tam tam |  opinione  |
15) Dal carteggio Adam Smith – Berlusconi
Aldo E. Quagliozzi - 23-06-2004



Ove si parla delle allora nuove visioni di politica sociale e che, per una straordinaria coincidenza del fato o della storia, risultano essere oggi, primo maggio dell’anno del signore 2004, i problemi più scottanti di tutta la vita sociale e politica del Paese.
E risulta allora che la strategia ha fatto inarrestabile il suo corso, con un impoverimento impietoso e progressivo dei ceti sociali meno protetti, addossando tutta la colpa alla introduzione della moneta comunitaria, come sostiene l’egoarca ed il coro compatto dei suoi adulatori, e non già essere la predetta strategia nel corredo cromosomico della nuova stagione politica liberista, si fa per dire.
Ed in questo primo maggio di grandi tensioni sociali, mi piace riportare una pagina dal volume di Colette, “ Sido “, nella quale pagina questa data ci apre a scenari diversi e come sospesi nel tempo, capaci di ridare pace alle anime nostre.
“ ( … ) Il primo maggio deposi davanti all’altare della Madonna un fascio di lillà, camomille e rose, come le mie compagne di catechismo, e tornai a casa tutta fiera dei miei “ fiori benedetti “. Mia madre fece la risatina irriverente e guardò il mio mazzo che attirava i maggiolini in salotto, fin sotto la lampada: < Credi che non lo fossero, prima? > ( … ) “

Glasgow, 30 aprile 1994

Caro Cavaliere,
due giorni fa, esattamente a un mese dallo scrutinio elettorale che ha segnato la vittoria di Forza Italia, il presidente Scalfaro ha infine rotto gli indugi e Le ha conferito l’incarico di formare il nuovo governo. E’ una svolta importante. Ora tocca a Lei dare prova di saper applicare in politica il dinamismo cui deve il successo ottenuto nel campo degli affari.
Mi rendo conto che – oberato com’è ora d’impegni assorbenti e delicati – difficilmente Lei troverà il tempo di soffermarsi con attenzione sulla corrispondenza in arrivo. Io però continuo a scriverLe, anche se ormai da un pezzo le Sue segretarie hanno rinunciato al piccolo rito, cortese ma superfluo, d’inviare biglietti di riscontro e ringraziamento ad ogni mia lettera.
( … ) Riferendosi, in un’intervista, alla movimentata seduta di Palazzo madama dalla quale Carlo Scognamiglio, per un solo voto, è uscito eletto presidente, Franco Zeffirelli ha dichiarato di aver assistito quel giorno allo spettacolo più affascinante della sua vita. La scena era godibile, ha precisato da esteta, perché crudele: bello era
vedere la triste sfilata dei senatori a vita, uno più cadaverico dell’altro, una vecchia Italia che non vogliamo più, che si è seppellita da sola , e che a Zeffirelli appariva riassumersi nelle figure di quegli uomini anziani in condizioni fisiche non eccellenti . Quanto può essere perfido, Cavaliere mio, quanto può essere perfido il rancore dei frustrati.
( … ) E se uomini come Norberto Bobbio, Leo Valiani, Francesco De Martino, senatori a vita, hanno votato per Spadolini, i nuovi assertori del giovanilismo estetizzante, cultori della prestanza virile tradotta in democrazia, vogliono castigarli cancellandoli dalla Costituzione.
Tra parentesi: di Zeffirelli ho visto una recente fotografia; è stato uno scherzo dell’obiettivo, o tra mento e collo il regista fiorentino porta il flaccidume di un’incipiente pappagorgia senile? Di primo pelo non è certo, se è vero, come informa Nello Ajello, che già negli anni Sessanta Sandro De Feo, con riferimento alla sua megalomania, lo ribattezzò Scespirelli.
Ho voluto parlargliene, caro dottor Berlusconi, proprio nel giorno in cui si appresta a onorare l’incarico di formare il nuovo governo italiano, perché nell’alto compito che L’attende Lei avrà tanto maggiori probabilità di successo, quanto più nitida sarà la consapevolezza degli errori compiuti durante questa prima fase d’impegno politico.
Un errore grave è stato quello che giorni fa Le ha segnalato l’imprevedibile Tiziana Parenti, ex giudice del pool Mani pulite, da Lei politicamente sedotta, la quale ha denunciato ( molti peraltro se n’erano accorti da un pezzo ) il rischio d’infiltrazioni mafiose in Forza Italia.
Possono essere quasi altrettanto nocive, però, le infiltrazioni in parlamento di ambiziosi lacerati dall’invidia. Zeffirelli ha ostentato per trent’anni la propria adesione al sistema democristiano, ma, pur essendo stato uno dei pochi intellettuali in sintonia col regime, nel cinema non ha avuto i successi cui aspirava. Ora attribuisce le sue delusioni professionali non all’insufficienza di talento, bensì alla presunta ostilità della cultura di sinistra.
Lei lo ha fatto senatore. E’ vero che in tempi lontani l’imperatore Caligola fece lo stesso col proprio cavallo; ma questo non nitrisce, ringhia. Se la prende con in più deboli: vecchie e donne. Ricorda quando propose la pena di morte per il reato d’aborto?
Oggi l’offensiva contro i vecchi ha come bersaglio soltanto i vegliardi ricchi di prestigio e cultura, che dall’autorevolezza intellettuale traggono potere. Ma vedrà, Cavaliere, che questa sarà soltanto la prima tappa di una non dichiarata guerra economica mirante a ridurre i costi che il crescente numero di persone anziane impone alla società.
La strategia delle privatizzazione – che ovviamente io, da liberista smithiano, approvo – rischia di trasformarsi, da voi, in ideologia totalizzante. In materia credo perciò che si debba andare cauti. Privatizzare il sistema pensionistico avrebbe un duplice effetto: garantire un boom di profitti alle società assicuratrici ( settore in cui, se non sbaglio, Lei, quale imprenditore, ha cospicui interessi ), e permettere ai ceti benestanti di comprare il diritto a un alto reddito fisso per la propria vecchiaia. Sulle pensioni dei poveri – che ovviamente resterebbero affidate al sistema pubblico – sarà facile operare crescenti risparmi. Non ci sarà neppure bisogno di ridurle: basterà lasciarle inalterate mentre aumenterà il costo della vita.
Se mi permette un amaro pronostico, vedrà che l’attacco alle pensioni comincerà dai punti di più evidente scandalo creati dai vizi clientelari del passato regime. I governi Andreotti e soci, nel decorso quarantennio, imperversarono con abusi particolarmente su due settori: quello delle pensioni destinate ai massimi esponenti del potere politico e burocratico ( impudentemente ipermilionarie ) e quello delle false invalidità. L’offensiva contro le pensioni si aprirà dunque su questi due fronti, con l’ovvio favore dell’opinione pubblica, sdegnata verso gli ingiusti privilegi. Poi, risolti, magari per finta, i problemi di quei settori, scatenerete l’assalto generale al sistema pensionistico pubblico, per sanare il deficit a spese di chi non ha senso della misura circa la durata dell’esistenza.
( … ) Un’economia liberista duratura e solida non può essere basata su forme così grette di egoismo sociale. < Sentire molto per gli altri, e poco per sé, indulgere ai sentimenti altruistici rappresenta la perfezione della natura umana >, scriveva Adam Smith nella Teoria dei sentimenti morali ( … ).
( … ) Cordiali saluti, buon lavoro. Adam Smith “


( da “ Lettere di Adam Smith al Cavalier Berlusconi “ di Sergio Turone – Laterza – 1995 )

  discussione chiusa  condividi pdf