Dai gradini ai gradoni…all’abisso
Cosimo Scarinzi - 29-09-2004
Il Ministro Siniscalco ha, con ogni evidenza, deciso di tentare di farci rimpiangere il suo predecessore, il mai troppo vituperato Tremonti.
Si propone, infatti, di “congelare” i cosiddetti gradoni, quanto resta degli scatti di anzianità aboliti nel contratto del 1995. Se il passaggio dagli scatti di anzianità ai gradoni - che scattano ogni sei o sette anni - ha comportato una secca diminuzione delle nostre retribuzioni, l’abolizione di questo residuo meccanismo di tutela comporterà una perdita secca , dal 3% all’11% a seconda dell’anzianità, del salario.
Naturalmente già si ipotizza di rendere il “congelamento” permanente.

Verifichiamo, ancora una volta, come ogni concessione fatta al governo dai sindacati concertativi non sia che l’anticipo di ulteriori concessioni o pretese.

Il Ministro, bontà sua, ipotizza di utilizzare parte dei circa 204 milioni di euro che intende sfilare dalle tasche dei lavoratori della scuola per finanziare il nostro contratto scaduto da quasi un anno.
Un piccolo capolavoro di finanza creativa: il governo vuole concederci come “aumenti” parte di quanto ci vuole sottrarre dallo stipendio.
La CUB Scuola, che si è opposta al contratto del 1995 rifiutando di firmarlo, ribadisce che:

- i gradoni vanno aboliti ma per introdurre una vera scala mobile che tuteli il potere di acquisto delle retribuzioni;
- i contratti devono garantire veri aumenti retributivi e non sono sostitutivi della scala mobile;
- se non abbiamo accettato il contratto cannibale del 2001 che scambiava pochi euro di retribuzione con massicci tagli dell’organico non accetteremo certo un contratto doppiamente autofinanziato mediante gli ulteriori tagli all’organico e il congelamento dei gradoni.

È necessario che, a breve, si arrivi allo sciopero generale della scuola che unisca l’opposizione alla riforma Moratti alla mobilitazione per la tutela del potere d’acquisto delle nostre retribuzioni.

Per la CUB Scuola Il Coordinatore Nazionale Cosimo Scarinzi


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