L'inglese? Può attendere!
Vittorio Delmoro - 21-01-2005
Affronto in anticipo una questione che potrebbe diventare calda nel prossimo futuro e apro così un nuovo fronte nella battaglia del movimento contro la riforma Moratti.
L’anticipo è dovuto alla assoluta mancanza di documenti ufficiali in proposito e alla conseguente ignoranza su quale potrà essere la linea del MIUR; ma può comunque contribuire a stabilire obiettivi quando si aprissero tavoli di contrattazione o piattaforme rivendicative.


Pars ridens ovvero come tagliare (virtualmente) le tasse agli italiani (ricchi).

Il tutto avviene attorno alla metà di novembre, allorquando il movimento antiriforma esplode con una ritrovata unità nel più grande sciopero della storia scolastica italiana. Intanto che sindacato e movimento si danno da fare ad organizzare treni e pullman per la manifestazione romana, dall’altra parte della barricata si svolgono ben altre operazioni.
Quella che segue è una ricostruzione ipotetica e magari caricaturale, ma non credo molto lontana dalla realtà.


La nostra ministra è in viaggio, in Giappone addirittura; è partita con tutta la tranquillità necessaria : dello sciopero della scuola lei se ne sbatte (tutta propaganda e disinformazione!), delle manifestazioni romane più ancora (ci ha fatto il callo e le sue orecchie non sono particolarmente sensibili).
Per di più, prima di partire, ha avuto assicurazione che la scuola non si tocca (si fa per dire, naturalmente).
E invece?
Invece si sveglia la mattina dello sciopero coi giornali italiani che gridano al 2% di taglio del personale docente, allo stesso modo che per tutti gli altri statali e per tutte le altre spese ministeriali.
Non è che dormisse tranquilla sul suo cuscino finanziario, ma non pensava che il Siniscalco le sfilasse da sotto tutto il materasso.
Va su tutte le furie e dichiara immantinente che si tratta di un errore, di una svista, oppure della solita disinformazia comunista. Rassicura tutti quanti che, non appena sarà tornata in Italia, ci penserà lei a chiarire bene come stanno le cose e che la scuola non si tocca (sempre come sopra).

Quando tre giorni dopo torna davvero e ascolta dalla viva voce di Siniscalco che il 2% è pura realtà, si produce in una performance inaspettata, almeno per una signora del suo genere : minaccia le dimissioni come un qualunque altro politico di lunga navigazione.
E così è costretto ad intervenire il capo supremo, il suo datore di lavoro, il suo mentore e consigliere, nonché socio.

Il colloquio può essere andato più o meno così.

B. – Ascolta, Letizia; tu lo sai, fosse per me avrei ricoperto d’oro sia la tua testa che tutta quanta la scuola che dirigi; del resto l’ho pure dichiarato, anche in TV e più volte. Il fatto è che non ci sono soldi. Questi inaffidabili di Italiani, che durante il governo precedente pagavano fior di tasse, da quando ci sono io ne pagano sempre di meno. Come dargli torto, d'altronde; le tasse sono troppo alte. Solo che, invece che ripagarmi per i condoni che gli ho regalato, quelli han capito che meno pagano meglio è. E così ora i soldi sono finiti.

L. – Ma tu me l’avevi promesso! Otto miliardi di euro! L’abbiamo detto a tutti gli Italiani; perfino da Vespa!

B. – Certo che l’avevo promesso! Ma tu sai come vanno queste cose, no? Se sono qui ora è solo perché ho promesso questo ed altro e loro c’hanno creduto! (ih,ih). Anzi, sai che ti dico? Se non continuiamo con le promesse, siamo fottuti!

L. – Proprio per questo non puoi tagliarmi ora il 2% di insegnanti!

B. – Scusa, Letizia, ma allora non hai capito! Questi soldi mi servono per tagliare le tasse! Se non lo faccio, se almeno non do l’impressione di farlo, quelli non mi votano più! E allora non è che salti solo tu, salto pure io! Per cui cerca di darti una calmata, falla finita con questa storia delle dimissioni e trova piuttosto il modo di farmi avere questi soldi.

