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Criminalità, sicurezza e devianza giovanile a Napoli
RAB - 17-03-2004

Criminalità e devianza a Napoli e provincia secondo l'Eurispes. Forte la Camorra, con un giro di affari di circa 28.500 milioni di euro; 311 gli omicidi tra cosche. Microcriminalità: preoccupa il gangsterismo urbano

L’Eurispes, su “commissione” del partito dei Liberaldemocratici di Mario Segni, ha realizzato una ricerca su “Criminalità, sicurezza e devianza giovanile a Napoli”. Lo studio è stato presentato martedì 16 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati. Alla presenza dello stesso Segni e del presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara.
“L’impianto di ricerca predisposto dall’Eurispes – ha spiegato Fara – intende pervenire ad una rappresentazione delle principali dinamiche criminali nella regione Campania e a Napoli in particolare, ad una ricognizione dell’entità e della diffusione del fenomeno criminale sul territorio, e ad una verifica dell’andamento dei fenomeni criminali (tipologie di reato, denunce, autori, ecc.). L’incidenza del crimine organizzato sul tessuto sociale e sulle attività produttive regionali è ancora elevata – ha precisato -, malgrado le numerose attività investigative che hanno interessato tutti i maggiori clan che operano nelle province di Napoli, Caserta, Avellino e Benevento, e che hanno portato a richiedere ben 165 misure cautelari a carico di oltre 1.300 indagati”.

In concreto: il condizionamento della Camorra è presente nella vita amministrativa di molti Comuni, con gli appalti e i servizi pubblici; nella realtà sociale della comunità, con la diffusione e il commercio di droghe, anche pesanti; nella componente economica, con la pratica dell’estorsione e dell’usura, che azzera la capacità produttiva di piccoli e medi imprenditori in ogni settore (in questo senso, viene precisato come: la criminalità organizzata straniera - soprattutto ad opera di immigrati clandestini - è dedita soprattutto allo spaccio di sostanze stupefacenti, allo sfruttamento della prostituzione e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, con una rete di connivenza con la malavita campana ancora non ben definita. Lo sfruttamento della prostituzione nel Casertano è principalmente a danno di cittadine africane, fatte entrare in Italia clandestinamente e organizzate da propri connazionali che, per l'occupazione del territorio, sono in stretti rapporti, a volte conflittuali, con le organizzazioni camorristiche locali, alle quali versano tangenti.Analogo è il contesto della prostituzione, gestito dagli albanesi, per quanto attiene la città di Napoli. Nella zona Nolana sono stati individuati insediamenti di cittadini cinesi, che sfruttano il lavoro, spesso minorile, di loro connazionali fatti immigrare clandestinamente in Italia ed esercitano sugli stessi un potere di assoggettamento tale da considerare queste organizzazioni, ai limiti della descrizione normativa, delle associazioni di tipo mafioso).

Nel 2004, sempre secondo lo studio Eurispes, il giro d’affari della Camorra viene stimato intorno ai 16.459 milioni di euro per quanto riguarda i proventi del traffico di sostanze stupefacenti, 5.878 milioni di euro sul fronte dell’impresa (appalti pubblici truccati e compartecipazione in imprese in genere), 587 per la prostituzione, 4.703 per l’estorsione e l’usura, 824 per il traffico delle armi. Il fatturato della Camorra nel settore dell’estorsione e dell’usura risulta superiore a quello delle altre organizzazioni criminali (‘Ndrangheta, Cosa nostra, Sacra Corona Unita).

Per quanto riguarda gli omicidi dovuti alle guerre tra le cosche, tra il 1999 ed il 2003, in Campania si sono contati 311 omicidi, ovvero il 46,7% del totale nazionale degli omicidi riconducibili alle guerre interne alle diverse organizzazioni criminali (666). In Campania si trovano inoltre le due province italiane nelle quali si registra il maggiore numero di omicidi legati alla criminalità organizzata tra il 1999 ed il 2003: 234 a Napoli, che detiene il primato nazionale, 57 a Caserta, al secondo posto, e poi 11 a Salerno, 8 ad Avellino, 1 a Benevento.

Quanto ai dati relativi alle operazioni di sequestro compiute dalle Forze dell’ordine, va detto che i sequestri e le confische dei beni ai danni della Camorra risultano di entità decisamente superiore rispetto a quelli delle altre organizzazioni criminali presenti in Italia. La perdita di patrimoni da parte della Camorra ammonta a 2.343.380.659 euro tra il 1992 ed il 2003 (primo semestre), ed è addirittura quasi quattro volte superiore a quella registrata per la seconda organizzazione criminale nella graduatoria della confisca dei beni, cioè la Mafia; la ’Ndrangheta si colloca al terzo posto, seguita da altri gruppi criminali minori e dalla Sacra corona unita.

Inoltre: tra il 1992 ed il 2003 (primo semestre) le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di esponenti della Camorra sono state 1.989, numero superiore a quello rilevato per le altre organizzazioni criminali presenti nel nostro Paese: 1.956 per la ‘Ndrangheta, 1.717 per Cosa nostra, 976 per la Criminalità organizzata pugliese, 639 per le altre.
Sempre secondo l’Eurispes, i fenomeni criminali in Campania hanno una struttura complessa e multidimensionale, come si evince anche dalla Relazione del gennaio 2004 del Procuratore generale della Corte di Appello di Napoli, Vincenzo Galgano.Tra le emergenze occorre segnalare i reati riguardanti l’ambiente, ed in particolare l'abusivismo edilizio: nella città di Napoli si è trattato, per lo più, di abusi di piccole dimensioni, anche se si registrano casi di rilevanti ampliamenti in sopraelevazione a strutture già esistenti. Nella provincia, il fenomeno dell'abusivismo edilizio registra proporzioni consistenti, anche sotto l'aspetto volumetrico.

“La criminalità comune – conclude l’Eurispes -, con riferimento ai reati di omicidio, consumati o tentati, rapine, estorsioni e furti, con strappo o in appartamenti, ha confermato, nell'ultimo anno, una tendenza con connotazioni di pervasività. Non esiste una zona franca rispetto alla presenza di soggetti isolati o piccoli gruppi di malviventi che aggrediscono la vita o il patrimonio dei soggetti più deboli ed esposti”. Nel 2002 a Napoli si sono verificati 64 omicidi volontari e 209 tentati omicidi, 10.984 rapine, 293 estorsioni, 5.737 borseggi, 4.715 scippi, 1.475 furti in appartamento, 813 furti in negozio, 4.125 furti in auto in sosta, 154 furti in ferrovia, 553 furti in uffici pubblici, e 118 persone sono state denunciate per usura.
“Un forte elemento di criticità - ha precisato Fara - è rappresentato dal crescente fenomeno di gangsterismo urbano”, presente nelle varie aree con minorenni violenti nei confronti di passanti e veicoli o atti di vandalismo nei confronti di scuole, strutture comunali, stazioni della metropolitana.
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