Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della Ricerca
c.c. Onorevoli Sasso, Griffignani e Capitelli
Organi di stampa
Organizzazioni sindacali
Gentile Ministro Moratti,
da oltre un mese abbiamo denunciato la palese contraddizione tra le «parole» e i «fatti» che lo studio delle lingue (e in particolare dell'inglese) vive nella cosiddetta “riforma Moratti”.
Infatti, a dispetto degli slogan elettorali e degli spot televisivi, l'inglese non verrà incentivato alle elementari e sarà quasi dimezzato nell'attuale scuola media. Inoltre, la seconda lingua comunitaria verrà studiata per un numero di ore inferiore a quello previsto nelle classi in cui l'insegnamento della doppia lingua è già in atto da anni
E’ sorprendente come Lei non abbia ritenuto un Suo preciso dovere giustificare le Sue scelte, considerando che:
- le nostre preoccupazioni sono condivise dai più autorevoli esperti di didattica delle lingue straniere e dalle principali associazioni professionali di lingue;
- al nostro appello hanno aderito migliaia di studenti, genitori, insegnanti;
- in data 27 maggio 2004, le onorevoli Sasso, Griffignani e Capitelli Le hanno inoltrato, al riguardo, una interrogazione a risposta in commissione;
- la stragrande maggioranza delle famiglie italiane sta cercando di rimediare all’incomprensibile scelta del taglio delle lingue, chiedendo ai dirigenti scolastici di introdurre ore aggiuntive opzionali di lingua straniera;
- la frantumazione dei tempi dell'apprendimento fra attività obbligatorie ed opzionali, insieme alla diversificazione imposta da scelte individuali di tempi e attività da parte delle singole famiglie, provocherà la rottura dell'unità classe, dell'organicità del curriculum e del continuum temporale, didattico e relazionale della formazione degli allievi.
Se è vero che, almeno nelle intenzioni dichiarate, la Sua riforma vuole andare incontro alle necessità degli studenti, dei genitori e degli insegnanti, allora dovrebbe prendere atto che Lei sta procedendo in senso diametralmente opposto, creando disagi, ansie e preoccupazioni tra i cittadini italiani. Inoltre la Sua riforma apre una frattura tra la direzione in cui si muove l’Italia e quanto previsto dal piano d’azione 2004-2006 del Consiglio d’Europa: “Promuovere l’apprendimento delle lingue e la diversità linguistica”.
Distinti saluti
I promotori dell’appello in difesa della qualità dell’insegnamento delle lingue straniere