Mobilitazioni
Alba Sasso - 08-04-2004
Sui tagli alle cattedre e sullo stato d'agitazione del personale scolastico

In Puglia, i sindacati della scuola abbandonano il tavolo delle trattative con l’Ufficio Scolastico Regionale e scelgono di proclamare lo stato d’agitazione della categoria. Si va verso lo stato d’agitazione del personale scolastico anche in numerose altre regioni. E là dove il confronto prosegue, continuano a venir fuori dati allarmanti: in Emilia Romagna, per esempio, gli incontri sugli organici fra sindacati e Direzione Scolastica Regionale stanno facendo emergere un quadro preoccupante, per cui viene garantito lo stesso numero di classi ma viene ridotto il personale docente. Per farla breve, in tutta Italia sta venendo alla luce la “verità vera”, al di là di ogni possibile proclama rassicurante lanciato dai pulpiti mediatici: i tagli alle cattedre sono un dato reale, e rappresentano la naturale conseguenza delle scelte di fondo imposte dalle Leggi Finanziarie. 15mila cattedre soppresse nell’anno scolastico 2002/2003, 7mila nell’anno successivo e circa 6mila per il prossimo. Finanziarie improntate alla logica del risparmio, con la conseguenza paradossale di tagliare posti anche là dove aumenta il numero degli studenti iscritti, in Puglia come in tutta Italia, e di affollare le classi in maniera tale da rendere sempre più difficile la qualità del lavoro in classe.

Alle iniziative e alle mobilitazioni del personale della scuola va tutto il mio sostegno: ritengo che non sia possibile accettare che si continui a mortificare il lavoro e la professionalità degli insegnanti. A pagarne le conseguenze sarà, oltre agli stessi docenti, agli studenti, alle famiglie, la qualità del sistema dell’istruzione pubblica nel suo complesso.

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 ilaria ricciotti    - 08-04-2004
Ecco , ciò che si prospetterà per la scuola pubblica italiana.
Neanche i precedenti governi democristiani sono riusciti a produrre tanto!!!!!!!!
Mobilitazione generale,
per poter la scuola pubblica salvare.