Definisce il Devoto-Oli alla voce “
mugugno “: “
Innocuo brontolio di scontento “. Si legge nella presentazione di copertina dell’ultima fatica di Giorgio Bocca “
L’Italia l’è malada “:
“ ( … )
A un potere arrogante e privo di pudore, che si esalta in quotidiane apologie di reato e sta acquisendo un controllo non più mediato ma immediato su tutta la società italiana, fa riscontro una società civile disattenta, volubile ( ieri tutta dietro Mani pulite, oggi in maggioranza contro i giudici ), intontita dal consumismo e dal sesso, le merci uniche della tv.
Il traguardo verso il quale ci stiamo avviando a grandi passi è quello di una democrazia puramente negativa, di pura tolleranza.
Non si incarcerano né si torturano gli oppositori, ma il controllo decisionale è interamente sottratto ai cittadini ai quali rimane soltanto – beninteso non sui mass media che davvero contano – il “ diritto di mugugno “.
Per un’ Italia nata dalla Resistenza, cresciuta nel miracolo economico e capace ai suoi tempi di sconfiggere il terrorismo e di impostare una coraggiosa lotta contro la corruzione politica, è una prospettiva davvero poco confortante, insomma ‘ l’Italia l’è malada ‘. “
Definisce il Devoto-Oli alla voce “
impostura “ :
“
L’abituale ricorso all’inganno . Comunemente, vistoso apparato di falsità e di menzogne “.
Ebbene, è questo il mugugno di un onesto pensionato del bel paese che “
nel bel mezzo di un gelido inverno “ lascia alle casse vuote del disastrato Stato italiano, nel mese di gennaio, la somma di euro 107.75, quale obolo di conguaglio fiscale, mentre tutto intorno è un gioire di gente allegra per le provvidenze concesse dall’egoarca, uno svolazzare continuo della stessa gente per gli acquisti finalmente possibili dopo il miracolo dell’unto, che non moltiplica pani e pesci ma euro sonanti.
E’ il mugugno di un onesto pensionato senza conflitti di interesse, che vede rimandata ai tepori della primavera la scoperta della munifica elargizione dell’egoarca.
Nel frattempo il mugugnante pensionato ha ben donde per mugugnare, avendo scoperto quanto di seguito si specifica.
Il mugugnante pensionato ha elargito alle pubbliche finanze nel corso dell’anno 2004, mensilmente e con decorrenza 1 marzo/30 novembre, una addizionale comunale per la città di ********* di euro 4.06 – in codice 1S0AC – ed una addizionale regionale per la ******** di euro 11.38 – in codice 1S0AD.
Orbene, per effetto della finanza creativa del governo dell’egoarca il mugugnante pensionato mensilmente e con decorrenza 1 gennaio 2005 e sino al 30 novembre 2005 potrà contribuire, bontà sua, al risanamento delle pubbliche finanze, versando le addizionali comunali e regionali nelle nuove misure di euro 10.24, per quelle comunali – in codice 1S0AC -, e di euro 28.68 per le addizionali regionali – in codice 1S0AD.
Ecco l’impostura; il (mal)governo del “
giù le tasse “, di ‘ aennina ‘ invenzione, aumenta le predette addizionali del 152 per cento.
E’ il (mal)governo che non mette le mani nelle tasche degli italiani; del resto, ci troverebbe ben poco da portare via!
Ma fino a quando potrà durare l’innocuo brontolio degli abitatori del bel paese, immersi ancora in un sonno mediatico profondissimo, anticipatore forse di un più profondo stato comatoso della democrazia in Italia?
E’ il caso di richiamare prontamente alla memoria i tratti salienti dell’impostore, così come sono stati ben illustrati in un bel saggio della psicoterapeuta Clotilde Buraggi dal titolo inequivoco “
L’impostore e il suo pubblico: un rapporto perverso “.
Primo tratto: “ ( … )
quello dell’impostura è un problema non semplice: appartiene alla classe delle perversioni e la personalità del perverso è sempre molto complessa da capire anche per gli addetti ai lavori. ( … ) “
Secondo tratto: “ ( … )
L’impostore è una persona che si autodefinisce, proprio come il bambino che si dice da solo ‘ Sono bello, sono buono ’, indipendentemente dalle opinioni degli altri.
( … ) “
Terzo tratto: “ ( … )
L’impostore dedica molto tempo a costruire la propria immagine. Come ogni attore, egli recita sempre una parte e cambia il suo aspetto con acconciature e abbigliamento adeguati a far credere di essere quello che gli piacerebbe essere e che vuole che gli altri credano che lui sia. ( … ) “
Quarto tratto: “ ( … )
Quando parla agli altri, l’impostore ha uno stile ampolloso e un tono autocelebrativo molto lontano dallo stile ironico e dimesso delle persone veramente intelligenti che conoscono le molte sfaccettature del reale e non sostengono fanaticamente nessuna ipotesi.
