Empatia per Internet: riflessione sulla Formazione in Rete.
Paolo Manzelli - 16-02-2002
L’ utilizzazione di Internet nella Formazione permanente e’ in forte sviluppo, ma nella sperimentazione di una pluralità di approcci telematici in campo educativo, ancora non e’ emersa una piu’ profonda riflessione sul cambiamento culturale necessario, in grado di utilizzare ampiamente delle potenzialita’ di comunicazione interattiva delle reti, non piu’ e non solo messe in opera come canale trasmissivo per la distribuzione su larga scala di materiale didattico pre-strutturato nell’ ambito della Formazione a Distanza (FaD), ma invece, come “spazio virtuale” in grado di ospitare comunità che condividono e sviluppano creativamente conoscenze in sistemi di NET-Learning ,di elevata qualita’ fruitiva e distributiva, per lo sviluppo della nuova “Societa’ della Economia della Conoscenza.” (1)
La globalizzazione del mondo commerciale, e lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione della informazione (TIC) , che ha annullato le distanze ed ha trasformato l'habitat di comunicazione in una dimensione “virtuale”, pone infatti il problema di una puntuale attenzione al ruolo intellettuale da svolgere, per far nascere una nuova cultura adeguata allo sviluppo di una societa’ creativamente capace di rinnovamento educativo , economico e sociale. ( 2)
In tale contesto problematico assai ampio, e’ importante riflettere sulla questione cruciale focalizzante il necessario cambiamento del sistema che passa “dalla Lavagna alla Rete Interattiva” e cioe’ dalla scuola tradizionalmente , fondata su una metodologia di istruzione “uni-direzionale” della lezione frontale , centrata prevalentemente sul docente, che vede spesso il discente in posizione passiva e ripetitiva di nozioni impartite , ad un sistema di NET-Learning interattivo, basato sulla produzione di materiali da fruirsi nel quadro della formazione permanente, dove le conoscenze si costruiscono in una condivisione di ricerca e sviluppo, con un insieme di partecipanti, con ruoli opportunamente differenziati, per eleborare originali prodotti di editoria elettronica, da immettere in rete per la loro diffusione ed aperto confronto con altre realta’ di sviluppo nel World Wide Web. (WWW)
Per ottimizzare la qualita’ produttiva dei progetti di NET-Learning, oltre al problema della scelta dei contenuti piu’ adeguati al percorso formativo, per un definito target di interazione, e’ necessario porre la dovuta attenzione alla primaria esigenza di capire con quali modalita’ ed in che misura l’interattività in rete conduca alla qualità delle attivita’ formative, rivisitandole anche dal punto di vista “psico-affettivo e culturale”, al fine che la prassi di NET-Learning, possa divenire una componente chiave del processo di innovazione dell’ apprendimento, facilitando l’esprimersi in rete di potenzialita’ creative, a tutto vantaggio di un arricchimento progessivo dell’intero processo di cambiamento formativo, per dare un notevole contributo alla “Societa’ della Economia della Conoscenza”.
Per affrontare tale complessa tematica correlata alla componente “psico-affettiva e culturale” di sistemi di NET-Learning, e’ opportuno osservare che, nel quado di sviluppo incipiente della economia digitale, esiste purtroppo una risorsa assai scarsa, che ha la sua sede naturale nella attivita’ cerebrale creativa. Si nota infatti che la creativita’ quale essenziale fattore dello sviluppo sociale ed umano, tende a diminuire in condizioni di sovrabbondanza di informazione “unidirezionale” in quanto entrano in saturazione i meccanismi della attenzione e di conseguenza quelli della motivazione all’ apprendimento. (3)
Una prima nota che emerge in tutta la sua evidenza da tale importante considerazione e che per aumentare la praticabilità di innovative strategie di NET-Learning, sara’ necessario che l’ attenzione umana sia calibrata su" life-motivation", in modo che la motivazione dei partecipanti possa avere una resa costante e fruttuosa, necessaria per ottenere sviluppo sociale ed umano da un sistema interattivo dotato di creativita'. (4)

Tale osservazione e’ decisiva proprio in quanto oggi dovremo superare l’economia dell’informazione e favorire lo sviluppo della “Societa' verso la Economia della Conoscenza” e che propriamente sara’ caratterizzata dalla rapida trasformazione dell’informazione e delle conoscenze in valore socio-economico. Pertanto le modalita’ di fruizione delle conoscenze in rete telematica interattiva , dovranno avere un quadro di riferimento della attenzione ben diverso da quello a cui ci ha abituati la reclame TV ed anche il Web Advertising . Infatti sappiamo che sia alla reclame in TV cosi’ come alla pubblicita' digitale basta un attimo di attenzione ( il successo della pubblicita’ nel WEB viene infatti decreatato a misura di numero di click), mentre per favorire la rielaborazione culturale vista in in termini di crescita del valore dei beni immateriali, per favorire l’ avvicendarsi di una nuova tipologia di sviluppo, necessitanno certamente diverse modalità di creazione e mantenimento dell’attenzione e delle motivazioni umane, tali che possano trovare corrispondenza ad un aumento delle creativita' sociale.
