Schede
Forum Scuola Imola - 26-01-2005
Segnaliamo un articolo tratto dall'Unità

Con queste schede si è aperta la strada del “fai da te”, ci si è avviati verso una sorta di anarchia per cui si avranno differenze di valutazione tra scuola e scuole o tra zona e zone e i giudizi espressi saranno ancor più difficilmente comparabili rispetto a prima.
Per ovviare a questo, gli Istituti della città e del Circondario hanno cercato di elaborare una scheda unica per tutto il territorio locale, sul modello proposto dal ministero derivante da Indicazioni Nazionali transitorie, tanto transitorie che valgono solo per quest’anno.
Una scheda, inoltre, che articolandosi tra materie opzionali e facoltative decreta di fatto l’organizzazione oraria del 27+3+10, ratificando così l’eliminazione della scuola a tempo pieno.
A che serve elaborare una scheda unica per la città, per di più impostata su indicazioni provvisorie, quando già in altre località, a soli 10 Km. da essa, elaborano schede di valutazione diverse? E nel capoluogo? E nel resto della regione? E nel resto d’Italia?
Chissà se vedremo adesso anche schede elaborate sulla base delle varie tradizioni culinarie? Che so, a Ravenna e a Rimini consumeremo schede alla marinara? A Roma ovviamente alla carbonara, e in Padania?
Bene, si è avviata la “devolution” anche nella Scuola, una devolution che si attua, non solo a dimensione regionale, ma perfino a dimensione circondariale.
Tutto questo viene giustificato in nome dell’autonomia, ma un conto è la metodologia di valutazione, che rientra appunto nell’area dell’autonomia e un conto è il documento di certificazione ufficiale dei risultati, che dovrebbe essere uniforme per tutto il territorio nazionale.
Queste schede, invece, si propongono come modelli di transizione in attesa che il portfolio e il tutor, senza il quale il portfolio non può essere attuato, superino il guado che stanno ancora attraversando. Esse sono funzionali alla prevista abolizione del valore legale del titolo di studio, abolizione che, tra l’altro, darà anche minor potere contrattuale ai futuri studenti che entreranno nel mondo del lavoro, dopo aver completato il ciclo delle scuole superiori.
Schede utili quindi a dare un’ulteriore spinta verso la frantumazione del sistema scolastico pubblico.
Non a caso nella sigla del Ministero (MIUR) è stato soppresso il termine -Pubblica-, non più Ministero della Pubblica Istruzione, ma semplicemente Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Giancarlo Savioli

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 ilaria ricciotti    - 26-01-2005
Riforma, precari, programmi, portfolio, licei ed istituti professionali, criteri di valutazioni diversi, schede diverse ecc. e tutto in nome dell'autonomia, di quell'autonomia che è stata applicata volutamente?male e che sta spezzettando le varie scuole pubbliche in tante scuolette che hanno in comune una sola costante: il CAOS.
Che fare? Se questo governo ancora regnerà a lungo, bisognerà che ci affrettiamo ad indire un referendum, per salvare la scuola pubblica che ormai sta perdendo sempre più la sua connotazione etimologica e la sua identità sostanziale.

 giulia    - 30-01-2005
invito anche io a pensare seriamente ad un'azione contro la riforma, che piano piano sta andando avanti cancellando manifestazioni, pensieri, movimenti e critiche evidenti e fortemente motivate.
Non ci resta che il referendum