( … ) “
Quinto tratto: “ ( … )
L’impostore ha bisogno di essere accettato e a questo scopo cerca di farsi simile al suo pubblico. Se parla a dei professionisti esibisce uno straordinario (quanto dubbio) curriculum di studi, se parla agli artigiani dice di avere fatto per un certo periodo l’apprendista falegname. ( … ) “
Sesto tratto: “ ( … )
Ogni bambino e bambina nel suo processo di sviluppo cerca di rendere simile la propria personalità a quella del padre (o della madre) imitandolo/a e poi identificandosi; ma questo non è il caso dell’impostore. Egli, infatti, assume una personalità diversa dalla propria non per identificarsi con la persona che finge di essere ma per appropriarsi della potenza di un altro perché egli non ne ha nessuna. L’impostore è in cerca di un Io. (Greenacre 1958).( … ) “
Settimo tratto: “ ( … )
L’impostore cerca con tutte le forze di convincere se stesso e gli altri che sia vera la personalità che egli esibisce e che indossa come un costume mascherato per nascondere la propria debolezza. ( … ) “
Ottavo tratto: “ ( … )
Secondo Helen Deutsch (1955), la personalità dell’impostore ha una basso livello di organizzazione dell’Io ed è costituita da identificazioni multiple non sintetizzate.( … ) “
Nono tratto: “ ( … )
Secondo la Greenacre (1958), l’impostore avrebbe un narcisismo patologico, un senso disturbato della realtà e della propria identità, la sindrome del piccolo pene, e una ammirazione esagerata per la madre.( … ) “
Decimo tratto: “ ( … )
Per Gaddini (1974) l’impostore “ha massivamente sviluppato le possibilità dell’imitazione, non avendo alcuna capacità di identificazione e alcun senso di sè “.( … ) “
Undicesimo tratto: “ ( … )
La Argentieri (2000), che ha affrontato il problema della malafede, molto affine all’impostura, ritiene che in tale patologia vi sia un difetto nella organizzazione mentale di base descritta da Gaddini (1981), con una angoscia di integrazione che si oppone difensivamente all’integrazione del Sé e che congela grosse quote di aggressività.( … ) “
Dodicesimo tratto: “ ( … )
Un’altra delle caratteristiche dell’impostore, legata alla sua difettosa gestione della aggressività è la sua incapacità di tollerare i conflitti.( … ) “
Tredicesimo tratto: “ ( … )
L’impostore ha una prodigiosa capacità di sedurre (Finkelstein 1974), di affascinare, di stregare, di illudere, di rassicurare; di scoprire quello che il suo pubblico è pronto a credere ed è avido di sentirsi dire.( … ) “
Quattordicesimo tratto: “ ( … )
E’ un luogo comune ritenere che gli impostori siano molto numerosi fra i politici: Mazzini scriveva: “Il mondo governativo di oggi non è che ipocrisia, impostura più o meno sfacciata” ( … ) “
Quindicesimo tratto: “
( … ) Chi sono le persone che vengono ingannate dall’impostore? Sono persone semplici e ingenue che si lasciano abbindolare o sono invece persone che fanno il suo stesso gioco, che gli assomigliano caratterialmente, che come lui aspirano a cambiare la loro posizione senza tenere conto dell’onestà del metodo e dei limiti imposti dalla realtà ?( … ) “
Sedicesimo tratto: “ ( … )
Secondo Leopardi, la responsabilità è tutta dell’impostore e non del suo pubblico: “Gli uomini impostori - ha scritto - hanno insegnato agli uomini bonari delle menzogne per ispogliarli di roba e di libertà” (1-1370). ( … ) “
Diciassettesimo tratto: “ ( … ) …
gli individui che sono avidi di fare da audience all’impostore (Finkelstein 1974), soffrirebbero come lui per problemi di bassa autostima. A ragione delle proprie ferite narcisistiche (Olden 194I), avrebbero bisogno di sentirsi in contatto con un oggetto potente da idealizzare, sperando di ricevere magicamente salvezza e valore attraverso il contatto con una persona sentita onnipotente.( … ) “
Diciottesimo tratto: “ ( … )
Se però il leader è un impostore, il pubblico può servirsi della negazione, o addirittura del diniego per non vedere questa sua realtà. Se il pubblico si sente rassicurato dall’impostore, anche l’impostore ha bisogno del suo pubblico per confermare la propria grandiosità illusoria; è infatti il pubblico con la sua conferma che lo aiuta a tramutare la sua menzogna in una struttura relativamente stabile.( … ) “
ilaria ricciotti - 30-01-2005
|
Io pensionata dal 2004 ed altri pensionati ancor prima di me, non mi/ ci limito-limitiamo quotidianamente a mugugnare, ma nel nostro piccolo a parlare, a screditare, con dati alla mano, un governo che molti degli stessi italiani nelle varie elezioni avute hanno screditato non votandolo più.
Per fortuna non siamo ancora tutti rimbecilliti al punto da farci abbindolare da chi ogni giorno, e ripeto ogni giorno, non ci permette di vivere dignitosamente da pensionati, e che, tra breve, ci consiglierà, inviandoci un opuscolo, su come star bene e non ammalarci e prolungare la nostra vita!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! |
Michele Sorbara - 30-01-2005
|
Senza dovere leggere tutto il resoconto, non posso che condividere.
Unica pecca però è che non ci resta che piangere e mugugnare in quanto purtroppo non è più possibile fare le rivoluzioni, nemmeno quelle primaverili visto che i partiti di sinistra preferiscono avanzare affiancati ma divisi dallo stesso egoismo.
Michele Sorbara |