Non confondiamo le carte in tavola
Grazia Perrone - 03-12-2003
Il rispetto e l'uniformità delle regole elettorali NON sono discriminazione

- La botta dal quotidiano "La Padania":

La Gilda, schierata a sinistra, ne ottiene l'esclusione dalle prossime elezioni per i rappresentati all'interno delle Rsu
Il sindacato discrimina gli insegnanti di religione







- La risposta al Direttore del quotidiano "La Padania"

Spero che il suo giornale dia spazio equivalente per le precisazioni che seguono relative ad un articolo pubblicato sulla Padania sulla questione docenti di religione ed elezioni RSU, articolo a firma del Presidente Associazione nazionale docenti religione cattolica.
A nome della GILDA degli insegnanti di Milano ho presentato un ricorso alla Commissione elettorale del Liceo Vittorio Veneto e un successivo ricorso al Comitato dei garanti presso l’Ufficio provinciale del lavoro (il 24 novembre ’03); contro l’ammissibilità della candidatura di un docente di religione nella lista CISL del Liceo Vittorio Veneto.
Non si intende perseguitare nessuno ma precisare che:
- l’accordo quadro indica nell’art. 3 del 7/8/98 che ancora regola le elezioni RSU indica come requisito per l’elettorato passivo essere dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, e i docenti di religione potranno avere tale ruolo solo dopo l’espletamento dei concorsi previsti dalla Legge 18 luglio 2003 n. 186;
- nell’eventualità di sanare prima del tempo tale stato di cose e permettere l’elettorato passivo a tali docenti è stato convocato un incontro all’ARAN il 14/10/2003 - presenti tutti i sindacati rappresentativi, oltre allo SNADIR (sindacato degli insegnanti di Religione Cattolica) - e in tale incontro con carattere nazionale si è ritenuto che “in base all’accordo quadro del 7/8/98 non ci sono margini per riconoscere ai docenti in questione, in quanto non di ruolo, l’elettorato passivo”.
In tale riunione la GILDA aveva auspicato una evoluzione normativa dell’accordo che potesse includere anche questi docenti, ma c’è stata l’opposizione dei sindacati confederali.
Ora se nonostante questo pronunciamento nazionale sull’Accordo, la CISL ha deciso di candidare lo stesso insegnanti religione si viene a creare una diversità di comportamenti da una scuola a l’altra, e chi si è astenuto dal farlo nei fatti viene danneggiato, ciò non è ammissibile in una competizione elettorale con carattere nazionale. I dati elettorali delle elezioni delle singole scuole vengono sommati dall’ARAN per definire il dato di rappresentatività nazionale di ogni organizzazione sindacale, diventa di conseguenza necessario una uniformità nei comportamenti di tutti; e alla singole Commissioni elettorali delle scuole non può essere assegnato il compito di interpretare il diritto di elettorato passivo, la stessa norma deve essere chiara ed esplicita per la garanzia di tutti, insegnanti di religione compresi.
Nel resto dell’articolo il presidente dell’Associazione docenti di religione cattolica divaga accusando la GILDA di tutto il male possibile, evidentemente preferisce la politica portata avanti dai sindacati confederali fino ad oggi. Accusa la GILDA di essere di sinistra; considerato che ci capita spesso di essere accusati di essere di destra, siamo ben lieti di continuare ad essere trasversali e al di fuori delle diatribe partitiche.

Milano 1 dicembre ’03
Prof. Francesco Zaffuto
Coordinatore provinciale della GILDA degli insegnanti
di Milano



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