20 Maggio : campo profughi di Rafah
Danilo Sbarriti - 04-06-2004
Mi è arrivato questa cronaca da un' amica ( Rosarita Catani ); credo sia utile per tutti leggere e capire :


"Sono state 21 ore orribili. La morte era li', ballava intorno a me ed alla mia famiglia. Mitragliatrici e carriarmati sparavano all'impazzata". Queste sono le parole un cittadino di Rafah, Zyad Hanna di 42 anni, che racconta il terrore che ha visto durante l'incursione israeliana a Rafah e nei campi profughi. "Ero con la mia famiglia nella nostra casa a Barazil il campo profughi di Rafah. Alle prime ore di giovedi' 20 maggio i buldozzers militari israeliani, senza nessun pravviso, iniziano a demolire le abitazioni . Eavamo terrorizzati. I miei bambini sono scoppiati a piangere. Non sapevo cosa fare".
"Il suono delle armi e dei missili israeliani era ovunque. Parte della casa e' saltata. Ho preso mia figla Ayah di due anni in braccio, mentre sull'altra mano tenevo stretta un lembo di stoffa di colore bianco ed ho aperto cautamente la porta della nosra casa. Un tank israeliano era proprio stazionato di fronte la nostra porta. I soldati ci hanno intimato di uscire immediatamente dalla casa."

La moglie Sanaa, 40 anni continua il racconto. "Volevamo ritornare nella nostra casa. Arrivati nelle vicinanze vediamo che i soldati israeliani sparavano in tutte le direzioni. Sono stata colpita ad una gamba . I miei bambini piangevano. Anch'essi sono stati colpiti in diverse parti del corpo."

"Quando finalmente siamo riusciti ad entrare in casa, continua Hassan, ho chiamato un medico con il mio cellulare, nel disperato tentativo di salvare mia moglie ed i miei figli. Mi risponde che sta cercando di trattare con i soldati israeliani che impediscono il passaggio nell'area. Un ambulanza alla fine è arrivata vicino la nostra casa. Ma i buldozers le impedivano il passaggio. Ero disperato. Allora ho chiamato l'ospedale al Naggar a Gaza. Un medico mi ha dato istruzioni per telefono affinche' applicassi delle bende per fermare l'emoraggia".

"Ho iniziato a tagliare delle federe per fare delle bende ed applicarle sul corpo dei miei bambini. Ho trasportato tutti i membri della mia famiglia in una stanza ed ho iniziato a recitare dei versi del Corano. Intanto fuori continuavano a sparare". Venerdi' mattina i tank si sono ritirati e solo allora sono riuscito a trasportare i miei bambini e mia moglie al piu' vicino ospedale"

La situazione a Rafah continua ad essere estremamente grave. L'artiglieria israeliana e' intorno all'area di Tel el Sultan. Non vi e' acqua e non vi e' cibo. Le pompe di drenaggio per la depurazione dell'acqua salata sono state completamente distrutte. Negozi e scuole sono stati chiusi. Rafah e' circondata da tutte le parti.

A Rafah vi e'; solo un piccolo ospedale l'Abu Yousef al Najjar. L'ospedale e' equipaggiato solo per effettuare piccole operazioni. Ma ora e' pieno di morti e feriti. I militari israeliani sparano sempre su ogni cosa che si muove, sopratutto di notte, utilizzando la tecnica del terrore. I tank si muovono costantemente sul confine ed i loro bersagli sono le case dei palestinesi abitate da famiglie con numerosi bambini.

Nell'area di Barazil, Ybna e Baraana, circa 1500 abitazioni sono state abbandonate poiche' il pericolo di essere uccisi e' troppo grande. Lo scenario che si presenta e' quello di innumerevoli facciate di case civili crivellate dai colpi delle mitragliatrici e di scheletri di case bombardate dai carri armati e dagli elicotteri apaches. Ai lati delle strade solo le macerie lasciate dai buldozers. In quest'area, ad oggi, sono state demolite 2.200 abitazioni e 980 sono state parzialmente danneggiate.

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 Salvatore Falluto    - 06-06-2004
Peccato che gli ebrei abbiano dimenticato lo sterminio Nazista!
In questo modo suscitano sentimenti di odio e violenza.