Poche firme sono giunte al Tribunale Supremo della Nigeria che ha ratificato la sentenza.

È stata solamente ritardata l’esecuzione di 2 mesi perché Amina possa separarsi dal suo bambino.

Trascorso questo periodo sarà interrata fino al collo e lapidata a meno che non si avvii una massiccia raccolta di firme, com'è stato per il caso di Safiya che è stata salvata proprio grazie a questo: una valanga di firme che hanno dissuaso le autorità nigeriane.

Amnesty International chiede il tuo sostegno attraverso una firma sulla seguente pagina web: amnistiapornigeria

Non crediate sia inutile: nella stessa situazione la vita di Safyia è stata risparmiata.

Fate circolare questo messaggio il più possibile.
Grazie.

Redazione    - 21-03-2004

Riceviamo da fonte anonima questo commento: "e' una bufala utile pero' a fomentare l'occidentalismo". Se si tratta di una bufala sarebbe opportuno avere informazioni più dettagliate che ci permettano di fornire a chi legge notizie certe. Grazie.

carlo    - 24-03-2004

e' una bufala o no?

Adriana L'Altrelli    - 24-03-2004

Ringraziamo Adriana per la segnalazione Il tribunale supremo della Nigeria ha già emesso la sua sentenza qualche mese fa e, ringraziando il cielo, Amina è stata assolta (o comunque è stata revocata la pena di morte ed ora è libera); la notizia è stata a suo tempo diffusa dagli organi di informazione e troverai conferma di questo anche sul sito www.amnistiapornigeria.org E’ comunque importante entrare sul sito perché si può firmare una petizione al presidente della Nigeria per l’abolizione della pena di morte e la sospensione delle esecuzioni attualmente previste.

renata    - 28-03-2004

quanto tu scrivi è assolutamente falso! Amina è definitivamente assolta e vive tranquilla la sua vita. Fonte: "zapping" di radio uno che ha fatto la campagna in difesa di Amina e a suo tempo anche di Safya.