'è».
Eppure potrebbero essere 10 mila gli alunni in più che si riverseranno nelle scuole materne ed elementari della Lombardia (4 mila a Milano) se tutte le famiglie, in condizione di farlo, dovessero scegliere di mandare il proprio figlio a scuola in anticipo. «Non succederà - garantisce il direttore scolastico regionale Mario Dutto - in Lombardia la richiesta di primine non è molto diffusa e non raggiunge le percentuali di altre regioni. Sarà un passaggio graduale, che permetterà sia alle famiglie di abituarsi alla novità, sia alle scuole di attrezzarsi adeguatamente. Comunque, ci stiamo già organizzando per costituire un gruppo di lavoro che analizzi tutti i problemi relativi all'attivazione della riforma. Il tempo sarà poco, ma se la riforma dovesse partire la Lombardia non rimarrà indietro». Un po' meno positive le reazioni delle scuole. Il dirigente dell'elementare Cinque Giornate, Gianluigi Gandola, è preoccupato: «Se si partisse a settembre non sarebbe solo un problema di aule. L'organico delle elementari è già stato fissato, attivare nuove classi potrebbe creare molti problemi».

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 Claudia    - 17-03-2002
Continuo a non avere parole: mi pare che sia una follia collettiva, un gioco competitivo fra Comuni con la vita di tante persone, un balletto disarmonico ...non so che altro. Che bello sarebbe sentire qualcuno che dice "Vorrei rimanere indietro" (indietro da che poi?!).
In nome di quali ideali ci si sta muovendo?in nome del rispetto della persona? Non credo sia possibile, per chiunque sia consapevole, crederci!!
E' molto difficile rimanere sereni a osservare cosa si sta commettendo da anni (sia ben chiaro, non solo ora) a scapito delle analisi equilibrate che invece bisognerebbe avere il coraggio di fare insieme con tutte le scuole e le cittadine e i cittadini che la abitano, per fare scelte rispettose dei ritmi di sviluppo delle bambine e dei bambini e delle necessità impellenti della scuola di tutte/i.