La licealizzazione del liceo classico
Pino Patroncini - 15-12-2004
In una riforma della secondaria superiore in cui tutte le specializzazioni restano sconvolte, i pronostici per il liceo classico erano i più rosei: i più pensavano che il liceo classico, sarebbe stato al sicuro da una trasformazione della scuola così classicheggiante come quella prevista dalla Legge 53. Gli OSA finora pubblicati, sempre ufficiosamente, sembrano confermare il pronostico. Innanzi tutto, a differenza degli altri licei, il liceo classico non vedrà un abbassamento dell’orario: anzi l’orario aumenta dalle 27-29 ore del liceo classico tradizionale e alle 30 ore obbligatorie + 3 facoltative, che nell’anno terminale diventano 27 + 3 opzionali + 3 facoltative. Per la verità non è chiaro quanto l’opzionale sia obbligatorio: gli estensori degli schemi orari, probabilmente eruditi classicisti e antichisti, non brillavano evidentemente per acutezza logica se nelle tabelle hanno messo numeri, parentesi e asterischi non corrispondenti a quanto affermato nelle “legenda”.
Comunque sia, il corso, come in tutti gli altri licei, sarà suddiviso in un biennio iniziale, un secondo biennio ed un anno terminale. Salterà dunque la vecchia dizione che voleva che si iniziasse non con una prima liceo ma con una quarta e una quinta ginnasio e si proseguisse con tre anni di liceo vero e proprio? Oppure “noblesse oblige” che si mantenga una definizione non più corrispondente alla scansione?
Rispetto al liceo classico tradizionale restano uguali in tutti e cinque gli anni gli attuali piani orari di religione, di italiano, di latino, di greco e di educazione fisica ( che diventa scienze motorie). Anche il monte ore di fisica resta uguale, solo che saranno previste 2 ore al terzo anno, anziché al quarto, e 3 al quarto, anziché al quinto.
Storia nel primo biennio diventa “storia e civiltà classica”, sale a 4 ore ( due in più!) ma viene definita un’area disciplinare insegnata da un docente antichista (sic!) che oltre a insegnare storia farà leggere qualche classico tradotto, un po’ di storia dell’arte, un po’ di archeologia, un po’ di geografia storico-diacronica del mondo antico e, già che c’è, anche un po’ di filosofia. Al quarto anno storia perde un’ora e la perde anche filosofia.
Matematica viene rafforzata, invertendo la scansione oraria tradizionale: 3 ore al primo anno, 3 al secondo, 2 al terzo, 3 al quarto e 3 al quinto.
Geografia, nella forma conosciuta finora, attribuita all’insegnante di lettere scompare dal biennio e viene sostituita con 2 ore di “Geografia e scienze della terra” al primo anno, mentre scienze scivola “in basso” con 2 ore nel secondo terzo e quarto anno.
La prima lingua straniera ( inglese presumibilmente, che è l’unica di cui esistono le indicazioni egli obiettivi) avrà 2 ore per tutti e cinque gli anni, mentre la seconda lingua avrà 2 ore solo al primo e al secondo anno. Poi basta. Anzi gli estensori del documento ci tengono far sapere che,poiché il liceo classico è l’unico a prevedere lo studio di ben due lingue antiche sarebbe preferibile approfondire una sola lingua straniera, lasciando lo studio di una seconda lingua come opzionale e facoltativo lungo tutto l’arco del quinquennio (in tal caso le ore previste per il primo biennio per la prima lingua sarebbero 4 + 4).
Aumenteranno le ore di storia dell’arte: sempre collocata negli ultimi tre anni avrà 2 ore al terzo e al quarto, invece che una, e 2 al quinto, come oggi..
Fin qui le materie obbligatorie poi si entra nel limbo delle discipline opzionali e facoltative con tutti gli equivoci del caso, dovuti alle non corrispondenze tra tabella e legenda, di cui diceva prima. Stando alla descrizione che ne viene fatta, comunque le cose, dovrebbero andare così: 3 ore opzionali ma obbligatorie dovrebbero esistere solo al quinto anno e dovrebbero riguardare le aree classico-umanistica, scientifico-tecnologica, economico-giuridica. Una specie di classe di transizione verso le facoltà umanistiche, verso quelle scientifiche o verso quelle di economia o di giurisprudenza? Quali discipline verranno potenziate in queste tre ore settimanali? Entrerà, per esempio, l’insegnamento di discipline giuridiche ed economiche per l’alunno che scegliesse l’area economico-giuridica?
Dovrebbero poi esistere in tutti e cinque gli anni altre 3 ore facoltative e opzionali ( a libera scelta dell’alunno? indicate da qualcuno?) riguardanti il potenziamento della prima o della seconda lingua straniera o altre i precisate attività opzionali.
Nell’insieme dunque una riforma soft, che non cambia il profilo del liceo classico, ma che ne accentua anzi le caratteristiche classiciste fin dall’inizio: la scomparsa di geografia come l’avevamo finora conosciuta toglie al primo biennio l’unica materia “attualista” per ampliare lo spazio al “passatismo”, anzi, come lo hanno chiamato i redattori degli OSA, all’”antichismo”.
E se qualcuno avesse dubbi sul carattere tradizionale del tutto basta leggere la nota apposta al piano orario:
“Si è ritenuto opportuno, per motivi di regolarità didattica e di semplificazione gestionale, che il monte-ore previsto per le singole discipline sia tale da poter essere mantenuto costante durante tutte le settimane dell’anno, evitando così di imporre alle singole scuole la stesura e l’applicazione di due, tre orari diversi con monte-ore settimanali differenti in uno stesso anno scolastico. Di questo principio di buon senso si è tenuto conto redigendo il piano-orario.”
Regolarità didattica, semplificazioni gestionali, orario unico e buon senso. E le flessibilità, la versatilità degli orari e delle discipline? Quella scuola un po’ “free” che ci descriveva il Ministro, dove uno va di qua e va di là, studia e lavora, fa e briga? Che diamine, flessibilità e versatilità sono robe buone solo per i “vili meccanici”! Qui siamo al classico, qui si studia!


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