Il Forum delle Associazioni Professionali
Segreteria Disal - 13-05-2004
Ieri, martedì 11 maggio 2004, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica Letizia Moratti ha convocato per la prima volta nella storia della scuola italiana un forum delle associazioni professionali dei docenti (Adi, Aimc, Apef, Cidi, Diesse, Fnsm, Mce, Uciim) e dei dirigenti (Andis, Disal) maggiormente rappresentative. Erano presenti, come rappresentanti della Amministrazione, i direttori generali: il dott. Cosentino, il dott. Pasquale Capo, il dott. Silvio Criscuoli e la dott.sa Mariolina Moioli. Insieme con il ministro Moratti era presente anche il sottosegretario on. Valentina Aprea.

Nell’insediare il nuovo organismo il ministro ha manifestato la convinta intenzione di valorizzare la professionalità di docenti e dirigenti e di avviare un serio confronto a largo raggio con l’associazionismo professionale sui temi della riforma, ma soprattutto del futuro delle professioni medesime.
Il decreto istitutivo del forum risale al 10 febbraio 2004 ma la lunga gestazione ha permesso di dare vita ad ambito di confronto sulle migliori soluzioni dei problemi professionali della scuola, senza nessuna sostituzione ad altri ambiti istituzionali di contrattazione. Il forum dovrà darsi un proprio regolamento ed affrontare a breve temi decisivi: aspetti critici dell’avvio della riforma, bozze di decreti già predisposti o in via di scrittura per l’attuazione della legge 53/03 (formazione dei docenti, diritto/dovere all’istruzione, sistema di valutazione nazionale, alternanza scuola lavoro), dibattito iniziato al Parlamento sullo stato giuridico delle professioni dei docenti e dirigenti. Il ministro Moratti ha sottolineato di contare moltissimo sul confronto e sulla collaborazione per migliorare soluzioni nel rispetto delle specifiche funzioni contrattuali del sindacato e nella convinzione che l’associazionismo debba assumere un ruolo attivo sugli elementi caratterizzanti la qualità della professione. Ha assegnato poi il compito di un provvisorio coordinamento al dott. Pasquale Capo per avviare gli aspetti organizzativi del forum.

Ha dato il via agli interventi il prof. Luciano Corradini dell’Uciim ricordando che il forum è la giusta risposta ad una richiesta che durava da anni. La prof. Alessandra Cenerini dell’Adi ha individuato nei disegni di legge sullo stato giuridico, in discussione alla Commissione Istruzione della Camera, lo strumento principale e sintetico dei lavori del forum, per dare elementi certi di legge al futuro delle professioni della scuola, non più sottoposte alle relazioni private della contrattazione sociale. La prof.ssa Paola Tonna dell’Apef ha ricordato il bisogno che le scuole hanno di uscire da un perenne stato di conflittualità interna, condividendo la necessità di certezze normative sui nuovi compiti professionali esigiti dalla riforma. La rappresentante della Fnsm ha sostenuto che occorre riconoscere quanto già fatto dai docenti a scuola prima di chiedere maggiore impegno ed ha espresso il parere che una carriera dei docenti debba essere studiata come riconoscimento delle professionalità esistenti. La dott.sa Lucia Rossi dell’Aimc ha ricordato le incertezze ed i dubbi manifestati dalla associazione sul processo di riforma in atto, dal quale a suo parere sono stati esclusi i docenti ed i dirigenti. Il preside Gregorio Iannaccone dell’Andis ha segnalato la necessità di svecchiare la categoria direttiva che ha bisogno di rinnovi con un concorso ordinario ed ha posto l’esigenza di riflettere sul valore dell'esperienza del nuovo sistema di valutazione sperimentato dal Miur sui dirigenti. La rappresentante del Cidi ha rimarcato l’assenza della convocazione di Legambiente, da lei ritenuta essenziale nel panorama associativo della scuola ed ha sottolineato la funzione delle associazioni “storiche” nel supplire alle carenze dell’amministrazione, con la quale finora il dialogo, a suo dire, è stato assente. Il prof. Roberto Persico di Diesse ha preso le mosse dalla centralità di una nuova funzione docente per avviare la nuova scuola della riforma. Nel chiedere il coraggio di approcci originali per risolvere i problemi della scuola, ha rimarcato il brutto segnale del permanere del “vecchio” nelle ventilate proposte in sede parlamentare di nuove abilitazioni generalizzate “ope legis” in barba al maggior impegno formativo chiesto negli ultimi anni ai futuri docenti. Il preside Roberto Pellegatta, presidente di Disal ha ringraziato il ministro di aver accettato la richiesta di tenere assieme nel forum la professione docente e dirigente, espressioni dell’unico compito di comunità educativa della scuola, dove occorre diminuire i fattori di perdurante conflittualità tra organismi e componenti. Ricordando come lo steso ministro, all’indomani della nomina, avesse sottolineato l’importanza della responsabilità educativa anche di chi dirige scuole, ha chiesto di ridare vita al confronto con i “quadri” professionali, che si trovano a proseguire il processo di autonomia appena iniziato in un contesto spesso molto confuso, allo scopo per far sì che le soluzioni amministrative messe in atto rispondano effettivamente ai bisogni di rinnovamento ed efficacia dichiarate nelle riforme. Nel condividere l’urgenza di un confronto sulle questioni della formazione, reclutamento e valutazione dei dirigenti scolastici, ha ricordato però di non isolare questa valutazione da quella dei docenti e della scuola. Il presidente di Disal ha condiviso la preoccupazione per le notizie sulle vecchie logiche di cui arriva notizia dalla Commissione Istruzione della Camera e passando a particolari questioni, ha segnalato alcune necessità di chiarimenti nella prossima emanazione dell’ordinanza per gli scrutini.. La rappresentante del Mce ha chiesto di mettere a tema i grandi valori di cui la scuola ha bisogno, a partire dall’uguaglianza delle opportunità, ritenendo che la cooperazione educativa ha molto da dare alle innovazioni in corso.

