Il pianeta a bolle
Nico d'Aria - 06-04-2004
E-mail n° 11 da Nico d’Aria a Pianeta Terra

Oggetto: Settimo viaggio


Carissimi terrestri,
Il settimo pianeta è tutto a bolle. Sono forme rocciose a cupola, cave, dentro cui c’è una caverna di roccia rosa. In ogni caverna ci vive una persona. Escono pochissimo.
Comunicano urlando nella loro bolla, la voce esce amplificata e si sente ovunque.
La prima volta che li ho visti sembravano pazzi: ognuno urlava nella propria caverna saltando e correndo a destra e a sinistra, avanti e indietro.
Ogni tanto si sentiva una voce rimbombare da una caverna e da un’altra caverna arrivava una risposta…
Quando ero fuori, per strada, il traduttore automatico ne riconosceva il linguaggio; si dicevano cose normalissime, tipo “ciao, come va?” , “cosa fai stasera?”, “non puoi giocare se non hai finito i compiti”…
La cosa strana era questa: se entravo in una di queste caverne, il mio traduttore non funzionava più, bisognava comunicare a gesti; ogni abitante era molto gentile, indicava di sedersi, offriva del the e dei pasticcini, ma era evidente che si sentiva imbarazzato.
Almeno dieci volte mi sono trovato in questa situazione, di stare seduto a sorseggiare il the con uno di loro senza poter parlare, solo guardandoci educatamente con sorrisi imbarazzati… Persone distinte, educate, con un the buonissimo; le caverne erano pulite, con bei mobili, con colori squisiti che si intonavano con le pareti rosacee. Persone tutt’altro che pazze, però… ogni tanto si sentiva la voce di qualcuno che riecheggiava da qualche altra caverna e subito la calma persona seduta con me appoggiava la tazzina, si alzava di scatto e cominciava a correre su e giù per la grotta urlando come un ossesso, saltando, di qua e di là. Improvvisamente smetteva, si sedeva e ricominciava tranquillo e sorridente a bere il suo the.
Assurdo, vero? dopo dieci, dodici volte ho cominciato a pensare che ci sono cose che sembrano pazzesche e invece hanno una loro spiegazione. Ma quale?
L’ho capito dopo una di quelle cerimonie del the, appena uscito per strada. Appena superata la soglia il signore che mi aveva appena offerto il the aveva cominciato il suo urlo saltellante e il mio traduttore ha cominciato a funzionare: “arrivederci, forestiero, spero che il mio the le sia piaciuto”, mi diceva, e lo diceva urlando e saltellando. Allora ho capito.
Credo che somigli al linguaggio di voi terrestri, che per parlare fate tanti suoni con la bocca, la lingua, il palato, i denti... Loro fanno la stessa cosa, ma invece di articolare il linguaggio nel palato, lo articolano nella loro grotta. Se vanno vicino all’apertura, il rimbombo è più chiaro; se stanno dietro è più cupo, se fanno un grido saltando alti, riecheggia un piccolo scoppio; se vanno a sinistra e gridano contro il muro, esce un suono acuto che sembra un fischio… Ad un certo punto ha smesso, si è fermato di colpo. Cos’è successo? Ah, ha smesso di comunicare, toccava a me. Ho videoparlato nel traduttore:
Il suo thè era buonissimo, signore; vede, solo adesso ho capito come funziona il vostro linguaggio, voi articolate le parole riecheggiandole nella grotta, vero?”
“Certo, per noi è una cosa normale”
“Quindi potete parlare solo stando in casa, e essere ascoltati solo da chi sta fuori…”
“Naturalmente…”
“…E come fate a comunicare quando ospitate una persona nella vostra caverna?”
“Quella è una comunicazione senza parole, di sguardi, piccoli gesti, emozioni… si ha solo con le persone più intime…”
“Allora mi scuso, devo essere stato maleducato, presentandomi non invitato alla sua porta!”
“All’inizio ho creduto che lo fosse, ma poi ho capito subito che era uno straniero. Per fortuna che un buon the è un linguaggio universale

Naturalmente diceva tutte queste cose saltando e urlando.
Che ne pensate? Ho capito bene, riguardo al vostro modo di comunicare? la vostra lingua (nel senso del muscolo che avete in bocca) fa la stessa cosa nella vostra bocca?

Ciao a tutti voi, cari terrestri
Nico



Suggerimenti per missione terrestre n° 7


continua



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