«Un forte impegno da un atto di pace»
Nelle motivazioni il riconoscimento a un percorso iniziato nel dopoguerra
LA STORIA «Siamo figli di un carrarmato»
REGGIO. «Siamo figli di un carrarmato, nove cavalli e sei camion lasciati a Villa Cella dai tedeschi in fuga. Le donne della frazione, devastate dalla guerra, li hanno venduti e hanno deciso di realizzare con quei soldi la scuola per i loro bambini. Ero maestro elementare, mi chiamarono e andai a Villa Cella in bici, un giorno che uomini e donne stavano preparando i mattoni per costruire la scuola. Accettai quell'impresa e dopo qualche tempo mi ci buttai a tempo pieno, affascinato da questa prateria libera che era la scuola del bambini in cui potevi inventare tutte le pedagogie»: così rievocava l'inizio della più straordinaria esperienza educativa italiana Loris Malaguzzi, il geniale pedagogista nato a Correggio nel 1920 e scomparso il 30 gennaio 1994 a Reggio. Quell'esperienza che oggi riceverà il premio Nonino.
Un modello? Era una parola che Malaguzzi respingeva: era piuttosto, il suo, un progetto aperto al cambiamento e alla mutazione continua.
«Una serie di scuole - scrisse Howard Gardner, grande esperto della Graduate School of Education di Harvard¯ in cui ciascun bambino viene valutato in tutto il suo potenziale intellettuale, emozionale, sociale, affettivo e, sulla base di ciò che il bambino rivela di se stesso, viene coltivato e guidato».
Nel 1991 il tributo di Newsweek e da allora i successi ben noti, fino alla nascita di «Reggio Children», che si prefigge la valorizzazione e la diffusione del patrimonio teorico-pratico attraverso scambi, mostre, seminari, pubblicazioni, corsi di formazione, progetti di ricerca.
«...In un mondo in cui è indispensabile manifestare un forte impegno civile per la formazione delle nuove generazioni. Su queste basi, la giuria... assegna il suo riconoscimento... al Progetto per l'infanzia di Reggio Emilia... nato da un atto d'amore di molte madri, che nell'immediato dopoguerra raccolsero i residuati bellici per finanziare una magnifica impresa di pace...», recita la motivazione del Premio Nonino 2002 «Maestro italiano del nostro tempo", che ora si aggiunge a riconoscimenti prestigiosi quali il Lego, il Kohl, l'Andersen, il Mais e The Klods Hans Prize.
Quale il segreto di tanta riuscita, di tanto apprezzamento? Non l'applicazione di una specifica teoria pedagogica, ma l'efficacia di una pratica innovativa, attenta al bambino prima che alla materia da insegnare, alla promozione di un sapere trasversale piuttosto che settoriale, che antepone il progetto alla programmazione, che verifica il processo e non solo il prodotto finale. E questo nella stretta interazione partecipativa di alunni, insegnanti e genitori e nel rapporto attivo con l'ambiente: «abbiamo riconquistato molti luoghi della città ai bambini», si compiaceva Malaguzzi, e Carla Rinaldi, consulente scientifico di Reggio Children, sottolinea come l'educazione sia divenuta valore fondante della società reggiana, cultura pedagogica diffusa tra le famiglie e nella realtà cittadina. A ricevere il premio, oggi a Percoto, sarà Marina Castagnetti, da vent'anni insegnante alla scuola materna Diana.
Maria Luisa Salvadori - 27-01-2002
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Chi ha conosciuto e lavorato con Loris Malaguzzi è entrato nella cultura dell'infanzia per la strada maestra. Educatore di grandi e piccini, amico autorevole e sempre affettuoso, ha nutrito con il pensiero e il lavoro di ogni giorno una grande stagione di studio e di ricerca, di riflessione e di pratica innovativa. Con il vento buono della passione politica ha raggiunto e scaldato gli animi dei "discepoli", moltiplicando la gioia dei "cento linguaggi" e l'impegno per il valore pubblico dei servizi all'infanzia.
Questo riconoscimento al Progetto educativo per l'Infanzia di Reggio Emilia, ci apre ancora una volta all'esempio del Maestro, richiama le energie di tutti alla difesa e allo sviluppo delle istituzioni educative.
Maria Luisa Salvadori
(già membro del Direttivo del Gruppo Nazionale-Nidi Infanzia)
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