Cio' sara' possibile se i progetti di NET-Learning mireranno decisamente a focalizzare “life motivations” per essere capaci di coniugare l' individuo in rete:nell' ambito di ricerca di conoscenze, di suggerimenti, di confronto, di rassicurazione, di gratificazione, di affetto, … cioe' entro uno scenario di comunicazione interattiva, progettato per offrire un sistema basato su una prospettiva di sviluppo di “Intelligenze Multiple” (5) , e tarato per garantire la massima liberta’ di scelta e di opinione in modo che il sistema telematico sappia mantenere e far tesoro della intelligenza creativa connaturata in ciascun individuo; altresi la passivita' dei partecipanti, che si vorrebbe annuallare con l’ utilizzazione produttiva di reti interattive, diverra' vieppiu' generalizzata, proprio in quanto la gestione del sistema interattivo corrisponderebbe ad una inutile perdita di tempo dei partecipanti, perche’ messi in condizione di non poter esprimere le proprie idee ed i propri bisogni.
Questa e’ infatti una delle ragioni essenziali, che viene definita in termini di “fallimento empatico”, per cui si ritiene causa della carenza di sviluppo della formazione on line, la incapacita’ di acquisire in rete elementi di “intelligenza emotiva”; si denota infatti una netta tendenza al fallimento dei progetti di Educazione a Distanza (FaD), provocata dal loro limitarsi nel sviluppare interventi di trasferimento di conoscenze pre-confezionate, che rispecchia lo schema unidirezionale di formazione, in quanto esso e’ ancora ritenuto funzionale al prevalere degli interessi economici in confronto a quelli educativi .
Notiamo ora che nella antica concezione vitalistica. “l’ Empatia” e’ considerata come una dote individuale, che si ritiene realizzarsi, nel confine di contatto, ridotto alla sola dimensione fisica, quale induzione ottenibile dalla percezione di segnali di relazione lanciati da chi sta intorno a noi .
Oggi comprendiamo come il ruolo della “Empatia” nell’ apprendimento, sia giustamente considerato un fattore decisamente importante, in quanto ricorrendo ad esso, in una piu vasta e corretta accezione di epifenomeno complesso di ordine etico-metafisico-sociale, si cerca spiegazione del perche’, molto spesso, il successo professionale nella vita, non coincida con quello scolastico, denunciando di conseguenza l’ incapacita’ della unidirezionalita’ e la passivita ripetitiva del sapere, come elemento tendente a sfavorire lo sviluppo di forme relazionali empatiche, che risiedono in gran parte nella dimensione istintiva ed emozionale della intelligenza.
Data l’ importanza di tale concetto, e’ bene mettere in luce che, la antiquata concezione della “empatia”, vista limitatamete alla sua dimensione istintivo-emozionale, priva cioe’ di un livello di acquisizione mentale piu’ definita, resta alquanto misteriosa, proprio in quanto conduce a ritenere che, l’ epatizzare, sia conseguente ad una dote soggettiva, che in sintesi consiste nel saper percepire dall’ esercizio relazionale, quasi per magia, la dimensione piu’ interiore e profonda della comunicazione, e cio’ in condizioni fisiche di vicinanza in cui risulta possibile cogliere ed utilizzare, nel bene e nel male, elementi motivazionali derivanti da messaggi comportamentali altrui che possono essere anche di origine subliminale.
