Madrid
Emanuela Cerutti - 12-03-2004
Voci liberamente traslate da Myeurope, lista di insegnanti europei, per creare interposizioni verbali alla violenza di parole distrutte. O dimenticate.



Da El Paìs, manifestazione a Siviglia contro il terrorismo



Dal Portogallo

Non ci sono parole per descrivere la disperazione nell'ascoltare le notizie e nel vedere le immagini dell'attacco terroristico di oggi a Madrid. Vorrei esprimere la nostra tristezza in un giorno che sarà ricordato per un nuovo violento attacco alla democrazia e alla libertà del genere umano. Il nostro pensiero più profondo ai nostri vicini ed amici spagnoli.


Dalla Spagna

Oggi la Spagna sta piangendo. L'ultimo conto è di 173 morti, più di 800 feriti ed ancora si stanno estraendo corpi dai treni attaccati. Ma sappiamo che non piangiamo da soli e non siamo soli a sopportare il dolore.


Dal Regno Unito

La campana della pace oggi non ha suonato: ma non avrebbe potuto esserci giorno più appropriato. Le nostre condoglianze giungano a tutti coloro che hanno subito perdite oggi. Non trovo altre parole.


Dai Paesi Bassi

Oggi è veramente un triste giorno. Il terrore annichilisce sempre quando si fa strada. Ma più vicino giunge, più grande è l'impatto. Mia figlia, di sei anni, mi ha chiesto di spiegarle il come e il perché. Non è facile risponderle. Qualche anno fa abbiamo avuto un'occasione di scambio con una famiglia di Donostia, nei Pesi Baschi, ed abbiamo discusso a lungo sulla questione. Ma tutti odiavano gli atti di terrore. Così è terribile che un piccolo gruppo di gente malata distrugga la vita di tanta altra gente, le loro famiglie e gli amici e la democrazia per la propria causa. Abbiamo la responsabilità di spiegare ai giovani in quale società vivono e come possono e devono diventarne parte attiva, cittadini. I miei pensieri vanno alla gente di Spagna, chiamata a difendere la democrazia e a far fronte a questa tragedia che ha sconvolto la sua vita.


Dall'Italia

Il nostro cuore vola in Spagna. Piangiamo la morte di persone innocenti.


Dal Brasile

Dev'esserci una via di pace per costruire un mondo umano, solidale e giusto per tutti e noi dobbiamo, in ogni momento, impegnarci per la realizzazione di tale scopo. "La pace non è qualcosa che ti auguri; è qualcosa che costruisci, che realizzi, che sei, che persegui sempre" (Robert Fulghum)


Dalla Grecia

No, non ci sono parole per spiegare a un bambino. E nemmeno ad un adulto. Al di là della mia profonda simpatia per il popolo spagnolo, vorrei esprimere il profondo, profondo augurio perché questo terribile evento non lasci che i nostri ideali democratici ed i diritti che abbiamo conquistato con tanto sangue e lotte per secoli si allontanino da questo continente in nome della sicurezza.


Dalla Francia

"Noi soffriamo di un male incurabile, chiamato speranza" (Mahmoud Darwish)
A volte è difficile continuare a crederlo. Ma ve lo dobbiamo.


Dalla Francia

Terribile , inaccettabile ed così ingiusto. Oggi abbiamo parlato di questo tragico evento in classe, tutti gli studenti erano assolutamente sconvolti e colpiti per le dimensioni dell'attacco terrorista in Spagna. A nome dei miei studenti e della nostra scuola voglio esprimere tutta la mia tristezza.


Dalla Spagna

Al di là di tutto quello che è già stato detto, una delle cose che hanno contribuito alla mia enorme tristezza è che uno dei medici che era sul treno dopo l'esplosione delle bombe ha detto che poteva sentire il silenzio, rotto solo dallo squillo dei cellulari nelle tasche di chi non avrebbe risposto. Sono sicuro che sapete cosa significa.


Dall'Ungheria

Insegniamo a desiderare la pace. Insegniamo la felicità, la tolleranza: come possiamo spiegare questo tremendo terrorismo? Liberiamo il nostro spirito, apriamo il nostro cuore, facciamo qualcosa che interrompa questa follia.



