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Ama scәquà? Giochiamo?
Così si giocava una volta
quando non c’erano tv computer e playstation
Sarà presentato il 3 giugno il libro di Carmela Dacchille « Ama scәquà? Giochiamo? »
Come giocavano i nostri nonni? Come trascorrevano il tempo libero i ragazzi di una volta, quando non esistevano tv, computer e playstation?
La risposta è nel corposo volume di Carmela Dacchille Ama scәquà? Giochiamo? (pagg. 464, Nuova Tipografia Resta, Bari), che sarà presentato giovedì 3 giugno a Palo del Colle, nella Sala delle Rose (via don Sturzo, 5), per iniziativa della Libera Università “Domenico Guaccero”.
Oltre 220 giochi tradizionali, più gli intrattenimenti per i più piccoli, sono stati meticolosamente ricostruiti: dalle filastrocche per la conta ai patti, dai giochi con materiale povero ai girotondi, dai giochi in cerchio e di coppia a quelli a squadre e di gruppo, dai divertimenti dei giovani durante le domeniche di carnevale ai pegni. Si tratta di una delle ricerche più sistematiche e di una delle raccolte più complete di cui si disponga. Un lavoro che ha molteplici interessi: da quello storico a quello demologico, socio-linguistico, antropologico e culturale in senso lato.
La ricerca è il frutto di cinque anni di lavoro condotto sul campo tra gli anziani di Palo del Colle, intervistati quasi a tappeto e sollecitati a recuperare brandelli di memoria.
Il volume si avvale di una densa postfazione del prof. Dino Tarantino che, evidenziando i significati dei giochi tradizionali, ne rintraccia la continuità nella “lunga durata” della cultura contadina e ne spiega l’estinzione alla luce dei processi di modernizzazione verificatisi negli anni ‘60, sotto l’incalzare della boom industriale e dell’avvento della televisione. Molto interessante è anche la documentazione fotografica che correda il libro.
Ulteriori qualità della ricerca e della pubblicazione saranno illustrate dal dirigente scolastico prof. Franco Mastrandrea e dal dott. Andrea Mori, presidente dell’ Associazione Ludobus Italiani - Ali per Giocare e curatore della collana Piste... studi e ricerche sul gioco delle edizioni La Meridiana di Molfetta.
Carmela Dacchille, già autrice di una fortunata pubblicazione su I mestieri scomparsi , con queste ricerche si propone di recuperare tutta una cultura non materiale che elabora sentimenti e ragioni della popolazione del contado e che si esprime soprattutto nel tempo libero dal lavoro, in forme di svago e di intrattenimento.
Ama scәquà? Giochiamo? è il primo di una trilogia composta anche da « Ama dòisc i strozuә? Diciamo le frottole? » (che raccoglie canzonature, indovinelli, scioglilingua e acchiapparelli) e da « Ama kәndà i fatt? Raccontiamo le storie? », che trascrive fiabe, favole e apologhi).
Alla fine della loro pubblicazione, i tre volumi costituiranno una specie di enciclopedia delle attività ludiche e della tradizione orale che hanno attraversato la società contadina, dalla notte dei tempi fino alla loro estinzione; una storia sociale del tempo libero trascorso in giochi, racconti e frottole: un patrimonio culturale è andato estinguendosi, di pari passo con quella che Hobsbawm chiama « la morte della classe contadina » e Mendras « la fin des paysans ».
Qui il programma dettagliato della manifestazione