Buttiglioneide, due.
Aldo Ettore Quagliozzi - 13-10-2004
( … ) Quel che colpisce dell’Italia dopo il fascismo è quanto poco l’Italia sia cambiata. Per essere esatti, gli italiani hanno rifiutato di lasciarsi cambiare dagli eventi. Si sono rifiutati di diventare amari, cupi o gretti.
Hanno mantenuto le apparenze previste da una delle fondamentali leggi non scritte del comportamento nazionale, una legge basata sulla generale indifferenza per ogni distinzione netta fra apparenza e realtà.
Da parte degli italiani, in questo loro mantenere le apparenze, non c’è niente di stoico, al contrario. Esprime una certa naturalezza, una certa riluttanza a reprimere le consuete abitudini e gli incentivi umani.
Non vi è emergenza per cui sia lecito perdere di vista i valori della vita quotidiana. Quando si giunge a questo, va davvero male. ( … )


Così scriveva Nicola Chiaromonte nel suo indimenticabile “ Il tarlo della coscienza “. La continuità storica e ideale è assicurata degnamente dai governi della cosiddetta “ Casa delle (il)libertà “, casa che fa parlare un suo eminente rappresentante, un ministro della cosiddetta seconda repubblica:

“ ( … ) Purtroppo Buttiglione ha perso. Povera Europa: i culattoni sono in maggioranza. ( … )

E’ la grettezza antica, di sempre, autarchica, in un mondo terribilmente globalizzato, nel bene come nel male; come non vedere che certi steccati storici, ideali, devono pur cadere se si ha la voglia di costruire un ché di più grande, sulle macerie di un’Europa che in soli cinquanta anni del secolo ventesimo si impegnò furiosamente in due guerre atroci e fratricide?
Ha ben scritto Walter Barberis nel suo “ Il bisogno di patria “ a proposito del rinchiudersi degli italiani nel loro guscio, della supponenza dei loro rappresentanti politici che sembrano sempre portatori di idee universali, e che invece naufragano nella miseria della loro marginalità e ristrettezza:

“ ( … ) Per gli italiani, patria ha significato spesso identità chiusa e aggressiva. Ma la storia d’Italia, al contrario, ha detto che l’idea di patria si è esaltata con la pluralità dei volti, nella molteplicità degli incontri e delle culture. Un’esperienza, oggi più che mai, carica di futuro. ( … ) In realtà, proprio la storia dice che la vera risorsa degli italiani è stata la loro diversità, l’incontro e lo scambio fra culture diverse, le addizioni di genti differenti. Ne sono testimoni l’arte e la letteratura, i modi di vivere e il gusto: questa è la patria che gli italiani possono vantare, un mondo aperto e non esclusivo; questa è l’idea da proporre contro la tentazione di nuove chiusure nazionalistiche e di improbabili definizioni identitarie. Oggi, in particolare. ( … )

E l’Europa rappresenta il primo respiro libero e più pieno per una identità nazionale che sappia scacciare stereotipi di altre infauste epoche, di identità oramai obsolete ma che si tenta con forza di mantenere in vita a costo di restringere gli spazi di libertà agli abitatori del bel paese.
Il rischio è enorme, il pensiero unico è in agguato, ben supportato dagli enormi strumenti di condizionamento delle pubbliche opinioni attualmente concentrati e manovrati da pochissime rapaci mani.

“ ( … ) La Commissione libertà pubbliche del parlamento europeo ha respinto la proposta di votare la fiducia a Rocco Buttiglione per l’incarico di commissario alla giustizia. Anche se il presidente designato della Commissione europea, José Manuel Durão Barroso, non è vincolato al parere espresso dal parlamento, è la prima volta che viene emesso un giudizio negativo su un commissario Nel caso in cui la proposta fosse respinta, la posizione di Buttiglione sarebbe comunque molto indebolita. Negli ultimi giorni le dichiarazioni del ministro italiano su immigrazione, famiglia e omosessualità avevano provocato lo sdegno di una parte del parlamento. ( … )
( Scritto da Raphael Mander sul “ Financial Times “ )

“ ( … ) Socialisti, liberali e verdi sono contrari alla nomina a commissario alla giustizia e alla sicurezza di Buttiglione, che considera l’omosessualità un peccato e difende il matrimonio tradizionale. Il presidente José Borrell ha poi riscaldato il clima dichiarando che non gli piacerebbe un ministro della giustizia che condividesse le opinioni dell’ex ministro italiano. Buttiglione è tornato sui suoi passi affermando che ‘le sue opinioni personali non influenzeranno le sue scelte politiche e che è giusto che i gay abbiano gli stessi diritti degli eterosessuali’, ma questo non è bastato a convincere e rassicurare la sinistra europea. Molti deputati infatti temono che le sue idee gli impediscano di prendere misure contro la discriminazione in linea con i principi fondamentali dell’Unione. ( … )
( Scritto da Gabriela Canas su “ El Pais “ )

“ ( … ) Finora il presidente designato della Commissione ha preferito non immischiarsi nel lavoro parlamentare, anche se ha sempre sostenuto il suo esecutivo, e Buttiglione in particolare. Secondo quanto dichiarato da un portavoce la settimana scorsa, Barroso è convinto che il ministro italiano lavorerà nel rispetto dei principi della costituzione europea, che proibisce qualsiasi discriminazione di natura sessuale. ( … )
( Letto sul quotidiano conservatore “ Abc “ )

“ ( … ) Da parte sua Buttiglione ha sostenuto che le sue intenzioni sono state fraintese. ‘Non voglio che le donne restino a casa’, ha spiegato, ‘ma hanno un carico di lavoro eccessivo e noi dobbiamo permettere loro di fare anche le madri’. Per quanto riguarda i diritti degli omosessuali, il deputato dell’Udc crede ‘che non sia possibile imporre agli altri la propria concezione di bene’. Si può cercare di far cambiare idea con il dialogo, ma non attraverso la legge. In quanto ministro dell’esecutivo di Berlusconi e uomo di profonda fede cattolica, Buttiglione ritiene di aver subìto un’ingiustizia proprio da parte di quelli che si vantano di combattere contro ogni genere di discriminazione. ( … )
( Scritto da Thomas Ferenczi su “ Le Monde “ )





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