breve di cronaca
Scuola: pieni di salute o licenziati.
Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici - 18-12-2004
Fra i vari attacchi alla Scuola Pubblica si sta attuando, all'insaputa di tutti, un caso eclatante di ''mobbing di stato'': per il comma 5 dell'art 35 della Legge Finanziaria 2003, i docenti inidonei all'insegnamento per gravi motivi di salute vedranno la "risoluzione del rapporto di lavoro" alla fine del 2007 se non transiteranno in altro comparto della P.A.
Inoltre l'istituto della inidoneità, prevista a tempo indeterminato in ogni settore del pubblico impiego, viene ridotta dalla stessa legge a 5 anni e seguita poi da mobilità o licenziamento (attualmente sono 1500 gli inidonei "temporanei" e risultano in costante aumento)

Il problema è che nello stesso anno 2003 il Ministero della Funzione pubblica negava la mobilità, in quanto questo personale (complessivamente circa 7500 docenti) non risultava "in esubero" e in effetti questi docenti non lo sono, ma lavorano, su regolare contratto a tempo indeterminato e per 36 ore settimanali, nelle biblioteche, negli uffici di segreteria, nei laboratori e collaborando a vario titolo nella programmazione della Scuola.
Inoltre nelle scorse settimane è stato reso pubblico un parere del Consiglio di Stato per il quale i docenti inidonei non possono chiedere di andare in pensione -come avrebbero potuto fare al momento della loro inidoneità- se non dimostrando l'impossibilità a effettuare anche il nuovo lavoro.
Per questi motivi non rimane che il licenziamento "per legge e senza giusta causa".

I docenti inidonei si stanno battendo da ormai 2 anni perchè il Ministero dell'Istruzione riveda queste norme e salvaguardi il diritto al lavoro, sancito dall'art.4 della Costituzione, in particolar modo visto che si tratta di persone malate.
Essi hanno prodotto ricorsi al TAR, che ha riconosciuto la giustezza delle rivendicazioni, annullando la circolare attuativa 231/2003 e inoltrando la questione alla Corte Costituzionale per sospetta incostituzionalità della norma. Inoltre altri ricorsi al Giudice del lavoro vi sono stati inoltrati.
Ma Governo e Ministero si ostinano a ignorare questa realtà, nella foga di "sbarazzarsi" al più presto di personale "scomodo". E' solo l'inizio di una "epurazione di Stato"?

CONBS

Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici


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