In vero l’ empatia e’ funzione cerebrale che non e’ solo prerogativa dell'uomo, ma che per l’uomo ha una forte componente epifenomenologica, non determinata solo da pulsioni istintuali, ma che viceversa le integra in modo da cogliere la volonta’ emergente dall'esperienza comunicativa vissuta, propria ed altrui, determinando relazioni di fiducia reciproca tra gli individui componenti un gruppo, che includono i livelli endopsichici e li riconducono ai livelli interpersonali, per concorrere a creare relazioni stabili e di successo.
Infine e’ evidente che, mantenendo costanti le antiche accezioni concettuali estrapolate ancor oggi da una radice concettuale vitalistica,. l’ epatizzare in Internet, sarebbe considerato del tutto impossibile da effettuarsi, dato che in relazione alla virtualita’ delle interazioni in rete, la condizione di vicinanza scompare .
Fortunatamente non e’ cosi , infatti solo e soltanto nel caso che le relazioni biochimiche dei messaggi neuronali, esercitate tra le zone cerebrali Talamiche ( il Talamo e sede primaria cerebrale delle emozioni), sottotalamiche ( sedi delle pulsioni istintive) e gli Emisferi Cerebrali Superiori ( sedi principali di attivazione della percezione visiva e del linguaggio parlato e scritto) (5), fossero cronicamente scisse, anziche’coordinate costantemente da integrazioni tra segnali neurali, allora l’ Empatia come fenomeno di “affinita elettiva “ di ordine relazionale , sarebbe certamente e fortemente limitato, non solo in rete, ma anche anche in presenza di relazioni percettive di vicinato.
Quindi per evitare concettualita’ devianti da un ragionamento scientifico, e’ opportuno cercare di analizzare il problema, nel tentativo di superare i residui di concettualita’ vitalistiche, mediante le quali ancora si tende ad interpretare la “Empatia” limitatamente ad una concezione per cui la attivita percettiva e sensoria, focalizza, come principale riferimento, solo qualcosa di visibile e percettibile esteriormente ( mirato su cio’ che e’ fuori e quindi l’ altro ), anziche’ prendere in considerazione quanto sia percepibile interiormente ( cioe’ focalizzando l’ attenzione sull’ interiorita’ , l’ auto-coscienza l’ auto-motivazione , la curiosita ‘ l’ intuizione, la volonta’ di collaborazione …) . In tal misura si trascura la reale portata dell’ immaginario nel saper cogliere e richiamare alla memoria le interferenze di indole psichica, le quali stabiliscono una connessione empatica tra individualita’ differenti.
A mio avviso è possibile restituire al “fenomeno empatico” la sua forza creativa solo ricollocandolo nel campo piu’ congeniale alla scienza delle complesse relazioni interiorizzate che sussistono tra “Cervello Informazione ed Apprendimento” (6) , che certamente, non sono definibili solo nell’ ambito della interazione di incontro fisico di vicinanza e di contatto tra le persone, altresi’ sarebbe inconcepibile dare credito ad ogni fenomeno di fede spirituale ed anche religioso, dove l’ “Altro” non e’ indubbiamente percepibile in termini presenza fisica.
La "trasposizione empatizzante" nelle attivita interattive in Iternet di un apprendimento di abilita’ empatiche, quale proprieta’ di uno sviluppo della Intelligenza emotiva, ottenibile dall’ esercizio interattivo della rete, sara’ quindi possibile qualora si rivaluti culturalmente e scientificamente il fenomeno della “empatia” come atto fondamentale della vita interiore, propria delle integrazioni cerebrali tra aspetti istintuali, emotivi e razionali della comunicazione interattiva.
