Dico NO al tutor
Mirco Pieralisi - 02-04-2004
Tutor: no senza giri di parole
Adozioni antiriforma: si può fare!


Mentre si stanno progettando nuove iniziative di movimento sulla lotta alla riforma, siamo alla vigilia di una battaglia fondamentale negli organi collegiali per contrastare il decreto attuativo nella scuola di base.
Indubbiamente c’è ampia unità di intenti e di vedute su alcuni aspetti di questa battaglia “istituzionale”, in particolare sulla necessità di approvare mozioni che confermino il quadro orario, organizzativo e didattico precedente al decreto attuativo, per tutelare il tempo pieno, le compresenze, la contitolarità dei docenti delle classi.

Al tempo stesso però dobbiamo fare chiarezza su altre due questioni su cui ci sono alcune incertezze (a volte veri e propri abbagli), o la mancanza di informazione.

1) DEVE ESSERE RIFIUTATO IL RUOLO DEL TUTOR SENZA SE E SENZA MA: semplicemente bisogna sostenere che questa funzione non esiste perché le attività a cui fa riferimento fanno parte della funzione docente di tutte e tutti e inoltre la definizione di un orario di cattedra per decreto contrasta sia con l’autonomia di organizzazione didattica sia con le norme contrattuali. Perché invece in alcuni documenti di fonte sindacale si dà l’indicazione di iscriversi in massa ai corsi di formazione, per altro nemmeno avviati? Qual è la ragione di questa soluzione all’italiana che passa sotto lo slogan “siamo tutti tutor”?

Noi dobbiamo prendere decisioni collegiali (e se non è possibile anche individuali) responsabili e coerenti con l’idea che il ruolo del tutor snatura la funzione docente e destruttura l’insegnamento. Non ha senso confondere le carte, sapendo anche che certe scelte verranno comunque esibite come prova per dimostrare l’adesione dei docenti alla riforma.

2) IL RIFIUTO DI ADOTTARE I NUOVI TESTI RIFORMATI E’ FONDAMENTALE anche perché è strettamente legata al rifiuto delle indicazioni nazionali, che, ricordiamolo, valgono come indicazioni e non sono programmi, quindi possono essere ignorate. L’adozione alternativa o l’adozione delle edizioni antecedenti alla riforma sono non solo giuste ma possibili, come risulta anche da una istruttoria che abbiamo fatto con alcune case editrici. Non facciamoci ingannare da chiacchiere di corridoio con qualche propagandista. Gli editori certamente hanno predisposto i nuovi testi ma dovranno ristampare, se ci sarà richiesta, le edizioni dell’anno precedente, anche perché sanno che altrimenti ci si rivolge alla concorrenza….
Aggiungo solo che l’adozione dei “vecchi” testi per la terza elementare (quelle ufficiali prevedono quest’anno un volume unico), può presentare un problema relativo al valore delle cedole librarie. Se questi problemi fossero confermati è il caso di passare direttamente all’adozione alternativa, scelta per altro già fatta in questi anni da diverse colleghe e colleghi.
In conclusione: se da un forte numero di collegi dei docenti (con il supporto dei consigli di istituto, dei comitati dei genitori e delle Rsu) verrà il rifiuto chiaro e netto sul tutor e sui nuovi programmi (come è possibile e legittimo, date le contraddizioni e le illeggitimità del decreto) fallirà anche quello che pare essere ormai l’ultima possibilità-obiettivo del Ministero: far passare la riforma per le vie traverse di un’autoaccettazione degli insegnanti pressati dai dirigenti.


interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Sergio Delli Carri    - 04-04-2004
E' la solita storia mentre noi stiamo a lottare contro la Riforma della Moratti loro pensano ad organizzare corsi sulla Riforma.
SCANDALOSO! NOI RESPINGIAMO I TUTOR E LORO ORGANIZZANO UN MASTER PER TUTOR solo che dicono: "Il master di “Formazione didattica” è rivolto agli insegnanti elementari che opereranno nel prossimo anno scolastico nell’ambito delle prime tre classi della scuola primaria. "


Proteo Fare Sapere "News" - edizione speciale

ANNO IV - n. 6 del 31 marzo 2004
Via Leopoldo Serra 31 00153 Roma
Tel. 06/587904 Fax 06/5813118
mail:mail@proteofaresapere.it

Sommario

Master - Formazione didattica - scelta e progettazione di percorsi formativi

NUOVA COLLANA DI PROTEO FARE SAPERE
Problemi della Scuola e della Formazione
"Progettare la didattica"

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MASTER "FORMAZIONE DIDATTICA"


Il master di “Formazione didattica” è rivolto agli insegnanti elementari che opereranno nel prossimo anno scolastico nell’ambito delle prime tre classi della scuola primaria. È, infatti, in questo periodo che dal punto di vista dell’età evolutiva si formano le strutture del pensiero, soprattutto sul piano delle competenze. “Acquisire competenze” significa mettere in atto strategie utili a far sì che l’allievo affronti e risolva i problemi che incontra nella propria vita, facendo ricorso alle esperienze personali, sociali e culturali già superate ed attingendo al “patrimonio di cultura” del genere umano raccolto e trasmesso attraverso processi di informazione, di acquisizione di conoscenze e di esperienze socio-culturali particolarmente significative.

