Distruggere l'idea stessa di scuola come diritto universale
Cub Scuola - 05-10-2004
Le scuole di La Spezia sono ridotte a chiedere, per garantire il rientro pomeridiano, da 12 a 20 euro al mese alle famiglie

Come è noto, il Ministro dell'Istruzione (non più pubblica) Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti ha garantito che la sua riforma avrebbe garantito, nella sostanza se non nella forma, il tempo pieno.
Facciamo parlare i fatti .

Nelle scuole elementari di La Spezia succede di tutto:

* A Marola, la direzione didattica sta promuovendo assemblee per chiedere alle famiglie un contributo mensile di 12 euro per garantire il tempo prolungato. 12 euro a condizione che si iscrivano almeno 15 bambini, altrimenti..
* Il VI Circolo spezzino ha dovuto tagliare due rientri pomeridiani sui cinque garantiti nel 2003;
* Il V circolo, che già prevedeva l'anno passato, una quota mensile per il tempo prolungato di 16 euro più 12 al mese per ogni materia intende aumentare il costo del servizio per le famiglie
In alcuni casi i comuni sovvenzionano le scuole, in altri no.

La deriva è chiara, quella che continua a chiamarsi scuola pubblica non è più tale.
D'altro canto, l'obiettivo del governo è tagliare su tutto il welfare: sanità, scuola, previdenza.
La CUB Scuola ritiene che sia necessaria una forte mobilitazione dei lavoratori della scuola, dei genitori, della società civile in difesa delle garanzie sociali e della scuola pubblica.

LO SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA DEL 15 NOVEMBRE SARÀ UNA PRIMA, IMPORTANTE, OCCASIONE PER PORRE ALL'ORDINE DEL GIORNO IL DIRITTO
AD UNA SCUOLA PUBBLICA DI QUALITÀ PER TUTTI E PER TUTTE.


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