Anna Di Gennaro - 01-10-2004 |
Sinceramente leggendo le sottostanti "qualifiche" della ipotizata patente per ins., più che di psicologia della pace consiglierei un corso accelerato per la gestione dei conflitti tra docenti e dirigenti che, a quanto sento e ricordo, avvengono sempre più "coram populi" nei corridoi e addirittura nelle aule, costringendo gli alunni/studenti ad uno spettacolo davvero poco edificante, se non gravemente squalificante. Ci si lamenta poi che si diffonda il bullismo...da che pulpito vien la predica! Attualmente la Regione Lombardia si sta attivando con lo IARD per "formare" dirigenti tutor garanti del benessere scolastico. Se vi interessa vi manderò la locandina: "Vorremmo partecipare, con la Fondazione IARD, al bando FSE-Regione Lombardia che trovi in allegato. L'obiettivo è quello di creare una nuova figura professionale (tutor) sul tema del disagio psichico nella categoria "insegnanti". Il suddetto bando richiede la compartecipazione di una PA (nel ns caso, una scuola) e relativo accordo con l'organizzazione sindacale. Ha in mente un Dirigente Scolastico, sveglio, che potrebbe essere interessato? In allegato la sintesi del bando. Cordiali saluti, VLD Spunti per la “patente didattica” Trasgressioni/comportamenti Punti (-) 1. Umiliare l'alunno/a di fronte ai compagni 2. Considerare il lavoro di insegnante un riempitivo giornaliero 3. Assegnare come castigo più compiti a casa 4. Manifestare atteggiamenti di indifferenza (non tanto con le parole quanto con la gestualità) 5. Considerarsi l'insegnante-dio al di sopra di qualsiasi possibile messa in discussione da parte degli alunni (e/o dei colleghi) 6. Non saper mettersi in discussione 7. Assegnare una punizione senza spiegarne il motivo o dare la possibilità di discutere o replicare 8. Approfittare della posizione di potere (soprattutto di fronte ad alunni piccoli) per smentire quanto affermano gli alunni 9. Scordarsi che il ruolo di insegnante non esclude il cercare di capire il ruolo del genitore 10. Essere scurrili 11. Rassegnarsi alle sciatterie, alle scorrettezze, al disordine, alla mancanza di organizzazione, alle ribalderie, alla depressione 12. Fumare in classe 13. Non rispettare gli altri (colleghi, studenti, genitori) 14. Essere abitualmente in ritardo 15. Vestire con sciatteria 16. Mostrare chiusura alla novità e alla speranza 17. Non essere disponibile ad aggiornare le proprie conoscenze e le proprie competenze disciplinari e professionali 18. Non avere l’umiltà di riconoscere i propri errori 19. Trasformare la passione per le idee e per il cambiamento in proselitismo, in rissa ideologica, in disprezzo per le persone e per le istituzioni 20. Non rispettare la coscienza e non cercare di promuovere la dignità, l'autonomia, la libertà e la responsabilità di ogni allievo 21. Assolvere la propria funzione senza rigore, senza puntualità, con trascuratezza evidente 22. Non preparare le lezioni, affidandosi all’esperienza e all’intuizione 23. Mostrare ostentatamente preferenze tra gli alunni e discriminarli per appartenenza sociale 24. Approfittare della propria posizione professionale per indottrinare ideologicamente, o per esercitare qualsiasi forma di condizionamento intellettuale o di proselitismo 25. Cercare di perseguire vantaggi personali, diretti o indiretti, dalla propria relazione educativa con gli allievi 26. Abusare della propria posizione in termini che possano costituire, a qualsiasi titolo, offesa o danno, fisico o morale, per gli allievi affidati alla sua cura 27. Violare il segreto professionale su fatti di sua conoscenza riguardo alla vita privata degli allievi e delle loro famiglie 28. Criticare apertamente propri colleghi davanti agli alunni 29. Criticare apertamente il capo di istituto davanti agli alunni 30. Non rispettare le decisioni collegialmente e legittimamente assunte 31. Ostentare mancanza di puntualità, presenza passiva, scarsa attenzione e partecipazione ai momenti di lavoro collettivi 32. Lasciare acceso e usare il telefono cellulare durante l’orario di lezione Segnalato da Anna Di Gennaro |