breve di cronaca
Vasto, Convegno: "Tutela dei minori, quali prospettive?"
il Centro - 04-03-2002
Devianza minorile, da Vasto il no all'aumento delle pene.
Il Convegno: in città 570 bambini a rischio

VASTO. «L'inasprimento delle pene non risolve il problema della devianza minorile». Livia Pomodoro, presidente del tribunale per i minorenni di Milano, boccia il disegno di legge del governo Berlusconi in materia di giustizia minorile. Una posizione chiara di dissenso quella del giudice, manifestata nel corso del convegno "Tutela dei minori, quali prospettive?".
Il convegno è stato organizzato al teatro Rossetti dall'Istituzione dei servizi sociali e dal Lions club Vasto Host e Adriatica Vittoria Colonna. «I problemi non si risolvono aumentando le pene», ha detto senza tanti giri di parole Livia Pomodoro, in aperto dissenso con la riforma approvata dal consiglio dei ministri, «il problema è molto più complesso. Quando si parla di devianza minorile, di baby-criminali, entrano in gioco le responsabilità degli adulti. Non bisogna mai confondere l'effetto con la causa». Un intervento salutato con un fragoroso applauso. Un contributo frutto di una lunga esperienza maturata nel campo della giustizia minorile che ha aggiunto ulteriori elementi di riflessione ad un argomento che ha inchiodato alle sedie per circa tre ore la folta platea. Prima che Livia Pomodoro prendesse la parola erano stati gli altri relatori, l'avvocato Federico Gentilini, docente della D'Annunzio, e Caterina Barbato, direttore dell'Istituzione dei servizi sociali (il braccio operativo del Comune nel settore del sociale) a sviscerare il tema dell'incontro.
«Nel corso del 2001 sono stati 570 i minori a rischio in età compresa tra i 7 e i 17 anni, seguiti dal servizio di tutela sociale», ha osservato Caterina Barbato, dopo aver accennato ai mutamenti sociali e culturali che hanno interessato la città. «Una cifra che», ha aggiunto il direttore dell'Istituzione dei servizi sociali, «non è che la punta di un iceberg: tanti minori sfuggono all'attenzione delle strutture». La dirigente è poi entrata nei dettagli, precisando gli interventi messi in campo dai servizi: sostegno psico-sociale, affido familiare, adozione nazionale e internazionale (attraverso un protocollo d'intesa con la Asl e la creazione di una équipe integrata), assistenza economica. Tutte forme di tutela che mirano a garantire un adeguato ambiente di vita e di relazione.
L'incontro è stato anche l'occasione per fare un bilancio sulle attività dei servizi sociali a distanza di cinque anni dalla nascita dell'Istituzione. Il direttore ha anche annunciato l'avvio di altri servizi e di un corso di formazione sull'affido familiare per gli operatori sociali, finanziato dalla Regione.

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