breve di cronaca
Interpellanza parlamentare

MANZIONE, MONTICONE, Baio Dossi, BASTIANONI, BATTISTI, BEDIN, CAMBURSANO, CASTELLANI, CAVALLARO, COLETTI, COVIELLO, DALLA CHIESA, D'AMICO, DANIELI Franco, DATO, DETTORI, FORMISANO, GAGLIONE, GIARETTA, LAURIA, LIGUORI, MAGISTRELLI, MANCINO, MONTAGNINO, PETRINI, RIGONI, SCALERA, TOIA, TREU, VALLONE, VERALDI, ZANDA

- Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca -

Premesso che:
il decreto-legge n. 97 del 7 aprile 2004, recante "Disposizioni urgenti per assicurare l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2004-2005, nonché in materia di esami di stato e di università", convertito dalla legge 4 giugno 2004, n. 143, modifica la tabella di valutazione dei titoli in base alla quale sono attribuiti i punteggi al personale docente della scuola iscritto nelle graduatorie permanenti relative alle scuole di ogni ordine e grado al fine di rideterminare i punteggi degli iscritti all'ultimo scaglione delle graduatorie permanenti;

con un emendamento approvato in sede di conversione del decreto-legge dalla Camera dei deputati si è introdotta una disposizione in forza della quale "il servizio prestato nelle scuole di ogni ordine e grado situate nei comuni di montagna di cui alla legge 1° marzo 1957, n. 90, nelle isole minori e negli istituti penitenziari" deve essere valutato in misura doppia; la norma precisa, inoltre, che "si intendono quali scuole di montagna quelle di cui almeno una sede è collocata in località situata sopra i 600 metri dal livello del mare";

tale disposizione, seppure ispirata dal condivisibile obiettivo di riconoscere il valore peculiare del servizio svolto dagli insegnanti precari in sedi disagiate del territorio, nei fatti si dimostra gravemente lesiva dei diritti quesiti, incidendo direttamente sul posizionamento in graduatoria di tutti gli insegnanti ammessi alla nuova valutazione dei titoli;
in particolare, l'attuale configurazione dei criteri di accesso alle graduatorie penalizza ingiustificatamente i docenti con maggiore anzianità di servizio, in relazione a scelte di carriera effettuate necessariamente senza consapevolezza di benefici futuri;

per di più, la formulazione della norma si presta a dubbi interpretativi circa l'effettiva qualificazione della prestazione svolta nei circoli ovvero nei plessi scolastici di montagna, nei casi in cui i primi siano ubicati a quota inferiore ai 600 metri; né è valsa a fugare tali dubbi interpretativi la nota recentemente diffusa dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (nota MIUR del 3 giugno 2004, prot. n. 29), recante l'elenco completo dei comuni di montagna classificati come tali "ai sensi della legge n. 991 del 1952", che ha semmai ampliato gli originari margini di incertezza;

la disposizione citata, introducendo una valutazione retroattiva delle prestazioni effettuate, risulta censurabile da parte della Corte costituzionale in quanto gravemente lesiva del principio di uguaglianza ed espone le nuove graduatorie al rischio di annullamento da parte del giudice amministrativo, con gravissime conseguenze sia di ordine sociale, per effetto della mancata soluzione dell'annoso problema del precariato scolastico, sia di ordine amministrativo, compromettendo la programmazione scolastica per l'anno scolastico imminente,

si chiede di sapere:

se il Governo non ritenga di dover sollecitamente intervenire con un provvedimento d'urgenza orientato a sanare i segnalati profili di illegittimità del decreto-legge n. 97 del 2004 , attraverso una modifica della disposizione riferita alla valutazione delle prestazioni svolte nelle scuole di montagna, a tutela della legittimità delle nuove graduatorie e a salvaguardia del regolare svolgimento del prossimo anno scolastico;

ferma restando la possibilità di valutare, in altra sede legislativa, specifiche misure per la valorizzazione del servizio scolastico svolto in sedi o contesti socio-ambientali disagiati a tal fine opportunamente individuati, se non si ritenga che debba essere intanto data una sollecita e definitiva risposta alla legittima aspettativa dei numerosi insegnanti precari che attendono da anni una regolare immissione in ruolo.

(2-00584 p. a.)


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 ilaria ricciotti    - 25-06-2004
Come risponderà il nostro "giusto governo" a questa interpellanza parlamentare?
Come si atteggerà nei confronti dei molti docenti non immessi in ruolo?
Vedremo e di conseguenza dovremo meditare gente ed agire nel rispetto della legge che spesso sembra sia diventata un optional.

