Attualità a scuola
Gianni Mereghetti - 26-11-2003
In questi giorni dal dibattito presente nella scuola giunge a tutti gli insegnanti una forte sollecitazione a trattare in classe argomenti di attualità. Sembra che si possa vincere la noia che spesso caratterizza le ore di lezioni mettendo a tema argomenti vivi, quasi in diretta. E’ giusto affrontare con i propri studenti temi d’attualità, anche se non è vero che si risolva la questione seria della scuola chiudendo i testi di grammatica o di matematica per aprire i file sulla guerra in Iraq o sulla piaga dello spinello.
Ciò che è decisivo in una classe non è che si parli di Roma o di Baghdad, ma il legame che ha con l’umano ciò che si fa!
Un insegnante potrebbe parlare tutti i giorni di attualità, ma non porterebbe a nulla se la modalità con cui lo fa è estranea alla sua umanità e a quella di chi si trova davanti.
Ben venga quindi l’attualità, anche se la sfida di oggi è che c’entri con il destino della persona una regola di grammatica e una funzione algebrica. Senza questo l’attualità è l’ennesima droga, che al momento esalta per poi farci precipitare in un vuoto più profondo di prima.
L’esigenza di parlare d’attualità porta una sfida al cuore della scuola, ma un’ora di lezione è veramente attuale se c’entra con le domande dell’insegnante e degli studenti. La scuola è spesso un contesto di estraneità, non perché tratti di cose inattuali, ma perché lascia fuori la vita. E’ allora dalla vita che si deve ricominciare.

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 UMBERTO TENUTA    - 30-11-2003
Dalla vita deve cominciare per arrivare alle discipline e soprattutto alla formazione degli atteggiamenti, delle capacità e delle conoscenze disciplinari: