Documento di protesta
Aniat - 29-01-2004
Considerato che la via del dialogo e quella propositiva condotta dal mese di maggio ad oggi unitamente alle attività di formazione e aggiornamento promosse da questa associazione non ha fatto recedere il Miur dall'insano gesto per la sciagurata presa di posizione del 6 di maggio attraverso i Piani individualizzati cancellando lo spazio culturale alla cultura tecnologica dalla scuola media 1° grado, accorpandola alle scienze con 1 ora settimanale ovvero 33 ore annuali;

Analizzato che soltanto alla vigilia del tanto atteso parere delle Commissioni cultura e Istruzione della Camera e Senato, il Miur con un articolo di 12 pagine apparso su Scuola e Didattica, anno XLIX 15 gennaio 2004, n.9, è venuto allo scoperto asserendo, tra l'altro, che matematica, scienze e tecnologia, ove ricorrano le condizioni siano affidati allo stesso insegnante, svelando così quella sfacciata ipocrisia che avevamo intuito, ma di cui ancora non avevamo le prove;

Visto che i Sindacati dal giorno in cui sono stati convocati gli Stati generali(dicembre 2001) ad oggi sono stati coinvolti da altre sacrosante e giuste rivendicazioni inerenti la riforma, problematiche che stanno a cuore anche all'Aniat, lasciandosi però sfuggire l'insensato colpo di mano del Miur che cancella lo spazio culturale alla Tecnologia (ex Educazione Tecnica);

Accertato che la VII Commissione Cultura della Camera, modificando il decreto legislativo sulla riforma, ha dato facoltà all'attuale Ministro di rivedere le classi di concorso entro un anno con la conseguenza che - abolendo la classe A033 - manderà in esubero 17.000 docenti che, a loro volta, per un biennio utilizzati, perderanno la propria identità culturale correndo l'obbligo del riciclo in aree che il più delle volte non congeniali alla loro personalità essere costretti a chiedere di essere collocati in pensione e/o cambiare amministrazione.

Valutato che la restrizione dei posti di lavoro in una qualsiasi azienda (vedi Fiat, Alitalia, Abit, Pirelli, ecc) porta sempre a manifestazioni di piazza con il richiamo di mezzi di comunicazioni e di trasmissioni tipo "Porta a porta", TG7, Primo Piano, ecc.; ciò non accade per la scuola e quindi si chiede come mai la perdita di 17.000 posti dei docenti di educazione tecnica per opera della cosiddetta imprenditrice non interessano Sindacati, Cobas e Unicobas.

Esaminato altresì che la sempre più faccendiera e riservata commissione ha elaborato Piani di studio personalizzati a favore dell'area matematica, tutelando gli interessi interni dei commissari e regalando una cattedra ogni corso con 27 ore residue annuali, andando al di là di ogni logica che regola gli stessi orari (diminuendo il monte ore settimanale da 30 a 27 tutte le discipline dovevano perdere);

Ponderato che diversi insegnanti di Educazione Tecnica fanno parte di organi direttivi a livello nazionale, regionale e provinciale dei Sindacati autonomi e Confederali con l'obbligo morale e professionale di tutelare il posto di lavoro e gli spazi culturali acquisiti della categoria di appartenenza



L'ANIAT - Associazione Nazionale Insegnanti Area Tecnologica -


CHIAMA
i Sindacati Scuola Autonomi e Confederali di fronte alle proprie responsabilità
e quindi li invita a concordare e promuovere un'azione comune

PROCLAMA LO STATO DI AGITAZIONE
dei docenti interessati

ATTIVA
la formazione di comitati spontanei in tutte le scuole

PROMUOVE
La raccolta di firme per il ripristino dello spazio culturale

PROCLAMA
il Blocco degli scrutini finali
invitando i docenti a custodire i registri con i giudizi quadrimestrali e finali
opponendosi anche ai commissari ad acta

ORGANIZZA
a Roma una manifestazione ad oltranza
sul modello Scanzano, Alitalia e Autoferrotranvieri di Milano.



AP.S. I docenti interessati possono inviare la loro adesione tramite e.mail a: aniat@aniat.org

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 Ilaria Ricciotti    - 31-01-2004
No! Così non va. Non si può sottoscrivere un documento corporativo. E gli altri docenti che perdono le loro ore? Un'altra considerazione: la protesta deve tener sempre conto di ciò che i ragazzi verranno a perdere e non soltanto di posti di lavoro che non ci saranno più. In questo modo si dimostra alla gente quando si mobilitano certi docenti. La gente deve credere e difendere la classe docente per l'importante ruolo che essa ricopre nella società e non per scopi puramente sindacali. Se non rivedrete il vostro documento, penso che esso non avrà un forte seguito e servirà per tenerci lontani dai genitori e dalla società civile, naturalmente quella che è disposta a difendere la scuola ed i suoi operatori.