Tutor sì, tutor no
Corrada Cardini - 11-05-2004
C'è qualcosa che non mi è chiaro. Ci sta capitando fra capo e collo una riforma della scuola che invece di risolvere i problemi che indubbiamente esistono, è destinata a squalificare ulteriormente la funzione docente, senza contare quel che accadrà alla scuola pubblica nel suo complesso (per capire bene le implicazioni di questa "riforma" bisogna proiettarla in un futuro senza l'imminenza della campagna elettorale e fare qualche conto), e noi siamo qui che si discute scandalizzati sul tutor. Ci sta arrivando addosso un treno e noi ci preoccupiamo perchè piove. Di che stiamo parlando? C'è qualcuno che non si è accorto che la scuola non è più quella di 30 anni fa? Le cose sono cambiate e alcuni docenti svolgono incarichi utili anche agli altri non certo perchè vengono strapagati, ma perchè comunque certe cose vanno fatte e qualcuno che le faccia ci vuole, ed è meglio per tutti che sia così.
Dunque il problema è un altro: questo portfolio (?!) si dovrà fare? Sarà obbligatorio farlo? in tal caso chi si prenderà la briga di stare dietro a questa ennesima produzione di scartoffie? chi di fatto si interesserà di aggiornarle, chi si diletterà a tenere i contatti con le famiglie.? Stiamo parlando di ORE di LAVORO. E non è roba che si fa collegialmente. Qualcuno ha idea della fatica che si fa già ora a creare momenti di compresenza e di coordinamento fra i docenti? Tanto più che le scuole spesso chiudono il pomeriggio per mancanza di personale ATA .
E poi ci sono docenti che arrivano a fare le 40 ore a metà anno. Dunque ci vuole qualcuno che stia dietro a tutto questo, qualcuno che gestisce... ma chi lo paga, e quanto si paga? Ci dicono che è l'ennesimo incarico che rientra nella funzione docente. Dunque tutto gratis et amore dei?? Questo è il vero problema. Il riconoscimento del nostro reale carico di lavoro...che non è comunque uguale per tutti. Il nostro lavoro nelle diverse attività che non prevedono ore frontali è pagato una cifra ridicola (senza contare i rischi di passaggio di aliquota fiscale che ne riducono la già esigua consistenza).
Questo quando è pagato. Nel caso particolare, mi pare, non si parla proprio di pagarlo. Non esiste nel contratto. Non mi piace l'atteggiamento opportunista e demagogico che stanno assumendo i sindacati. Loro difendono le loro prerogative. Sarebbe bene che noi pensassimo a difendere la nostra professionalità e il diritto di vedere riconosciute a tutti gli effetti le ore di lavoro che facciamo.


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 Irene Baule    - 16-05-2004
Corrada,
anche a me piacerebbe cancellare tutto con un colpo di spugna... ma purtroppo non è così facile...
un passo alla volta, quelli che possiamo fare anche nelle realtà più sperdute e meno "trainanti"...
per ora ci battiamo contro il tutor-insegnante di serie A, nei modi e nelle forme che meglio si adattano alle nostre situazioni - e contro l'adozione di libri di testo POCO DIGNITOSI. Non perchè siano le cose più importanti, ma perchè sono le scadenze già sul piatto...
Domani ci batteremo contro tutto il resto, nella speranza che sindacati e partiti si decidano una buona volta a difendere con DECISIONE non solo noi insegnanti, ma un intero paese, la sua cultura, il suo destino.