Il Cavaliere e la lanterna magica
Aldo Ettore Quagliozzi - 17-06-2004
Faceva scrivere Sergio Turone, nell’indimenticabile epistolario al Cavalier Berlusconi, al discendente del famoso pensatore scozzese Adam Smith, con fare confidenziale e ben avvertito:

“ ( … ) La televisione è, insieme, una fata e una strega. Fa crescere il livello d’informazione, cioè di cultura, e questo è bene. Ma ha un risvolto negativo, o meglio due.
Il primo è che mescola ogni giorno realtà e finzione; anzi, le simulazioni, essendo espressamente costruite per essere subito comprensibili, giungono al pubblico televisivo con una immediatezza lineare che dà loro suggestioni emotive sovente superiori a quelle delle immagini tratte dalla realtà.
Commuoversi a Beautiful è facile perché non occorrono le mediazioni intellettive necessarie per capire il dramma vero – ma così monotono – della Bosnia e del Ruanda.
Il secondo risvolto negativo della televisione è che rende necessaria in politica il presenzialismo. Il potere coincide con la possibilità di mostrarsi dal video.
Anche questa è una cosa che lei ha capito perfettamente. Però ha sottovalutato i rischi e la necessariamente lunga durata di questa fase di transizione. Quando le televisioni di un paese mostreranno al pubblico sempre un solo personaggio politico, e i suoi fedeli accoliti, il video produrrà effetti di stabilità del potere. ( … )


E sembra proprio che il video abbia prodotto i suoi benefici effetti di instabilità. Può ben capitare, anche al più navigato degli illusionisti, che le immagini create ad arte dalla sua magica lanterna non sempre siano rispondenti alle aspettative del loro creatore.
Dovrà allora l’illusionista per forza di cose prodursi in nuove creazioni che, seppur illusorie, abbiano a creare nel pubblico, il più fanciullesco ed ingenuo possibile, uno stato di grazia attraverso il quale tutte le più improbabili illusioni possano essere percepite come le immagini meravigliose di una possibile futura realtà.
Ma i giochi di luci e di ombre, per quanto padroneggiati dal nostro illusionista, in questa occasione non hanno reso come nelle aspettative del loro creatore; pian piano, sulla parete imbiancata, la sua perfida magica lanterna lasciava intravedere una figura bizzarra di donna, ed una figura non meno bizzarra di uomo, che non rispondevano di certo alle figure predilette dall’illusionista.
Figure di donna e di uomo sfumate sulle parete ma ben riconducibili a ben noti pubblici personaggi, osteggiati in quanto non perfettamente allineati al pensiero unico prediletto dall’illusionista del momento, ma certamente molto amati da un pubblico più maturo ed attento alle cose di questo mondo.
E per quanto con il gioco abile delle mani, delle luci, e delle ombre abbia l’illusionista cercato di scacciare dalla realtà virtuale di una parete imbiancata le indesiderate orribili figure, ebbene esse si sono come materializzate, per un gioco impietoso e crudele per l’illusionista, reincarnandosi in migliaia e migliaia di voti di preferenza di migliaia e migliaia di uomini e donne del Bel Paese che, con un empito magico e nuovo si sono come liberati da un incubo fatto di ombre e figure non più sopportabili.

Elezioni Europee 2004. Collegio del Nord-Est: Lilli Gruber, voti 321.324; Silvio Berlusconi, voti 428.574.
Elezioni Europee 2004. Collegio del Centro: Silvio Berlusconi, voti 433.371; Lilli Gruber, voti 796.666.
Elezioni Europee 2004. Collegio del Sud : Silvio Berlusconi, voti 452.326; Michele Santoro, voti 526.535.

Una bella rivincita sull’immensa forza mediatica del nostro egoarca, uno sfuggire al regno delle ombre e della emarginazione, per una reincarnazione voluta e compiuta dalla volontà di libertà di milioni e milioni di uomini e donne del Bel Paese. Una speranza che ritorna.

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 ilaria ricciotti    - 17-06-2004
La speranza è in parte ritornata, ma dovrà essere più forte e non morire mai più.

 Mena Moretta    - 21-06-2004
Sarà capace questa sinistra di "cavalcare" questa affermazione con la giusta dose di sapiente attenzione ai problemi veri e urgenti del Paese e ai minacciati paradigmi della democrazia?