Dalla Romania

Non posso capire questa mente malata. Che cosa vogliono provare? Che cosa li fermerà? Come potrà guarire il nostro mondo? Come potremo essere felici nello Spring Day, mentre i nostri colleghi e cittadini europei stanno piangendo? Che cosa diremo ai nostri studenti?


Dall'Italia

Solo poche parole, perchè non ci sono parole per raccontare il dolore....


Dalla Svezia

E' difficile trovare le parole giuste per esprimere tutta la nostra angoscia e tutta la nostra rabbia.
Dobbiamo trovare il modo di fermare ogni forma di terrorismo.


Dalla Russia

Qui da noi sappiamo troppo bene cosa significhi essere stroncati da un attacco terrorista. Piangiamo con il popolo spagnolo, che ha sofferto così tanto ieri, e speriamo capiscano che non c'è altro popolo che non condivida il loro dolore.


Dall'Islanda

... Non può essere giustificata nessuna azione che impedisca alla vita di costruirsi su basi solide e sicure, di aprirsi alle sfide che ogni mattino porta con sè, di vivere l'oggi in modo normale....


interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 E.C.    - 12-03-2004
L'orrore vicino
Roberto Zanini sul Manifesto

«Proxima estacion, Atocha».

Il computer del metrò spagnolo aveva una delicata voce di donna artificiale, la stazione moderna ed efficiente come si addice a una capitale europea con perenne promessa di successo. Ora è una rovina fumante e Madrid una città colpita al cuore. Atocha è una moschea a Najaf, una fermata d'autobus a Gerusalemme, un palazzo di Mosca prima delle presidenziali. L'orrore è arrivato in Europa. Oggi ha fatto strage di pendolari castigliani e domani sarà il fantasma dietro le spalle di tutti. Ben dentro le nostre tiepide case. Ci colpiscono le proporzioni del massacro, la sua scienza feroce, la casualità con cui il macellaio ha scelto le sue vittime. Ma più di tutto l'idea che l'orrore sia tanto pervasivo, che ci riguardi tanto da vicino. Ha padri e madri, ma a che serve saperlo? Ai morti di Madrid non importerà molto stabilire d'essere stati ammazzati dall'Eta o da Al Qaeda. Gli altri vivranno nella paura di prendere un treno, tragicamente rassicurati dal ministro spagnolo che punta il dito contro l'affare interno basco oppure sconfortati dalla rivendicazione islamista ricevuta da un giornale. Vivendo, tutti quanti, in una guerra permanente che svolge in modo mirabile la sua funzione di moltiplicatore dell'angoscia. Inutile cercare altre spiegazioni, l'orrore non ne ha e non ne dà, confligge con ogni logica e ogni logica affonda sulla sua scacchiera insanguinata.

Può darsi che sia stata accantonata troppo in fretta l'antitesi tra socialismo e barbarie. Liquefatto il primo - come ogni ipotesi di società diversa realizzabile in terra, come ogni razionalizzazione dei conflitti sociali - non ci resta che la seconda. Pronti ad accogliere soluzioni poliziesche ben accette da città terrorizzate e barattare libertà per sicurezza. Tra il disordine e l'ingiustizia sceglieremo di combattere il disordine. E quel giorno avremo perso, definitivamente.


 Ilaria Ricciotti    - 13-03-2004
La Colomba della Pace

La Colomba della Pace non ha bandiere,
è unica,
pronta a posarsi sui tetti rossi, bianchi e neri....



 Ferone Fortuna    - 14-03-2004
....la vita è una sola.... le ideologie tante.... il dolore del mondo verso queste tragedie è globale.... trasmettiamo ai nostri alunni il concetto che la pace ci può essere e che solo l'amore guida il mondo... bisogna continuare a sperare... in loro... uomini del domani!!!

 f. ricci    - 14-03-2004
A chi giova?

 emilia percival    - 14-03-2004
bello, grazie. Lo leggerò ai miei allievi, dobbiamo continuare a seminare attenzione e speranza. Nonostante tutto.
emilia, insegnante scuola media