Il bambino impara attraverso attività operative e metacognitive che, partendo dall’esperienza diretta, lo portano a sperimentare e utilizzare segni, simboli, codici come strumenti di un gioco mentale.
Se, infatti, il lavoro del bambino è quello di imparare, il lavoro della scuola è quello di progettare e realizzare situazioni ottimali di mediazione fra le esperienze dirette dell’individuo e il patrimonio culturale dell’umanità, attraverso strategie di comunicazione e di ri-elaborazione tali da permettere che l’individuo si rappresenti il mondo e attribuisca significati, personali e sociali alle proprie esperienze e sia in grado di comprendere e rielaborare le esperienze degli altri.

Il lavoro didattico privilegerà quindi non solo i contenuti, ma strategie e le modalità che vengono messe in atto dal bambino per imparare. Compito dell’insegnante è la capacità di indicare e scegliere i percorsi formativi più adatti.

L’attività del master si articolerà sia sullo sviluppo di un progetto nell’ambito dell’attività scolastica, sia sulla ricerca delle motivazioni del lavoro stesso.

Il percorso formativo del master prevede:

una fase iniziale di formazione in presenza e progettazione nei giorni 22/23/24 aprile 2004 con esperti esterni e i coordinatori dei gruppi di lavoro;

un incontro in presenza di progettazione per la presentazione delle attività che verranno selezionate ai fini della sperimentazione e della ricerca da realizzare nel successivo anno scolastico (giugno 2004);

studio individuale di un testo di metodologia e di uno più attinenti agli argomenti scelti;

la stesura di un progetto relativo all’attività scolastica entro il mese di luglio;

la realizzazione del progetto stesso dal mese di settembre;

un incontro di confronto sull’andamento del progetto nel mese di dicembre;

la raccolta delle esperienze che contribuiranno a realizzare un volume della collana “I problemi della scuola e della formazione di Proteo”, entro la fine dell’anno scolastico 2004/2005.

Il lavoro a distanza sarà seguito tramite la piattaforma elettronica ADA della società Lynx, attraverso una serie di attività quali forum su argomenti specifici, chat ed esercitazioni.

I gruppi di ricerca saranno costituiti da massimo 10 persone per gruppo, seguiti da un tutor-coordinatore e ciascuno affronterà un tema specifico.

A titolo esemplificativo vengono indicate di seguito alcune delle tematiche trasversali su cui si intende avviare la ricerca.

Rapporto tra significante e significato, parole e codici, segni e simboli, numeri e operazioni logiche, criteri di classificazione… Si tratta di indagare il rapporto che il bambino stabilisce tra la propria esperienza diretta e gli elementi convenzionati della cultura.

Formazione del concetto di tempo nel bambino e analisi delle varie “temporalità” come strumenti di decodificazione della propria esperienza.

Utilizzo della spazialità: direzione, verso, ordine……….. come strumenti per conoscere e muoversi nello spazio.

La risorsa della comunicazione spontanea del bambino nella vita di classe e la conquista di una comunicazione efficace.

Altre proposte dei partecipanti o modifiche delle proposte avanzate saranno messe a punto durante il primo incontro in presenza.

Le adesioni vanno inoltrate entro il 10 aprile 2004 ai seguenti recapiti:

telefono associazione 06 587904

telefono coordinatore del master Dino Zanella 0438 24733

cell. responsabile del master Fabiana Fabiani 3494176315

mail:
dino.zanella@nline.it
fabiani@proteofaresapere.it

A ciascun partecipante sarà richiesto un contributo a parziale copertura delle spese di € 200, comprensive dell’iscrizione all’associazione, pagabili anche in due rate (una all’atto dell’iscrizione, la seconda a dicembre) attraverso:

c/c postale n. 41944505 intestato a Associazione Proteo Fare Sapere, via L. Serra 31, 00153 Roma;

c/c bancario n. 0000061500-85 presso Banca Intesa, filiale di Roma via Degli Orti Trastevere 10-22 CAB 05050 ABI 03069.


