La Storia...siamo noi?
Roberta Vianello - 14-05-2004
Concedetemi uno sfogo estemporaneo... E' da stamattina che mi porto dentro questi pensieri.

Ascoltando la radio, guardando la Tv, leggendo i giornali, riflettendo sulle torture nelle carceri irachene, ho provato una grande angoscia: ciò che mi ha particolarmente toccato è stata la risposta data dalla soldatessa durante un'intervista. A chi le domandava se non si sentisse in colpa per aver commesso quelle efferatezze a danno di uomini prigionieri, ha risposto di non aver nessun rimorso e di non avere avuto mai l'impressione di avere fatto qualcosa di sbagliato, perchè...."eseguiva degli ordini".

Ecco.
Questa, come giustamente diceva Alessandro Robecchi stamattina a Radio Popolare, è la risposta che gerarchi, soldati e assassini vari hanno dato al processo di Norimberga che giudicava i criminali nazisti: se arriva l'ordine dall'alto, va tutto bene, non ci si può far nulla.

Questa ragazza, ho pensato, non ha studiato la storia. E probabilmente con lei non l'hanno studiata molti altri: quantomeno i suoi compagni di nefandezze.
La storia: ci sembra così noiosa e assurda, quando la studiamo, a volte, ma nel confronto con la nostra realtà quotidiana improvvisamente ci dà risposte, ci illumina il cammino. Se abbiamo la fortuna di studiarla, però.

E qui arriviamo a noi. Arriviamo ai contenuti di una Riforma che, lo sappiamo già, mutua comunque molto da quella precedente (Berlinguer), ma che è riuscita ad assumerne solamente gli aspetti peggiori.
Bisogna riflettere, per esempio, sull'insegnamento della storia: io credo che anche alla Scuola Elementare abbia un enorme, importantissimo significato lo studio della Seconda Guerra Mondiale, della Resistenza e della Shoah, prima di tutto perchè si tratta di un periodo relativamente vicino a noi nel tempo, e i bambini possono avere qualcuno nel loro entourage che ne è testimone a tutt'oggi.
In secondo luogo perchè lo sterminio di massa in epoca contemporanea e la lotta per la Libertà in nome di ideali democratici sono eventi che contribuiscono in maniera inequivocabile alla formazione della coscienza civile e politica di un essere umano, a partire proprio dalla fascia d'età della Scuola Elementare.

Sapere che si può disubbidire ad un ordine ingiusto, che si può dire no ad una legge sbagliata, che non si deve abdicare alla propria ragionevolezza ed indipendenza di giudizio, lo si impara anche studiando la storia.

E noi lo abbiamo imparato?


interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Irene Baule - 1° Circolo di Alghero (SS)    - 16-05-2004
E' proprio per questo che si tenta di cancellare l'insegnamento della storia, delle nostre storie, ai bambini...
Non l'ha detto Fini? Con la "Riforma" finalmente (!) i valori della destra (!!!) diventano legge...
e noi vogliamo lasciarglielo fare?

 Danilo    - 16-05-2004
D'accordissimo.

Non posso fare altro che girarLa alle insegnanti che conosco.