Cose dette prima e dopo l’…
Aldo Ettore Quagliozzi - 11-09-2004
L’8 di aprile dell’anno 2003 in Bagdad venivano abbattute le effigie del sanguinario dittatore, tra il tripudio degli operatori televisivi, dei fotoreporter, degli amanuensi della stampa e della folla allo scopo raccolta nelle adiacenti vie cittadine e nella famosa piazza opportunamente convogliata.
Ma qualche giorno prima della fatidica gloriosa data il “ Von Clausewiz all’italiana “, senatore Umberto Bossi, così arringava le falangi padane pronte alla lotta al saraceno ed allo straniero tutto:

( … ) La guerra? Boh… il tempo di fumare un toscano ed è finita. ( … )

Era il 19 marzo dell’anno 2003. Ma l’unto del signore fu di ben altro tono il giorno dell’8 di aprile, e come folgorato da una sua divina personale provvidenza così parlò, a mò di infallibile oracolo:

( … ) A volte per arrivare all’ordine, c’è bisogno del disordine. Ma ora contiamo in una conclusione rapida della guerra. ( … )

E tanto per rendere al popolo catodizzato il suo indecifrabile, ai più, ermetico pensiero, dopo breve pausa di riflessione di ben quarantotto ore, sentenziò sempre con fare altamente profetico:

( … ) Mi rallegro che la guerra è finita e che sia stata rapida e che abbiamo ( ma non si era in Iraq per opere di pace? n.d.r. ) prodotto meno vittime di quanto si poteva temere ( … ). Quegli uomini della sinistra i quali speravano che le forze alleate sarebbero rimaste impantanate come in Vietnam non han capito lo spirito ( quale?? boh!! n.d.r. ) con cui Usa e Gran Bretagna hanno affrontato questo conflitto ( … ). La posizione filo-americana assunta dal governo italiano è stata vincente. ( … )

E nei dintorni della data fatidica al mondo intero liberato da un sanguinario sterminatore, i nostri della banda non si peritavano affatto di convenientemente tacere, e presi dallo slancio delle armi impugnate contro il nemico tutto ed avendolo all’occorrenza dovutamente sterminato ( ??? ), continuavano a proclamare a squarciagola, come il Calderoli Roberto dalla padania più profonda:

( … ) L’esultanza della popolazione irachena di fronte alle truppe alleate dimostra come l’operazione anglo-americana sia vista come liberazione ( !!!??? n.d.r. ) e non come occupazione e conferma la correttezza del governo italiano: Francia e Germania hanno le pive nel sacco, l’Italia si propone come punto di riferimento ( ???!!! n.d.r. ) di un’Europa e di un Occidente che devono, una volta per tutte, gettarsi il socialismo alle spalle ( boh !!! mi è duro il pensiero del nostro n.d.r. ) ( … )

E dopo sì tanto parlare politicamente scorretto, non mancava all’appello il sedicente filosofo della combriccola, ovvero l’Adornato, adornato ma solo del suo sempre pensiero minimo:

( … ) Sabato è in programma la manifestazione per la pace in Iraq, ma sabato presumibilmente la guerra sarà sempre più in dirittura d’arrivo ( in fondo, come una semplice competizione sportiva ed alla faccia di tutti i morti! Cinismo dei potenti! n.d.r. ) ( … ) Visto che le ragioni ( o meglio le bugie dette per scatenare la guerra n.d.r. ) della pace ormai si stanno affermando e quindi non vedo più bisogno di fare una grande manifestazione per evitare una guerra che purtroppo già c’è stata, ma che per fortuna sta finendo bene ( ???!!! n.d.r. ), si può sfruttare il momento sfilando davanti all’ambasciata di Cuba ( che arguzia e che fine pensiero !!! n.d. r. ).
( … )


E si faceva avanti in quel tempo dalle file del partito del reggitore, ben formata al suo illuminato pensiero, tale Isabella Bertolini, coordinatrice di non si sa cosa della combriccola guerrafondaia:

( … ) La giornata odierna rappresenta una totale sconfessione della posizione ambigua e ipocrita assunta dall’Ulivo, che ha inseguito nelle piazze la parte più oltranzista, antidemocratica e antioccidentale ( loro rappresentano tutto l’Occidente, il gran resto è nullità n.d.r. ) delle sinistre e dell’estrema destra. Le scene di giubilo della popolazione irachena liberata hanno annichilito ( !!!??? n.d.r. ) le sinistre italiane già pronte e armate per la manifestazione di sabato, sfatando tutte le loro previsioni disfattiste in una guerra lunga e sanguinosa, soprattutto per le truppe alleate.
Dobbiamo ringraziare il governo Berlusconi ( affiora l’idolatria dei sottoposti dell’egoarca n.d.r. ) se, avendo tenuto una posizione coerente e leale a fianco dell’alleanza occidentale ( e dinnanzi al tubo catodico monopolizzato n.d.r. ), potremo girare a testa alta ( quanto più alta? n.d.r. ) e distinguerci per la nostra affidabilità dinanzi alla comunità internazionale.
Non oso ( avesse osato, avesse osato pure n.d.r. ) pensare a quale meschina figura saremmo andati incontro se al governo ci fossero stati coloro che oggi tentano di prodursi nel salto della quaglia, cercando di salire, sgomitando, sul carro dei vincitori. ( … )


E come se non bastasse un tale vertiginoso guerresco proclamare, un Fabrizio Cicchitto, da immemore buon transfuga, osò meglio precisare il collettivo pensiero dell’armata, assisi tutti comodamente e con mirabile spavalderia sul carroarmato dei vincitori:

( … ) Ancora una volta la sinistra italiana non ha capito nulla. Blair è stato molto più lungimirante dei comunisti e dei post-comunisti. ( … )

E l’illuminato degli illuminati, il porgitore del pensiero dell’egoarca Sandro Bondi, sproloquiava tanto per smuovere l’aria attorno al capo ignudo del suo capo:

( … ) Ora la sinistra deve fare un profondo esame autocritico, pena la sua sparizione. ( … )

E di rincalzo, un tale Rotondi Gianfranco ammirato e rapito dall’estro e dalla potenza, in verità solo mediatica dell’egoarca, osava solennemente proclamare al mondo globalizzato tutto:

( … ) Berlusconi, senza entrare in guerra, l’ha vinta. ( … )

Giusto, proprio all’italiana, sempre sul carroarmato dei provvidenziali vincitori del momento. E con fare scaltro e forbito insieme, sentenziava l’esagitato Ignazio La Russa sempre proiettato o meglio sparato, per essere in tema, convenientemente dal tubo catodico monopolizzato:

( … ) Chi auspicava che la guerra fosse lunga per dar corso al proprio livore anti-Usa e utilizzare il conflitto a fini di politica interna, è servito. ( … )

E che dire dopo tale spaventevole, enorme sincerità e limpidezza di pensiero? E delle donne, e dei bambini che sono bambini sotto tutte le latitudini di questo pazzo mondo, e dei vecchi dello sfortunato paese, che dire? Allora il nulla. E ci basta oggi a ben diciassette mesi di distanza dall’8 di aprile dell’anno 2003? O forse non ci basta affatto? E’ per questo che si continua a manifestare per le piazze del bel paese per la salvezza di altre giovani innocenti vite umane? Da chi una risposta di pace?




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