Concludendo, il ministro Moratti ha ringraziato del clima di lavoro e dei contributi ascoltati, ha ribadito la scelta di convocare associazioni a carattere generalista e con esclusive finalità legate alle professioni della scuola, senza escludere che per gruppi di lavoro o particolari approfondimenti il forum possa organizzarsi come meglio crede, in piena autonomia. Ha preso atto con soddisfazione della volontà collaborativa degli intervenuti, perché la scuola ha bisogno certo di dialettica e di diversità, ma al fine di trovare soluzioni comuni, positive ed innovative, ai propri problemi di rinnovamento. Il ministro ha condiviso l’individuazione dei temi presentati, proponendo di partire da un costruttivo confronto sulle “criticità” di avvio della riforma e sul futuro testo dei decreti attuativi dell’art. 5 sulla formazione iniziale ed in servizio. “Sicuramente la scuola deve ritrovare la propria dimensione di comunità educativa – ha sostenuto - e per questo ho riconosciuto urgente individuare forme nuove di valorizzazione delle professionalità docente e direttiva” nel rispetto della diversità dei “tavoli” già esistenti”, individuando la novità dell’organismo insediato, al quale ha attribuito una “straordinaria importanza”.

Passando alle questioni organizzative il dott. Pasquale Capo ha chiesto entro la prossima riunione la definizione autonoma di un regolamento per il funzionamento del forum ed ha chiesto proposte sui primi temi da affrontare. Il dott. Cosentino a sua volta ha suggerito prossime giornate sui temi indicati dal ministro, precedute da relazioni dei dirigenti ministeriali sullo stato dei lavori. La dott.sa Moioli ha indicato gli aspetti di servizio al forum che vengono attivati presso i propri uffici. Il dott. Criscuoli ha chiesto di distinguere l’ascolto dei momenti problematici di avvio della riforma sulla base della diretta esperienza portata dalle associazioni, dalla presentazione di proposte costruttive sulle altre tematiche collegate alla messa a regime della legge 53. Al termine ci si è dati appuntamnento per mercoledì 1 giugno per definire il regolamento del nuovo organismo e per iniziare riflessioni e proposte sui futuri decreti applicativi dell’art. 5 della legge di riforma (formazione, iniziale, reclutamento e formazione in servizio).

12 maggio 2004

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 Redazione    - 16-05-2004
A proposito delle modalità di reclutamento delle commissioni, si veda il contributo di Teo Orlando, a commento di "Se il secondo è come il primo". Alle sue quattro domande ne aggiungeremmo una quinta: quali sono i criteri nella scelta delle Associazioni "che contano"?

 Alessandra Cenerini    - 16-05-2004
Leggo nel comunicato della Segreteria DISAL relativo all’insediamento del Forum delle Associazioni che: “Alessandra Cenerini dell’Adi ha individuato nei disegni di legge sullo stato giuridico, in discussione alla Commissione Istruzione della Camera, lo strumento principale e sintetico dei lavori del forum, per dare elementi certi di legge al futuro delle professioni della scuola, non più sottoposte alle relazioni private della contrattazione sociale”.

Mi dispiace dover rilevare che questo non corrisponde assolutamente al mio intervento.

Io ho posto una questione prioritaria da cui discendono tutte le altre ossia “il rispetto della Costituzione vigente”, e ho chiarito che questo significa:
a) dare reale attuazione al processo di “decentralizzazione” definito dal nuovo Titolo V, in base al quale allo Stato spettano soltanto “le norme generali, i livelli essenziali delle prestazioni e i principi fondamentali”. Ciò significa, fra l’altro, che docenti e dirigenti non sono più gestiti dallo Stato, come ha peraltro ben chiarito la sentenza della Corte Costituzionale del gennaio scorso
b) Ho quindi sottolineato che tutto questo renderebbe il legame fra ”istruzione e formazione professionale” e ”istruzione” più stretto e razionale, e si potrebbero in gran parte superare le attuali diatribe su ciò deve fare parte dell’”istruzione e formazione professionale” e ciò che deve rimanere all’”istruzione”.
c) L’attuazione del Titolo V, comporta anche la definizione di un nuovo Stato giuridico, da fissare con legge statale, che sia uguale per tutti, adeguato e coerente con il nuovo contesto giuridico. Ho quindi sostenuto che non è ammissibile delegare “tutta” la definizione della condizione docente alla contrattazione, non solo perchè non è previsto dalla legge 421/1992, che nel contrattualizzare il rapporto di lavoro nel pubblico impiego ha mantenuto in capo alla legge diversi aspetti del rapporto di lavoro, ma perché sarebbe in contrasto con lo stesso art. 97 della Costituzione. D’altra parte, ho aggiunto, non è pensabile delegare alla contrattazione con “ istituzioni private”, quali sono i sindacati, per quanto io li consideri dei pilastri della democrazia nel nostro Paese, l’organizzazione di un servizio - quello dell’istruzione - che deve tutelare un diritto costituzionalmente garantito.

Questa la posizione da me espressa a nome dell’ADI, che non ha assolutamente fatto riferimento ai contenuti dei progetti di legge sullo Stato giuridico in discussione in Parlamento, rispetto ai quali l’ADi ha peraltro esposto ampie critiche in varie sedi, tra cui l’audizione alla Camera.