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Il mestiere di insegnare
einaudiscuola - 08-01-2005
Progetto rivolto agli insegnanti e realizzato in collaborazione con Giulio Einaudi editore

Cari colleghi, mezzi di comunicazione e istituti di ricerca dedicano da tempo la loro attenzione alla classe insegnante italiana. Abbiamo letto e ascoltato analisi e riflessioni sull'attività dei docenti, sul loro ruolo, sui loro problemi. Si sono espressi, nei termini più diversi, giornalisti, intellettuali, psicologi, politici e studenti. Chi non ha ancora preso la parola sul proprio ruolo e sul senso della propria professione sono gli insegnanti.

Il nostro progetto è di creare un'occasione che consenta ai docenti di riflettere su ciò che oggi «insegnare» significa. Non attraverso questionari genericamente predisposti ma in prima persona: scrivendo.

È in questo spirito che vi invitiamo a riflettere sulla vostra professione. Potrete farlo utilizzando e ricostruendo la vostra esperienza personale, muovendo da episodi che sono nella vostra quotidianità, ma tenendo presente che l'obiettivo è di giungere, attraverso casi individuali, alla definizione di un «mestiere» da sempre, e oggi più che mai, importante e complesso. Dunque, scriveteci. Raccontate.

I più significativi dei vostri scritti saranno da noi selezionati con la massima obiettività e daranno vita a un libro-mosaico. Non partiamo da tesi precostituite.

L 'unica nostra certezza è che l'insegnamento sia un mestiere complesso e solo leggendo le vostre lettere si scoprirà se esso si possa definire - come è stato detto- «la felicità della difficoltà» o, al contrario, «l'infelicità della difficoltà».

COME PARTECIPARE

L'inchiesta si rivolge atutti gli insegnanti, dalla scuola dell'infanzia alla secondaria.

Per parteciparvi potete inviare i vostri scritti (che non dovranno superare le quattro cartelle) ai seguenti indirizzi di posta elettronica: domenicochiesa@yahoo.it e cristinadocenti@iol.it, indicando come oggetto «Il mestiere di insegnare». Per motivi organizzativi sarebbe importante che li inviaste contemporaneamente a tutti e due gli indirizzi.

Vi preghiamo inoltre:

- di indicare in quale tipo di istituto insegnate e quale materia;

- di indicare la vostra età e di firmare con nome, cognome e indirizzo completo;

- di indicare se autorizzate l'eventuale pubblicazione con il vostro nome, o se preferite uno pseudonimo o l'anonimato;

- di compilare il modulo di autorizzazione e il modulo di consenso al trattamento dei dati personali pubblicati qui di seguito e di spedirli per posta, unitamente ad una stampa dello scritto inviato per posta elettronica, all'indirizzo:
Ufficio Diritti - Giulio Einaudi editore s.p.a. - Via Biancamano 2 - 10121 Torino.

I vostri scritti, per esigenze editoriali, dovranno pervenire entro e non oltre il 31 gennaio 2005.

Si ricorda inoltre che, secondo prassi, i testi non verranno restituiti.

MODULO DI AUTORIZZAZIONE

In qualità di autore dello scritto allegato, ne autorizzo l'eventuale pubblicazione in tutto o in parte nell'opera dal titolo provvisorio Il «mestiere di insegnare», concedendo tutti i diritti di utilizzazione e garantendo l'assenso del destinatario e di ogni altra persona eventualmente coinvolta. La scelta del mio testo per la pubblicazione costituirà per me elemento di piena soddisfazione, senza pretendere alcun compenso.
Consento inoltre l'eventuale omissione del nome nonché la riduzione e/o rielaborazione del testo per esigenze editoriali e la possibile riproduzione e utilizzazione di brani/estratti per scopi promozionali.

Data……….. Firma per esteso……………………

MODULO DI CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI (D. Lgs. N. 196/03)

I dati raccolti in ragione della presente richiesta di partecipazione saranno trattati con modalità informatiche, in conformità a quanto disposto dal D. Lgs. cit.; i dati raccolti saranno utilizzati al fine di rendere possibile l'eventuale pubblicazione, in tutto o in parte, dello scritto allegato.
Titolare del trattamento è Giulio Einaudi editore s.p.a., via U. Biancamano 2, Torino. In qualsiasi momento successivo alla pubblicazione del libro, potranno essere esercitati i diritti di cui all'art. 7, D. Lgs. N. 196/03, con comunicazione scritta da inviarsi a Giulio Einaudi editore s.p.a., via U. Biancamano 2, 10121 Torino.

