ilaria ricciotti - 23-01-2004 |
Ecco ciò che ci rimane fare, è impugnare, impugnare... Per farci sentire dobbiamo denunciare legalmente, chi non ascolta la legge e neanche la gente. Tutto ciò è assurdo ed illegale, ma, che ci vogliamo fare ? Ci sono i veri governanti, e chi, come "Il Re Sole" disconosce tutti quanti. Viviamo in un'epoca delle grandi bufale e dell' illegalità, in cui chi segue le norme è uno stolto, un imbecille, di un'altra età. Ma, se il governo si rifiuta di ascoltare, non bisogna votarlo più e continuare a lottare. |
Grazia Perrone - 23-01-2004 |
In riferimento alla tua nota, cara Alba, credo che tu non abbia riflettuto a sufficienza sul fatto che che il sistema scolastico nazionale ha subito un radicale cambiamento giuridico in virtù della Legge Costituzionale n. 3 del 2001 (varata, con una maggioranza risicata, dal centro-sinistra). La stessa Legge n. 53/03 (che piaccia o no) ne è - per taluni aspetti - figlia legittima. Questo vuol dire - alla luce, anche, della recente sentenza della Corte Costituzionale - che la scuola della Repubblica (correggimi se sbaglio), così come è stata designata e immaginata dalla legge costituzionale già citata, mette sullo stesso piano giuridico lo Stato, le Regioni, le Province e i Comuni. Di più. Detta legge costituzionale (che, per un paradosso storico, rischia di essere completata con la stessa logica con la quale è nata - ovvero a colpi di maggioranza - dal centro-destra) lascia allo Stato il compito di emanare le norme di carattere generale e trasferisce alle regioni la facoltà legislativa "concorrente" in materia di istruzione e formazione professionale nonché maggiori responsabilità (e poteri di intervento autonomo) in materia di servizi finalizzati all'istruzione e all'educazione (anche degli adulti ... in un'ottica di educazione permanente). Da qui la richiesta - già paventata da alcuni - di "regionalizzazione" del rapporto di lavoro del personale scolastico. Con tutti i rischi che - una simile impostazione - comporterebbe sulla "qualità" complessiva (e univoca a livello nazionale) del "servizio" scuola. Su questi temi è importante fare chiarezza con proposte e obiettivi. Per evitare di ritrovarci - tra un po' - con una scuola "padana" ed una ... "appulo-lucana". Con tutte le varianti sul tema che la fantasia di ciascuno suggerisce. Un caro saluto. Grazia |
pino arpaia, verbania - 28-01-2004 |
Basta con questa storia della paternità legittima tra il guazzabuglio fascista della moratti e le linee di riordino del sistema scolastico impostate dai precedenti ministri della publlica istruzione! Non se ne può più! Mettete in tabella a due colonne a) il metodo b) i contenuti strutturali c) le filosofie di fondo d) i "programmi" e ne vedrete delle belle... |