Contro la supervalutazione dei servizi nelle graduatorie permanenti
Francesco Paolo Catanzaro - 02-09-2004
E le graduatorie provinciali provvisorie sono state pubblicate in quasi tutta Itala..
Si rileva quanto irrazionale sia stata la direttiva di supervalutare le scuole di montagna. Molti colleghi si sono visti cadere questa “ manna “ dal cielo dal momento che alcuni residenti in tali luoghi in realtà non hanno mai provato tutto questo disagio per raggiungere tali sedi “sperdute“fra i monti
Eccoli quindi ricevere 24 punti per un solo anno di servizio come se il loro servizio sia stato più di qualità . In realtà tale direttiva offende il lavoro di tanti colleghi in forza ad altre sedi, che si sono visti riconoscere solo 12 punti per ogni anno di servizio. Perché questo nuovo maltrattamento ai docenti precari? Non si è d’accordo nel “ santificare “ soltanto alcuni e relegare nelle bolgie infernali altri, che a poco a poco vedono precipitare la loro posizione in graduatoria, secondo le nuove disposizioni ministeriali.
Ed i sindacati, nostri tutori della legalità e del rispetto dei diritti cosa fanno?
Dormono impegnati in atre teorizzazioni filosofiche?
E che dire poi di quei colleghi che riceveranno incarichi dai dirigenti scolastici delle sedi di montagna e che potranno fare punteggi supervalutati mentre agli altri che sono legati alle sedi assegnate durante le convocazioni dei C.S.A. in un anno verrà riconosciuto il punteggio dei dodici punti?
Si deve ritornare indietro e riconoscere gli errori.
Tutte le sedi sono uguali e nel 2004 con i nostri veloci mezzi di locomozione è offensivo dire che una sede è disagiata più di un’altra. Nelle città ci sono istituti a rischio con utenze particolari, con imperativi didattici specializzati. Forse queste non sono da prendere in considerazione come “ disagiate”? Non meritano 36 punti in un anno? E la periferia con i paesi limitrofi dove sussistono interventi urgenti contro la dispersione scolastica o il bullismo non meritano 48 punti ad anno? Quindi il paradosso sta precipitando nella “ vergogna”. Si ritorni ad un’equa assegnazione dei punteggi, uguali per tutti ed i sindacati battaglino in difesa dei diritti di tutti i docenti precari, riconoscendo l’anzianità di servizio un tempo vista come “ saggezza “ educative per le esperienze avute e non si permettano avanzamenti di super punteggio in pochi anni con il “sorpasso”dei precari storici solo perché si va ad insegnare in una località turistica oltre i 600 metri.
Un anno deve valere 12 punti per tutti. Viva il riconoscimento equanime dei diritti in Italia e nel mondo.

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