Tutor : il Ministro cerca una prova di forza
Cub Scuola - 25-08-2004
I lavoratori della scuola devono e possono accettare la sfida

La nota del MIUR (Ministero Istruzione Università e Ricerca) sull’ obbligatorietà della designazione dei tutor inviata il 30 giugno ma resa nota in questi giorni ha caratteri, a dir poco, singolari.
Lo stesso governo che ci delizia con dotte dissertazioni sul federalismo, l’ autonomia scolastica, la necessità di superare il “centralismo” scopre che le scuole sono autonome quando l’autonomia serve a tagliare le risorse ma, secondo il Ministro, non lo sono quando devono deliberare sulla didattica e l’organizzazione del lavoro.
Un bell’esempio di autogoverno!

Detto ciò, il ministero prospetta provvedimenti di carattere disciplinare nei confronti dei docenti che oseranno opporsi alle sue deliberazioni e dei dirigenti che non saranno sufficientemente zelanti nell’applicare la posizione del ministero stesso.

Affermiamo senza ambiguità che eventuali provvedimenti sarebbero illegittimi e che sosterremo in tutte le sedi i colleghi sanzionati non si sa bene su che base.

La CUB Scuola invita le colleghe ed i colleghi a rispedire al mittente questa minaccia ed ad organizzare un’opposizione ancora più forte e chiara alla Riforma Moratti con assemblee sia dei lavoratori della scuola che dei genitori, manifestazioni, presidi sino ad arrivare, al più presto possibile ad uno sciopero generale della scuola.
È essenziale che la mobilitazione in difesa del tempo pieno si saldi a quella dei precari per l’immissione in ruolo ed a quella dei colleghi della secondaria superiore contro la il taglio delle ore, dell’organico, delle attività di insegnamento.
Deve essere chiaro che l’opposizione al tutor per noi è solo un aspetto del rifiuto della riforma Moratti e della stratificazione gerarchica dei docenti, stratificazione che rifiutiamo oggi come abbiamo fatto nel 1999, quando ci siamo opposti al concorso indecente di Berlinguer, e come faremo rispetto ad ogni tentativo di dividere gli insegnanti in prevalenti e subalterni.

Invitiamo i collegi docenti a:

- deliberare, ove sia possibile, l’occupazione delle scuole
- organizzare iniziative di zona coordinandosi fra di loro
- preparare lo sciopero della scuola contro la riforma Moratti, per la difesa della scuola pubblica e dell’organico

Per la CUB Scuola Il Coordinatore Nazionale Cosimo Scarinzi

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 gp    - 26-08-2004
Allego - sul tema in oggetto - il comunicato stampa formulato dal segretario nazionale del SAM-Gilda: Rino Di Meglio.


UNA NOTA ILLEGITTIMA E CENSURABILE:

IL MINISTERO CERCA DI FORZARE SUL TUTOR.



Apprendiamo dalla stampa che il Ministero dell’Istruzione, in data 30 giugno, ha diffuso ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali una nota riservata con la quale li invita ad assumere provvedimenti disciplinari nei confronti di Dirigenti scolastici e Docenti nel caso di non applicazione parziale o totale della riforma che, per quest’anno, riguarda l’intero ciclo elementare ed il primo anno della scuola media.

La presa di posizione del Ministero è inaccettabile sia in quanto al metodo che nel merito.

Il metodo di utilizzare note riservate, per una simile circostanza, è in contrasto con l’ordinamento giuridico, infatti una serie di leggi, a partire dalla 241 del 1990, impongono che l’attività della pubblica amministrazione si basi sulla trasparenza degli atti.

La riservatezza è consentita solo quando si tratti di questioni relative a singole persone o atti coperti dal “segreto di Stato”. Siccome la circolare ministeriale del 30 giugno non ha sicuramente le caratteristiche previste dalla legge per essere considerata riservata, è censurabile ed illegittima.

Nel merito, la nota attuale è priva di fondamento ed è in contraddizione con la circolare n. 29 diffusa a marzo 2004 (e applicativa della riforma). In relazione alla funzione del “tutor”, lo stesso Ministero vi scriveva che erano necessari ulteriori approfondimenti: l’attivazione della contrattazione sindacale e la specifica formazione prevista dalla legge per i tutor; quindi le scuole avrebbero operato “con criteri di flessibilità individuati dal collegio dei docenti”.

L’ultimo documento, quasi a dimostrazione di un improvviso vuoto di memoria, lamenta che nelle scuole vi è chi sta “in attesa di non meglio individuati approfondimenti o riflessioni”.

Insomma il Ministero non è riuscito ad espletare gli adempimenti di sua competenza e pretende, con un diktat, che le scuole nomino i tutor senza sapere in quali orari debbano svolgere le funzioni specifiche, come pagarli, senza il minimo intervento di formazione, senza aver individuato criteri generali ed oggettivi validi per l’intero territorio nazionale per garantire la necessaria trasparenza ed evitare arbitri.

E’ unicamente del Ministero, non certo dei sindacati, la responsabilità di non aver ancora, alla data odierna, neppure avviato le trattative sulle nuove funzioni individuate dalla riforma.

Emerge una doppia linea di condotta: una circolare ufficiale possibilista e flessibile (a marzo), una nota riservata perentoria e minacciosa (a fine giugno), i toni intimidatori sembrano prefigurare una nuova forma illuminata di “pedagogia ministeriale”, del resto ne abbiamo già avuto un assaggio in occasione della scelta dei libri di testo.

Tali riflessioni prescindono da ogni considerazione su un progetto di cambiamento dell’ordinamento scolastico che non promette nulla di buono per la Scuola italiana.


IL SEGRETARIO NAZIONALE SAM-GILDA

(Rino Di Meglio)