Il 5 ottobre le organizzazioni rappresentative della professione docente si mobilitano per mettere l’insegnante al centro del processo educativo.
L’Unesco ha lanciato la Giornata mondiale degli insegnanti il 5 ottobre del 1994 per commemorare la firma della Raccomandazione riguardante la condizione del personale docente avvenuta 20 anni prima (nel 1966).
Il tema scelto per il 2004 è “Insegnanti di qualità per un’educazione di qualità”.
Sui temi della giornata mondiale degli insegnanti FLC CGIL - CISL SCUOLA - UIL SCUOLA hanno scritto una lettera al Presidente Carlo Azeglio CIAMPI
Signor Presidente,
il giorno 5 ottobre prossimo si celebra, in tutto il mondo, la giornata mondiale degli insegnanti allo scopo di ricordare agli uomini di governo e all'opinione pubblica l'importante ruolo che gli educatori rivestono per lo sviluppo civile, democratico ed economico d'ogni Paese.
AI centro del prossimo 5 ottobre, la necessità di avere insegnanti qualificati e motivati per rispondere alla urgente e drammatica esigenza di garantire a tutti i bambini e tutte le bambine del mondo il diritto ad un'educazione di qualità.
Sono, infatti, più di cento milioni i bambini nei paesi i via di sviluppo cui viene negato il diritto all'educazione e per la loro scolarizzazione sono necessari milioni di nuovi insegnanti. Così sono necessari insegnanti qualificati per soddisfare le crescenti domande di educazione dei ragazzi migranti e delle centinaia di migliaia di ragazze analfabete.
Anche nei paesi sviluppati si pone il problema del reclutamento di nuovi insegnanti. Molti di loro hanno, infatti, raggiunto l'età della pensione ed è sempre più difficile reclutare nuovi docenti motivati e qualificati. Né la soluzione può essere, come ormai avviene in molti paesi europei, di reclutare gli insegnanti dai paesi in via di sviluppo. In questo modo non si risolve il problema e s'incoraggia l'esodo di competenze da tali paesi, a vantaggio delle nazioni industrializzate.
La professione docente deve diventare allettante. Ciò non dipende solo dai salari e dalle condizioni d'impiego, ma anche dalla considerazione che la società dà a questa professione. Troppo spesso alla scuola e ai docenti sono attribuiti compiti e ruoli impropri e per i quali non sono preparati; troppo spesso la società delega alla scuola problemi che richiederebbero soluzioni condivise tra più attori e soggetti.
La risposta alla richiesta di docenti qualificati e motivati passa attraverso le misure che ciascun paese decide d'intraprendere per prepararli in modo adeguato, motivarli e sostenerli nella professione, valorizzarne il ruolo all'interno della società. Un processo che può essere ottenuto attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni rappresentative degli insegnanti.
L'ultimo rapporto degli esperti dell'UNESCO e dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro sullo status degli insegnanti avverte, infatti, che il dialogo sociale nel mondo dell'educazione è fragile. Pertanto, il coinvolgimento dei docenti e dei loro rappresentanti costituisce un fattore cruciale per il successo di qualsiasi progetto di qualificazione dell'insegnamento e di riforma.
In occasione della giornata mondiale degli insegnanti, desideriamo ricordare che la riforma più importante è quella di modificare l'approccio della maggior parte dei governi del mondo, convertendo le dichiarazioni sull'importanza dell'educazione nella società della conoscenza nel XXI secolo in atto. E' necessario investire nel settore educativo ed è indispensabile coinvolgere ed investire nei docenti, che costituiscono la risorsa più preziosa.
Consapevoli dell'impegno da Lei finora riversato nel ricordare al Paese il valore della scuola e dell'educazione, ci rivolgiamo alla Sua persona perché in occasione del prossimo 5 ottobre rivolga un appello affinché si dia maggiore attenzione al lavoro dei docenti e agli strumenti necessari per poter rispondere in modo sempre più adeguato alle richieste di un'educazione di qualità per tutti.
Ringraziamo per la Sua attenzione e restiamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Con i sensi della più alta considerazione
Roma, 23 settembre 2004
Segretario Generale FLC CGIL:
Enrico Panini
Segretario Generale CISL Scuola:
Francesco Scrima
Segretario Generale UIL Scuola:
Massimo Di Menna
Pierangelo - 05-10-2004
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da Repubblica Bari del 5.10.2004
Per una scuola a misura di insegnante
di Maddalena Gissi, segretaria provinciale Cisl Scuola, Bari
Oggi è la Giornata mondiale degli insegnanti: una celebrazione o una nostalgica formula per ricordare l'esistenza di una professionalità spesa per l'educazione e l'istruzione di intere generazioni? Proviamo per una volta a dare un significato alla nostra identità di docenti, senza forme di vittimismo e con poca retorica, e riscopriamo con orgoglio la nostra vocazione per ricordare ai governi e al nostro governo che la qualità dell'educazione passa attraverso la qualità degli insegnanti. Un invito: scriviamo di noi, della nostra storia, del vissuto fatto di fallimenti e di conquiste, delle nostre aspettative e dei nostri propositi, e facciamolo con tenacia e con realismo. Scrivete al presidente Ciampi, ai politici che conoscete e che non devono sottoscrivere i documenti in fase di legiferazione, rimarcando il bisogno di un rapporto leale. Raccontiamo e ricordiamo il percorso di una professione che qualcuno vuole trasformare in impiego para-amministrativo, gerarchizzato e livellato per legge, poco attraente sul piano intellettuale e sociale. Nikos Kasamntzakis sostiene: «I migliori insegnanti sono coloro che sanno trasformarsi in ponti e che invitano a superarli». È una delle citazioni che dovremmo conservare nel nostro registro o agenda per ricordarlo a noi stessi e agli altri, quando incontriamo per la strada i nostri alunni divenuti adulti e padri o madri di altri nostri studenti. Ed è su questo che dobbiamo costruire la nostra storia. La nostra esperienza deve servire ai legislatori per cambiare orientamento, per porre più attenzione agli aspetti professionali e per individuare il corpo docente come risorsa del Paese sulla quale investire. Con dispiacere leggo che la Confederazione sindacale mondiale dell'insegnamento ha rilevato un sempre maggiore allontanamento dei giovani (e non solo) da questa carriera. Le ragioni sono diverse, ma hanno un unico filo conduttore: la frustrazione e il mancato riconoscimento sociale. E ora si aggiunge la novità della Moratti che porta con la sua riforma in classe i tirocinanti selezionati dai dirigenti per svolgere un impegno di grande responsabilità. E i precari che fine faranno? Si aggireranno come anime sparute nei corridoi universitari o nelle anticamere delle presidenze, elemosinando considerazione, disposti al compromesso, con la chimera di uno spezzone, vista la riduzione drastica che gli organici avranno, consequenziale alla riduzione del tempo scuola. Non ricadiamo nel piagnisteo, ma solleviamo il capo e reagiamo con tutta la veemenza che ci ha sostenuto e che ci ha motivato negli anni. Scrivete a noi per e-mail e per posta. Il futuro della scuola è nelle nostre mani: mettiamoci le nostre. |