L. – Ma se tu mi togli qualche decina di migliaia di docenti, poi chi li sente tutti quanti?

B. – Letizia, stammi a sentire. Io ti stimo, io ti ho messo su quella poltrona, io ti ho sempre difesa da quel mangiapreti di De Michelis, che non ne voleva sapere d’assumere novemila insegnanti di religione, e da quell’altro urlatore roco del Bossi, che vorrebbe spendere tutti i tuoi soldi in Padania. T’ho pure accompagnato dal Vespa, dove quella tigre di carta dell’Angeletti t’avrebbe sbranata, mentre a me mi tratta col rispetto che si deve ad ogni padrone. Un favore me lo devi!

L. – Chiariamo subito che non so chi altri avresti potuto trovare, oltre me, da mettere al MIUR per tagliare dando l’impressione di aggiungere! In questi tre anni ho contribuito più io al bilancio pubblico, che tutti gli altri ministri messi insieme!

B. – Hai perfettamente ragione, cara la mia Letizia! Di te ci si può sempre fidare! Ed è per questo che anche stavolta dobbiamo lavorare uniti; sono convinto che troverai una soluzione.

L. – Okkei, vedrò quel che posso fare; ma tu non m’abbandonare, soprattutto quando si torna in TV!


La mattina dopo la nostra ministra mette il pepe al culo a tutto lo staff, a cominciare da Capo, il capo. Dovete trovarmi il sistema di tagliare il 2% di spese, senza dare l’impressione di tagliare niente, capito?
Il capo e qualche sottoposto sgranano gli occhi, come se non avessero capito bene; ma basta qualche scrollatina e qualche occhiataccia per far piombare tutto il ministero in un’attività frenetica di consultazione di manuali e di legislazione pregressa.
Fatto sta che nel giro di qualche ora (vedi tu l’efficienza ministeriale!) si trova la quadratura del cerchio : gli specialisti di lingua inglese della scuola elementare!

- Quanti sono?
- Circa tredicimila.
- Troppo pochi, me ne servono di più.
- Gonfiamo un po’ la cifra, tanto chi se ne accorge?
- Quattordicimiladuecento.
- In due anni.
- Sì, in due anni, che sennò il taglio è così drastico che potrebbe provocare una sollevazione generale.
- Ma non è proprio il 2%
- E’ l’uno per cento circa, ma in due anni, fa appunto il 2%!
- Ma sempre la scuola elementare deve pagare?
- Sì, m’hanno davvero rotto i corbezzoli quelli là, con tutte le loro proteste!

(Che io i corbezzoli non li ho sotto la gonna, naturalmente, li ho nella testa, sotto la cotonata, e dovranno accorgersi quanto grossi li ho!)

Lo sapevo, lo sapevo! Se mi ci metto, una soluzione la trovo sempre!
Insegnanti, genitori, opinione pubblica; nessuno toccherà la scuola! Il due per cento di taglio richiesto dal governo per la diminuzione delle tasse farà un’eccezione per la scuola; la mia convinta opposizione ha pagato.
Potrete continuare il vostro prezioso lavoro nella certezza che io sarò sempre dalla vostra parte.
Naturalmente anche la scuola farà la sua parte nel contribuire alla diminuzione delle tasse tanto attesa da tutto il popolo, con un provvedimento già pensato dal precedente governo, che ora noi mettiamo in atto.
Del resto, al contrario da quanto sostenuto dalla stampa comunista, questa riforma si pone in assoluta continuità con le scelte del precedente esecutivo, dall’aziendalizzazione al taglio degli insegnanti, dalla regionalizzazione alla valutazione esterna dei docenti.
Ebbene anche questo provvedimento era stato messo a punto (e poi posto nel cassetto) dal precedente governo; ora noi lo ritiriamo fuori, perché crediamo che ogni maestro italiano debba conoscere l’inglese e insegnarlo nella propria classe.
E poi, così facendo, possiamo avvicinarci al parametro di Mahastrict della scuola, che è un insegnante ogni 15 alunni.
(Vedete come sono brava! Vedete come sono grossi i miei corbezzoli!)


