Massimo Nutini - 14-12-2004 |
L'idea si considerare il momento dell' "intervallo" come assimilabile al tempo mensa o dopo mensa (per usare le parole del dlgs 59/04) era già venuta anche a me. Sono un dirigente comunale e non un insegnante ma, come Comune, abbiamo da tempo avviato un progetto che prevede la distribuzione della frutta o del dessert della refezione in quel momento del mattino invece che dopo il pasto. Il fatto è che fare le cose per bene (prendere le posate, sbucciare la frutta, raccolgiere i rifiuti, etc.) un po' di tempo in più ci vuole e nelle scuole interessate al progetto (scuole primarie) l'esigenza si sente. Siccome le "fino a 10 ore settimanali" (che sono "fino a 7" nella secondaria di primo grado) sono davvero tante, perché non usarne una parte per fare un "bell'intervallo"? Non si tratta di trovare "sassolini" da gettare nell'ingranaggio della riforma (che comunque non mi piace per niente) ma di elaborare idee in positivo, per la scuola, che vadano anche oltre a questa riforma (e, si spera, a questo governo...). Ma, se di questo si tratta, vorrei conoscere cosa ne pensano gli insegnanti di essere coinvolti in progetti che abbiano al centro la convivialità e l'educazione alimentare e che prevedano la loro presenza attiva. Già avete pensato alle eventuali rivendicazioni sindacali... o ci può essere qualcosa di più? (mi scuso per la provocazione) |