breve di cronaca
Amnesty International:il Governo italiano era informato
Il Governo italiano era informato: cronologia degli interventi di Amnesty International

In relazione alle dichiarazioni odierne di esponenti del Governo italiano sull’assenza di informazioni relative alle torture in Iraq, la Sezione Italiana di Amnesty International riepiloga i contatti e gli incontri principali avuti negli ultimi mesi con rappresentanti del Governo in relazione alla situazione dei diritti umani in Iraq.

24 marzo 2003: Amnesty International (AI) scrive al ministro degli Esteri Franco Frattini e al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ponendo dieci specifiche domande volte a responsabilizzare anche l’Italia sulla necessità di rispettare il diritto internazionale dei diritti umani e il diritto umanitario dei conflitti armati. Nessuna risposta da parte del presidente del Consiglio, il ministro Frattini accetta di incontrare una delegazione di AI.

4 aprile 2003: in un incontro con il ministro Frattini, AI presenta le proprie preoccupazioni relative al trattamento dei prigionieri da parte degli Stati Uniti, denunciando in particolare la situazione dei detenuti di Guantánamo. Al termine dell’incontro, la Farnesina ricorda in un comunicato “il tradizionale impegno dell’Italia nel settore dei diritti umani (…) in particolare per il pieno rispetto delle Convenzioni di Ginevra”.

13 giugno 2003: AI invia al ministro Frattini e al presidente Berlusconi un memorandum in vista del semestre di presidenza italiana dell’UE. Tra i punti evidenziati, il problema della tortura e il rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario in Iraq.

18 giugno 2003: AI incontra il ministro Scarante, vice consigliere diplomatico del presidente del Consiglio, per discutere del memorandum relativo al semestre europeo. Tra i temi trattati, il problema della tortura e il rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario in Iraq.

3 luglio 2003: il sottosegretario agli Esteri Boniver risponde a un’interrogazione parlamentare di un deputato (5-02199) che citava le prime denunce di AI sulle torture in Iraq e chiedeva se non ritenesse di “adoperarsi affinché, nel corso del semestre di Presidenza dell’Unione Europea e anche in ragione della presenza di soldati italiani in Iraq, il Governo assuma le opportune iniziative per accertarsi sulle condizioni di detenzione dei prigionieri iracheni, e – nel caso in cui quanto affermato nel rapporto di AI corrispondesse al vero – quali iniziative intenda assumere affinché sia assicurato a tali prigionieri un trattamento rispettoso dei diritti umani e conforme al diritto internazionale”. Il sottosegretario Boniver cita ampiamente, nella risposta, le denunce di AI.

16 luglio 2003: AI incontra il sottosegretario agli Esteri Margherita Boniver per discutere del memorandum sul semestre europeo. Tra i temi trattati, le preoccupazioni per i casi di tortura e di altre violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario in Iraq.

16 luglio 2003: AI invia nuovamente il memorandum sul semestre europeo al presidente Berlusconi e ai ministri Frattini, Maroni, Martino, Giovanardi, Buttiglione, Pisanu, Bossi, Castelli, Marzano, Prestigiacomo, Tremaglia. In risposta, AI riceve una lettera del ministro Frattini che rassicura sull’importanza dei diritti umani nella politica estera italiana e una lettera del capo di gabinetto del ministro Martino che afferma di aver inoltrato la documentazione al ministero degli Affari esteri.

5 agosto 2003: AI incontra l’ambasciatore Castellaneta, consigliere diplomatico del presidente del Consiglio, per discutere del memorandum sul semestre europeo. Tra i temi trattati, anche le preoccupazioni per i casi di tortura e di altre violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario in Iraq. In quella occasione, in particolare, vengono evidenziate le preoccupanti informazioni che AI sta ricevendo dall’Iraq e descritte nel rapporto di luglio, incluso nella documentazione consegnata all’ambasciatore.

27 agosto 2003: AI incontra l’ambasciatore Aragona, direttore generale per gli Affari politici multilaterali e i diritti umani del ministero degli Affari esteri. Tra i temi trattati anche le preoccupazioni per i casi di tortura e di altre violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario in Iraq. In quella occasione, in particolare, AI ribadisce ed evidenzia le preoccupanti informazioni che sta ricevendo dall’Iraq e documentate nel rapporto di luglio, incluso nella documentazione consegnata all’ambasciatore.

gennaio - marzo 2004: AI dialoga con la Farnesina sulla situazione dei diritti umani nel mondo, in vista della imminente sessione della Commissione Onu sui diritti umani. Tra i temi prioritari sui quali viene fornita documentazione, vi sono violazioni compiute dalle forze armate angloamericane su persone sotto loro custodia.

10 marzo 2004: AI viene ricevuta – insieme a numerose altre organizzazioni non governative – dal sottosegretario Boniver, per un incontro in vista della Commissione Onu sui diritti umani. In quella occasione, AI non solo ribadisce le preoccupazioni e denunce sulla situazione in Iraq, inclusi i casi di tortura, ma si dichiara scandalizzata per la scelta dell’Unione Europea di ignorare il problema in sede internazionale e chiede all’Italia di attivarsi in tal senso. L’Iraq è infatti rimasto fuori dall’agenda della Commissione Onu sui diritti umani, nonostante i ripetuti appelli di AI.

11 marzo 2004: nell’illustrazione dell’interpellanza urgente 2/01095, presentata alla Camera dei Deputati il 2 marzo, vengono nuovamente riproposte all’attenzione del governo (rappresentato anche in quella occasione dal sottosegretario Boniver ) le denunce di AI.

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 Anna Pizzuti    - 15-05-2004
Dal sito del TG3

"Quello che penso"
Esclusiva Tg3-Primo Piano

Il sito del Tg3 propone la versione integrale dell'intervista di Primo Piano a Pina Bruno, la vedova di Massimiliano, carabiniere caduto a Nassyria. L'intervista, che con le sue rivelazioni sulle torture ai prigionieri iracheni ha fatto scalpore, dura circa un'ora e trenta minuti.

L'intervista viene proposta in più file per agevolarne la visione on line

Causa l'alto numero di accessi al sito, in caso di mancato o parziale caricamento video si prega di riprovare

 Stefania Fidanza    - 22-05-2004
Intanto voglio ringraziare Amnesty perchè, come al solito, ha presentato con puntualità e soprattutto con tempestività la questione sia al Governo che all'opinione pubblica. Mi rammarica solo constatare che questa situazione sarebbe probabilmente rimasta chiusa nelle aule del parlamento, o peggio, sarebbe stata oggetto di "riflessone" di un limitatissimo gruppo di "eletti" se non fosse scoppiato lo scandalo della trasmissione di Primo Piano con quello che ne è conseguito. Devo dire che per decenza almeno, il ministro Gasparri che invocava fulmini e saette sui giornalisti della testata, a suo dire incapaci, capziosi e meritevoli solo di perdere il patentino di giornalisti, DOVREBBE DIMETTERSI e con lui tutti quelli che hanno pensato che gli italiani fossero un popolo di babbei da imbonire. Al di là della tortura, quindi, che rappresenta un fenomeno da denunciare a prescindere ( e Amnesty ne ha fatto l'oggetto di una campagna di sensibilizzazione fortissima ben prima dei fatti iracheni) vogliamo cominciare a segnalare anche il diritto negato in Italia di sapere come stanno le cose, di sapere come vanno a finire certi fatti di cronaca? E' un invito a tutti noi. proviamo ad attivarci!!!