Putroppo siamo progressivamente diventati così perniciosamente attaccati ad una dimensione ovviamente pregiudiziale generata dal “dualismo cartesiano”, per cui si accetta l’ incoerenza condizionante della possibilita’ inusuale di una netta separazione tra cio’ che e dentro di noi e cio’ che e fuori di noi (7) ; ragionando entro tale concettualita’ riduttiva, la abilita’ di “empatia” e quindi di creativita’ relazionale, anziché essere vista nella sua natura di processo cerebrale, capace di apprendimento, viene considerata una "dote di indole genetica" e posseduta da gente “sui generis”, misteriosamente dotata di un sistema percettivo recondito, quasi fosse presente “ un gene della empatia”, esprimibile solo per esperienza diretta di relazioni “vis a vis”. In tal caso ogni processo educativo non avrebbe alcuna possibilita’ di intervenire in termini di formazione empatica, se non soltanto nel favorire le condizioni di vicinato tra le relazioni nell’ ambito perimetrato di una scuola . (8)
Per avvalorare una definizione piu’ scientifica dell’ empatia, e’ utile ricordare che dagli studi sui flussi sanguigni ,si denota che, quanto nella zona talamica e sottotalamica del cervello si scatena una forte reazione, l’empatia relazionale è scarsa o addirittura assente, cio’ in quanto le capacita’ ricettive vengono alterate, corto-circuitando le reazioni della ragione nel dare misura al controllo emotivo, derivante dall’ integrazione con gli emisferi cerebrali superiori. (9)
Pertanto, sapendo che il cervello umano presenta una forte polarizzazione delle funzionalita’ relative ai due emistefi cerebrali, possiamo arguire come mettere in evidenza due distinte tipologie di attivita’ empatiche; una maggiormente rivolta alla introspezione delle attivita’ relazionali, che schematicamente possono essere attribuite al controllo emotivo ed istintuale. dominato dall’ emisfero destro, mentre nel caso che, la percettivita’ visiva sia significata rispetto alla estetiorita’ dei segnali provenienti dagli atteggiamenti comportamentali delle relazioni comunicative generantesi in condizioni di presenza fisica, la dominanza empatica si adegua maggiormente ai processi di significazione e controllo emozionale propri dell’ emisfero sinistro del cervello.
Concludo quindi queste brevi riflessioni sottolineando la necessita’ di renderci convinti che l’ attuale impotenza di generare una condivisione di intenti per elaborare nuove acquisizioni cognitive entro sistemi di NET-Learning in rete telematica interattiva, e’ in gran parte dovuta al condizionamento di basi concettuali ormai storicamente obsolete, dato che esse, con il loro riduzionismo meccanicista, tendono a limitare fortemente le nostre molteplici ed intelligenti capacita’ di porre in relazione epatica , sia sul piano interpersonale che sul piano intrapsichico, entrambe le potenzialita’ che sono connaturate alla funzionalita’ parallela dei due emisferi cerebrali. (10)
Tale riflessione, qui impostata per favorire l’ acquisizione di una concettualita’ innovativa tesa a stabilire relazioni di EMPATIA per INTERNET, e’ quindi decisiva proprio per attuare una prassi formativa coscienziosa, finalizzata principalmente ad evitare che, le modalita di informazione unidirezionali proprie dei mass media, raggiungano l’ unico vero scopo per cui sono gestite, … in modo cioe’ che rapidi e ripetitivi condizionamenti emozionali, riducano le attivita creative di gestione cerebrale della ragione, al fine di plasmare le nostre menti, mantenendoci in una posizione passiva rispetto alla nostra capacita’ creativa di comunicazione interattiva. Quanto sopra potra’ essere rimosso da una piu’ appropriata e scientifica considerazione delle potenzialita’ creative sviluppabili in relazione a sistemi di NET-Learning, co-organizzati proprio a vantaggio della realizzazione di connessioni empatiche in condizioni di interrelazioni virtuali, al fine di attuare una interattivita’ ampia e cosciente nel WWW, per la risoluzione de problemi sociali e culturali, che oggi si evidenziano essenziali per dare forza ad un completo passaggio esistenziale, tra la vecchia societa’ industriale, verso la costruzione della “Societa’ della Economia della Conoscenza.”.

BIBLIO-LINKS

(1) – Net-Learning: http://www.edscuola.it/archivio/lre/netlearning.html
(2) – La cultura della Interattivita’: http://www.see.it/icn/egocreanet.html
(3) – Creativita’e Comunicazione : http://www.edscuola.it/archivio/lre/creacom.html
(4) – Relazioni evolutive,economia/informazione: http://www.edscuola.it/archivio/lre/relazioni.html
(5) – Intelligenze Multiple : http://www.bdp.it/rete/im/index.htm
(6) – Cervello, Informazione, Apprendimento : http://www.edscuola.it/archivio/lre/manzelli.html
(7) - Cervello Diviso: http://www.edscuola.it/archivio/lre/cerdiv.html
(8) – Dualismo cartesiano: http://www.senzapaura.it/paolomanzelli.htm
(9) – Prospettive dell’ utilizzo di internet in sanita’: http://www.edscuola.it/archivio/lre/bhc.html
(10) – Rimozione Pregiudizi Cognitivi: http://www.edscuola.it/archivio/lre/precognit.html


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