Pars construens ovvero come seppellirli sotto uno sghignazzo

E così la legge Finanziaria approvata a pochi giorni dalla fine dell’anno contiene questa norma : per gli anni scolastici 2005-2006 e 2006-2007 settemilacento insegnanti specialisti di lingua inglese ogni anno torneranno ciascuno nella propria classe, occupando così un uguale numero di posti e permettendo il licenziamento di altrettanti precari.
Il MIUR non ha ancora detto come assicurare l’insegnamento dell’inglese alle classi che resteranno scoperte, o meglio, l’ha detto : facendo imparare la lingua a tutti gli altri docenti.
Ma come? Attivando corsi obbligatori.

Ecco il nuovo fronte che si apre.

Punto primo : nessuno può costringermi a frequentare un corso.
Punto secondo : se la costrizione fosse accompagnata da sanzioni, ne vedremmo delle belle (ricorsi al Tar e altro).
Punto terzo : se anche frequentassi il corso, non è detto che alla fine io sia pronto o che lo frequenti con profitto (e voglia).
Punto quarto : se davvero vogliono che frequenti il corso e che mi impegni pure a imparare l’inglese, devono pagarmi e anche bene.
Punto quinto : se poi vogliono pure che lo insegni, devono incentivarmi in questa direzione.

In sostanza l’operazione recupero insegnanti specialisti e lancio insegnanti normali ha un costo non indifferente, forse vicino allo stesso risparmio che si vorrebbe realizzare per la Finanziaria.

Ecco allora la proposta di piattaforma.

- Un corso di almeno 300 ore, magari suddiviso in due anni.
- Ogni ora di frequenza pagata almeno 25 euro puliti.
- Un incentivo di almeno 1.000 euro per ogni insegnante e per ogni anno di insegnamento della lingua.

La risposta del governo è no?

Allora lasciate le classi senza inglese e poi sentite i genitori!


Post scriptum

Naturalmente tutta la questione può risultare una bufala; del tipo voi cani correte dietro a questa volpe (finta), che io intanto seguo un’altra strada.
Anzitutto non v’è traccia di corsi e il tempo stringe; non vi sono soldi e senza soldi nessuno corre; non vi sono neppure trattative, né stanziamenti ad hoc.
Il tutto potrebbe dunque come minimo subire una dilazione di un anno e intanto procedere a tagliare i settemila docenti nei modi già sperimentati.
Tutta la partita si giocherà dunque nei prossimi due mesi, quando si faranno gli Organici per il prossimo anno.

Siamo pronti a combattere questa nuova battaglia?

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 ilaria ricciotti    - 22-01-2005
Debbo dire, senza adulazione, che il tuo post, Vittorio è davvero spassoso, molto spassoso ed ironico!
Ma, sono andati proprio così i fatti?
Se sì non ho parole!
Ma, pensandoci bene di che cosa ci meravigliamo?
Dobbiamo aspettarci di tutto e di più.
Ciò che al contrario importa è che siamo tutti pronti a questa nuova battaglia.
Alla fine non è che dovremmo per caso ringraziare la ministra che con i suoi continui cambiamenti ci aiuta a non sclerotizzare la nostra mente?
Sarebbe il colmo dei colmi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 Irene Baule - insegnante di inglese e informatica del 1° Cir    - 23-01-2005

Molto più semplice... lasciate noi in classe a fare il nostro lavoro degnamente e andate a cercare i soldi da altre parti!...
Sapete quanto ha perso la Regione Sardegna dalla riduzione dell'IRPEF sui redditi più alti? SOLO 80 milioni di euro...