 angelo arrabito    - 28-06-2004
Che cosa si pensi risponda una compagine governativa che in tre anni tutto ha fatto tranne che governare il paese dimostrando efficienza solo nel saper risolvere i problemi del "premier" e nel saper onorare accordi squisitamente di stampo clientelare con quell'elettorato furbo che alla dirigenza, insieme, purtroppo, all'elettorato ingenuo ha contribuito a mandarla? Naturalmente tale pronta azione governativa è stata, e continua ad essere, animata dall'alta filosofia delle libertà della grande casa che altro non è che prepotenza truffaldina perpretata alla stregua di piazzisti di strada di tipo "porta a porta" ai danni degli italiani ( alcuni dei quali sono stati ammaliati dal sogno del cavaliere e per fortuna, molti dei quali stanno rendendosi conto che al sogno di pochi corrisponde un incubo per molti). Sono proprio di queste ore le ultime espressioni di prepotenza e di sconcertante inettitudine quanto di ipocrisia di questo governo nel voler nascondere la sconfitta elettorale, in maniera peraltro davvero goffa, col silenzio delle reti rai e, secondo reazioni e dinamiche mentali infantili, col dichiarare trionfo a pieno titolo in quelle poche province dove per una manciata di voti ha vinto. Laddove, poi, ha perso con differenze di voti schiaccianti e in molti comuni e province, la squadra governativa, minimizzando, dà la colpa all'astensionismo e agli italiani, soprattutto ai milanesi, che, dice "hanno preferito andare al mare". Come se non bastasse il presidente del consiglio, lo stesso che ha fermato "l'attività" del governo in attesa dei risultati dei ballottaggi, dichiara, contraddicendosi nelle parole e sopratutto nei fatti, che tali risultati non compromettono nulla e il governo continuerà come ha sempre fatto per portare a termine il cosiddetto programma. Già, il programma che come ricordano tutti ha come finalità "l'ammordenamento del paese" parola chiave che ha solleticato l'immaginazione degli italiani (anche di molti insegnanti precari) a tal punto da mandare questa "armata brancaleone" alla dirigenza dell'Italia. In cosa consiste l'ammodernamento del paese che sogna questo governo? Nelle cosiddette riforme (e così si è anche deteriorato inesorabilmente la valenza semantica di positività della parola riforma) come quella della scuola, della sanità, della giustizia, del lavoro, dello stato etc, i cui contenuti sono talmente moderni e sorprendemente geniali per lo sviluppo e per il miracolo degli italiani (per pochi, però) che tutti gli insegnanti, i medici, i giudici, i pensionati, i lavoratori e chi ne ha più ne metta da tre anni a questa parte sono, un giorno sì e un giorno no, in piazza a gridare la loro disapprovazione e il loro sconcerto verso proposte che si configurano come vere e proprie aberrazioni della civiltà in quanto riesumano antiche e oscure forme di sfruttamento dell'umanità sul lavoro legalizzando l'lillegale (e cioè, quanto offende moralmente e materialmente la dignità della persona per la quale nei due secoli precedenti molto si è lottato e molti hanno perso la vita), isituiscono privilegi per pochi in materia di istruzione, sanità, pensione, giustizia, il tutto spacciato come perle di saggezza e ricetta miracolosa che sarà sicuramente tale per il cavaliere e per i suoi amici.Non di meno, poi, è lo sfacelo degli stipendi che ormai è sufficiente solo per viverci due settimane e tutto ciò grazie alla qualificata e viglile azione di chi dice di governare l'Italia e invece tutti, ormai, abbiamo verificato sulla nostra carne che l'unica cosa che viene davvero ben governata è la bugia e le spiegazioni truffaldine come quelle che addebitano all'introduzione dell'euro, e non al mancato controllo dei prezzi, la causa dell 'impoverimento che ha investito e continua a investire ogni italiano. In questa mentalità "dirigenziale" e profittatrice quale peso si pensi hanno avuto e avranno gli insegnanti precari?Quello del nulla sommato al niente tant'è che nell'ultima legge delle graduatorie permanenti si è arrivati al massimo dell'irriverenza e del menefreghismo nei confronti di una categoria a cui addirittura le si cambiano le regole cammin facendo cancellando diritti acquisiti Dio solo sa con quali sacrifici di studio per concorsi sostenuti e per tanti anni di attività di insegnamento regolati, peraltro, da rapporti economici "nevrotici", con licenziamenti vari, a giugno, ad agosto, o senza festività riconosciute(natale, pasqua).Si regalano,per una logica di pura follia o,come io credo,secondo un protocolo coerente e puntuale di clientelismo, doppi punteggi a chi gode di aria di montagna di appena seicento metri, punteggi riconosciuti per metà di altre classi di concorso, 24 punti in più ai laureati di scienze della formazione stravolgendo in maniera indegna e criminosa le attese e la vita di insegnanti che ancora sopportano il blocco delle assunzioni innescato da questo governo, blocco, per giunta, puntualmente smentito nei compiacenti salotti televisivi. Poi, beffa finale, si immettono in ruolo gli insegnanti di religione che insegnano una materia facoltativa (altro accordo di stampo clientelistico, altro che amore per i ragazzi che devono imparare a fare e diventare più competenti). Ma si possono ancora tollerare soprusi di questa entità? E' ancora possibile sottoporre le nostre persone a sevizie e torture morali e psicologiche come queste? Io direi proprio di no: anche e soprattutto per rispetto a noi stessi, alla nostra identità prima di cittadini-lavoratori oltre che di insegnanti per il valore e la responsabilità del nostro intervento nella società! Dobbiamo dire BASTA e pretendere con determinazione e veemenza, a gran voce e con i fatti, qualunque sia la risposta del governosul quesito delle permanenti, L'IMMISSIONE IN RUOLO SUBITO SUI POSTI VACANTI senza sentire altre ciance o scuse perchè i danni ricevuti sono GRAVISSIMI E ALTAMENTE OFFENSIVI. HANNO BLOCCATO LE NOSTRE VITE PER TRE ANNI E CONTINUANO ANCORA A FARLO PER CUI SENZA SE E SENZA MA DEVONO RISARCIRCI DEGLI ANNI PERDUTI IMMETTENDO SUBITO IN RUOLO QUELLI CHE DOVEVANO (E QUELLI CHE DEVONO) E NON HANNO IMMESSO IN QUESTI TRE ANNI PASSATI. Ragazzi badate che sarebbe davvero insopportabile per la nostra dignità di persone incassare altre prese per i fondelli dunque occorre passare già dal mese di luglio a pretendere che ci venga dato ciò che ci spetta SUBITO! (Il subito sarebbe una timidissima forma di risarcimento danni per quello che stiamo tollerando).