Acconsento al trattamento dei dati:

Data…………. Firma per esteso………………............

Clicca qui per scaricare il file PDF del modulo di Autorizzazione

Vi ricordiamo che in assenza delle autorizzazioni saremo costretti a non prendere in considerazione gli scritti che ci verranno inviati.

CHI SIAMO

Domenico Chiesa: Insegna Filosofia in un Liceo Scientifico Tecnologico. È Presidente nazionale del Centro Iniziativa Democratica degli Insegnanti.

Cristina T.Zagrebelsky: ha insegnato Materie giuridiche ed economiche negli Istituti Tecnici e Professionali. È consulente editoriale per iniziative legate alla scuola, alla lettura e alle biblioteche scolastiche.

POSSIBILI SPUNTI DI RIFLESSIONE

Vi proponiamo alcuni interrogativi che, a nostro avviso, possono contribuire a mettere a fuoco il senso della nostra professione per poi lasciare a voi la libertà di scegliere come e su che cosa scrivere. L'insegnamento è un mestiere che mal si adatta ad essere ricondotto ad un'unica definizione. Quanto più vari saranno i vostri modi di raccontare, quanto più attingerete alla vostra esperienza personale e quotidiana tanto più ci avvicineremo all'obiettivo di questo progetto.

C'è un'osservazione fondamentale da cui potremmo partire e l'ha suggerita Hannah Arendt:

«L'insegnante si qualifica per conoscere il mondo e per essere in grado di istruire altri in proposito, mentre è autorevole in quanto, di quel mondo, si assume la responsabilità. Di fronte al fanciullo è una sorta di rappresentante di tutti i cittadini adulti della terra, che indica i particolari dicendo: ecco il nostro mondo».

Proviamo a scomporre i molteplici aspetti di questa affermazione sotto forma di interrogativi:

  • L'insegnante «conosce il mondo»? C'è la disponibilità a conoscere il mondo? C'è la possibilità di farlo? Ha bisogno di un aiuto esterno? Quanto, e come, di questo mondo, si può portare in classe?

  • Quanto «pesano» i ragazzi nella ridefinizione del mestiere di insegnare? La definizione del nostro mestiere può prescindere da chi ci sta di fronte? Ci sono, forse, più «mestieri», a seconda del tipo di scuola in cui si insegna?

  • Insegnare fuori dall'aula scolastica: perché? Tra le altre, le esperienze e le motivazioni degli insegnanti bibliotecari.

  • Come si confrontano (incontrano, scontrano) gli insegnanti con le altre figure adulte di riferimento (per es. i genitori)? Indifferenza? Conflittualità? Condivisione di obiettivi?

  • Professionalità e impegno civile: come conciliarli? L'impegno civile è una valenza intrinseca dell'insegnare oppure rappresenta un elemento aggiuntivo?

  • In quale relazione si pongono, oggi, la dimensione «individuale» dell'insegnamento e quella «collegiale»?

  • Per chi insegna da anni: è cambiato ciò che viene richiesto? È cambiato ciò che si dà? Chi è oggi il «bravo insegnante»?

  • Per chi si sta preparando ad insegnare: quale «mestiere» ci si aspetta di affrontare? Come ci si può preparare a diventare insegnanti?

  • Istruzione ed educazione: come si intersecano nella concreta e quotidiana esperienza dell'insegnare?


Infine, un'ottica che percorre tutte le altre: ciò che potrebbe essere e ciò che è, l'insegnare; ovvero il divario tra due consapevolezze.

Domenico Chiesa e Cristina Trucco Zagrebelsky


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 ilaria ricciotti    - 09-01-2005
Perchè non estendere tale iniziativa anche a quegli insegnanti che un anno fa, hanno chiesto di essere collocati a riposo, costretti dalla paura di non poter più andare in pensione?
io, come si evince, sono tra queste.

 Anna Di Gennaro Melchiori    - 10-01-2005
Cara Ilaria, ti rimando alla mia storia e avrei piacere di entrare in contatto con te: ti ammiro per ciò che scrivi e ti sento molto vicina alla mia esperienza di sofferenza...