Notizie dalla neoscuola: il secondo giorno
Mario Menziani - 22-09-2004
Preceduto da un rosario infinito di primi giorni di scuola, eccolo il secondo giorno. Sarà ignorato come tutti gli altri che seguiranno? E’ già un po’ logoro, comunque grigio.

La vertigine dell’attenzione del mondo ci ha sfiorato a lungo. Sui quotidiani la scuola ha tenuto banco, non c’è dubbio. Graduatorie sballate, minacce di tutor, cattedre non assegnate: di tutto e di più. La stampa non può lamentarsi.

Be’, come tutte le favole (belle o brutte) anche questa doveva pur finire. Degnissimo il finale: un’accorata invocazione del ministro agli insegnanti perché insegnino il rispetto per gli altri ai propri studenti, facendosi forti degli strumenti che la neoscuola fornisce loro, il tutto pronunciato di fronte ad una coloratissima platea: oltre un migliaio di studenti provenienti da scuole di tutta Italia con maglietta arancio e palloncini tricolore che ha accolto le personalità della politica, dello sport e dello spettacolo e, naturalmente la signora ministro, una Letizia Moratti in tailleur pantaloni rosso e doppio filo di perle, assediata dai piccoli scolari per foto-ricordo e autografi. Qualcuno tra loro si è però sottratto a contatti ravvicinati con il ministro: «Come faccio a guardarla in faccia - ha affermato un anonimo tredicenne - sono stato a tutte le manifestazioni fatte contro la sua riforma!». (La gazzetta del Mezzogiorno, 20.9.04)

Secondo giorno, dunque. Riflettori spenti. Si parte davvero, con meno ore e più materie. Inascoltati da un ministro che predica l’ascolto. Tacitati da un ministro che preferisce far parlare altri mondi piuttosto che la scuola. I soliti problemi, o meglio: ancora di più.
Una lista, la solita lista infinita delle cose che mancano, che non vanno, che sono state tagliate, ridotte, cancellate. Una lista immensa, lunga come non mai, una lista da ripetere, da ripetersi mille volte dentro la testa. Serve a qualcosa scriverla qui, dirla ad un pubblico che già la conosce?
A che serve ripetere il secondo giorno che mancano le ore per gli alunni h, che mancano le ore per gli alunni stranieri, che mancano le ore per tenere aperta la scuola? A che serve il secondo giorno ripetere che una scuola così crea difficoltà, che alimenta le difficoltà esistenti?
Il secondo giorno te la sbrighi da solo. Chiudi la porta e fai quel che puoi. E così il terzo, e così tutti gli altri giorni che verranno.

Così si apre per davvero la neoscuola. Si apre dal secondo giorno, con questo grigiore tutt’attorno, con quella incombente botta di burocrazia che è la funzione del tutor e il suo corollario, il port-folio.
Morte per asfissia?
Proviamoci, il primo ottobre (il 2 per Modena), a prenderci una boccata d’aria. Proviamoci.

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