 Fabrizio Dacrema    - 04-04-2004
La posizione della CGIL Scuola in materia è chiara. Già il Direttivo Nazionale del 3 febbraio 2004 ha deliberato un documento in cui si afferma “la contrarietà al docente tutor, come si configura nel decreto” e che “devono essere messi in atto tutti gli strumenti legali, professionali e contrattuali a tutti i livelli per contrastarne l’attuazione”.
In coerenza con questa decisione del Direttivo Nazionale, la CGIL Scuola, oltre ad essere impegnata a tutti i livelli nella battaglia politica contro il tutor, ha promosso, insieme a Cisl e Uil Scuola, un ricorso per dimostrare l’illegittimità costituzionale del decreto e una diffida al Ministro Moratti.
Con la diffida CGIL CISL UIL Scuola intimano al Governo di non dare attuazione a quelle parti del decreto (tutor e mobilità) in contrasto con il contratto, visto che quest’ultimo può essere modificato solo attraverso la riapertura della contrattazione nazionale, come previsto dall’art. 43 del CCNL.
Se l’assegnazione dell’incarico a svolgere la funzione tutoriale è considerata dalla maggioranza dei sindacati firmatari in contraddizione con il contratto, anche le attività connesse all’attuazione del decreto su questo punto, formazione compresa, devono essere considerate parimenti soggette alla diffida volta a fermare l’attuazione del decreto.
I collegi dei docenti che non esprimono i criteri per l'individuazione del docente incaricato a svolgere la funzione tutoriale hanno una buona ragione in più: il rispetto del contratto di lavoro.
È altrettanto evidente che anche la contrattazione di scuola, dovrà attenersi al pieno rispetto del contratto nazionale, indipendentemente dalla decisione presa dal Collegio dei Docenti rispetto all’indicazione dei criteri, prevista dal decreto, per l’individuazione del docente incaricato a svolgere la funzione tutoriale.

 gp    - 05-04-2004
Prendo atto - caro Dacrema - che la Cgil-scuola (e il sindacalismo confederale) sta conducendo grandi "battaglie" ... di carta bollata!

Ma la sostanza politica della denuncia di Sergio resta.

Ed è questa: è vero o non è vero che l'associazione professionale che affianca - al tavolo contrattuale - la Cgil/scuola nella definizione dell'art. 22 del "buon" contratto (carriera) sta organizzando un corso, a pagamento, per docenti tutor?

 Omer Bonezzi    - 05-04-2004
Trovo stupefacente che il signor Delli Carri confonda la seconda edizione di un master per la progettazione didattica con un corso per tutor:
Ho letto e riletto la pubblicità del master e non so che dire, forse sogna.
Il master fa ricerca-azione per rifondare la didattica e da due anni lo dirige un grande vecchio della pedagogia , Dino Zanella, amico di Don Milani, Freinet e Lodi.
Un gruppo non numeroso di docenti ci prova, prova a rivedere le procedure didattiche, ferme a trent’anni fa e noi ci mettiamo in gioco.
Ci ispiriamo a Morin, Gardner, Maturana Videla…. . Chi volesse visionare i protocolli operativi noterà che di tutor non si parla proprio. A differenza del primo anno abbiamo deciso, ispirandoci a Petter, di prendere in esame nella progettazione della nuova didattica i primi tre anni delle elementari perché riteniamo che in quella fascia d’età ci siano le condizioni per provare a rivedere le didattiche sul concetto di tempo, spazio, simbolo e metafora. Se quella definizione d’età ha tratto in inganno il nostro critico, vorrei ricordare che la riforma si applica il prossimo anno nei primi due anni delle elementari e non nel terzo.
Sul tutor un solo accenno: Proteo Fare Sapere è stata la prima associazione a lanciare l’allarme quando altri erano concentrati altrove, si rinvia a questo proposito allo storico delle newsletter rintracciabili sul sito di proteofaresapere.
Il tutor non l’amiamo, non lo vogliamo e opereremo perché non passi, mentre altri pescano nel torbido.
A Delli Carri, se esiste, una sfida: gli offriamo gratis il corso, purchè si impegni a partecipare, noterà come è piacevole e faticosa la ricerca per l’innovazione didattica.
Infine un consiglio: sembra, l’argomentare di Delli Carri, un ragionamento di Berlusconi rovesciato: Lui, il cavaliere, vede comunisti ovunque Delli Carri, o chi è, vede tradimenti ovunque anche quando non esistono.

