breve di cronaca
Belluno, discriminato un figlio di separati

Nel cartellone sopra al nome di ciascun scolaro c'erano quelli dei genitori e degli altri membri della famiglia. Soltanto sopra al suo - unico figlio di genitori separati - c'era un unico "mattoncino", con il nome della madre.

È questo l'episodio che ha dato vita ad un esposto presentato tramite gli avvocati Renato e Fabio Capraro di Treviso dalla madre del bambino al ministro della Pubblica istruzione, Letizia Moratti, e al Garante della privacy, Stefano Rodotà, con la richiesta che "siano adottati i provvedimenti più opportuni affinchè episodi simili non si ripetano" e perchè "siano tutelati di diritti di un minore e della sua famiglia". In precedenza la procura di Belluno aveva archiviato un esposto penale sugli stessi fatti, in cui si ipotizzavano la diffamazione e/o le ingiurie, per la mancanza secondo i magistrati di "fatti suscettibili di azione penale".

La vicenda risale al 1999, quando il bambino aveva iniziato a frequentare la prima elementare alla scuola "Quartier Cadore", del secondo circolo di Belluno. Quando in classe fu realizzato un cartellone con i nomi degli scolari e quelli di genitori e nonni conviventi, ecco che vicino a quello del bambino in questione fu messo solo un "mattoncino" con la madre. Quest'ultima andò subito a scuola, chiedendo di aggiungere anche il nome del padre, ma senza risultato.

In seguito, secondo quanto riferito nell'esposto, le condizioni del bambino cominciarono a peggiorare: il piccolo "si mostrava introverso, irrequieto e facilmente irritabile". Di qui, dunque, la decisione di ritirarlo, per fargli sostenere privatamente l'esame e iscriverlo l'anno dopo ad un'altra scuola, che ora frequenta con serenità. Inoltre, secondo quanto riferito dall'avv. Fabio Capraro, anche i rapporti tra i due genitori - che non sono legati da vincolo civile nè religioso, ma questo non è chiaramente rilevante - sono sempre stati ottimi. All'esposto i legali trevigiani della signora hanno allegato anche la relazione di uno psicologo di Padova il quale attesa che i disturbi accusati dal piccolo sono conseguenza di un "evento psicosociale stressante", e dunque "di diretta derivazione dell'evento scolastico lamentato". Fin qui, dunque, quanto sostenuto nell'esposto, che già sta sortendo i primi esiti. Nei giorni scorsi il dirigente generale dell'Ufficio scolastico regionale del Veneto, sollecitato da una lettera del ministro, ha chiesto alle autorità scolastiche di Belluno di accertare i fatti descritti nell'esposto.



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