Il presidente di Proteo Fare Sapere
Omer Bonezzi


 Isa Cuoghi    - 05-04-2004
La riforma Moratti si intende già applicata per questo anno scolastico nelle prime e nelle seconde classi elementari, con l'istituzione dell'informatica e della lingua inglese.
Dal prossimo anno scolastico sarà applicata a TUTTE le classi della elementare.. e il tutor sarà attivo e ben presente nei primi tre anni di scuola.
Dire che l'innovazione didattica sia ferma a trent'anni fa mi sembra quasi un'offesa a chi nella scuola ci lavora confrontandosi e aggiornandosi sempre, a partire dai nuovi modi di apprendere dei bambini.
Ben vengano i risultati del gruppo che si aggiorna con Proteo, e che possano anche essere messi a disposizione, ma non è che gli altri insegnanti siano fermi, ci mettiamo sempre TUTTI in gioco .... se no si dà ragione alla Moratti quando dice che la scuola è ferma a 30 anni fa.
Certo che Proteo è contrario all' istituzione del Tutor, ci mancherebbe altro.
E' che ormai siamo troppo abituati a vedere come ci sia chi è fulmineo nell'adeguarsi alle novità e a cercare di metterle in pratica, cercando soluzioni di ogni tipo, dimenticando che è la scuola presente che va salvaguardata... e spesso sono persone che sono distanti anni luce dalla realtà delle scuole.
Come chi chiede di fare resistenza alla Riforma entrando ed adattandosi alla nuova terminologia.
Siamo contrari al tutor? e allora non nominiamolo neanche... fuori questo tutor dalle nostre scuole.
Nessuno è tutor, siamo tutti docenti con la stessa professionalità e reponsabilità.
Se cominciamo a familiarizzare con questi termini, ad usarli, sarà roba da ridere, per il Ministro, dire che la Riforma è entrata nelle scuole con il beneplacito dei docenti.
Questa Riforma l'abbiamo contestata dall'inizio, abbiamo capito da subito il pericolo che sottostava alle oscene teorie pedagogiche e didattiche che la caratterizzano... ora non ci si chieda di parlare come il Ministro.
Questa Riforma va cancellata.
La lotta deve essere su questo.
Che ci facciano ordini di servizio per applicarla, non adeguiamoci ad un linguaggio che, di fatto, ci farà diventare tutor.


 Sergio Delli Carri    - 06-04-2004
Gentile signor Bonezzi,
la ringrazio della sua riposta e dei suoi chiarimenti in qualità di Presidente di Proteo Fare Sapere.
Spero proprio d’aver preso un abbaglio che, comunque, pare sia servito a far chiarezza.
Certi dubbi non nascono però dal nulla.
In questi giorni arrivano nelle nostre scuole rappresentanti della Giunti e delle altre case editrici con fascicoli dedicati all’applicazione della riforma Moratti. Sindacati autonomi stanno svolgendo corsi sulla riforma e già ne pubblicizzano altri per i prossimi mesi.
Possiamo solo rimandare al mittente accompagnando il tutto con la mozione approvata dal nostro Collegio Docenti in data 15 marzo 2004 (se vuole leggerla la trova qui in data 16 marzo 2004).
La ringrazio per il suo cortese invito a partecipare gratuitamente al corso.
Se avrò la possibilità lo seguirò volentieri però preferisco pagare di tasca mia come sempre.
Mi permetta però di farle una domanda.
Perchè pensa che io non esista?
Chi pensava si nascondesse dietro al mio nome e cognome?
Forse anche Lei come Berlusconi “vede tradimenti ovunque anche quando non esistono”.
Per sciogliere ogni dubbio la informo che ho 54 anni, sono un insegnante di scuola elementare dell’Istituto Comprensivo “G.Fiorelli” di Napoli già RSU della CGIL Scuola, già Formatore dei Delegati RSU e Responsabile per 4 anni di un Ufficio Sindacale della CGIL Scuola, dalla quale ha deciso di uscire per motivi di linea politica che sarebbe adesso troppo lungo affrontare qui.
Se viene a Napoli venga pure a trovarmi.

Sergio Delli Carri

 Redazione    - 06-04-2004
Per completezza di informazione ripropoponiamo alla cortese attenzione dei lettori la mozione del Collegio dei Docenti dell’Istituto Comprensivo Scuola Media “G. Fiorelli” di Napoli pubblicata su Frg il 16 marzo scorso.



 ilaria ricciotti    - 17-04-2004
In diverse scuole della provincia, purtroppo diversi collegi dei docenti stanno accettando questo evento, "la riforma", come qualcosa ormai di scontato. Per questo c'è addirittura una corsa a frequentare corsi di formazione per diventare TUTOR.
Non hanno letto il testo ed accettano ciò che i dirigenti propinano ad hoc.
Ah! Peccato che ho lasciato la scuola!
Comunque bisogna darsi da fare anche in questi contesti e per queste realtà.
Come? Richiedendo assemblee sindacali o inviando documenti di altri collegi docenti, in cui si spiega perchè la riforma è stata bocciata, e farli pervenire a queste tipologie di scuole.