Chiudono il preside nella stanza

È accaduto all'Isa: il professore ha diramato una circolare e chiede al colpevole di farsi avanti, altrimenti addio alle gite

di s.c.

VOLTERRA. L'abitudine del preside dell'istituto d'arte di Volterra, Angelo Adamo, di chiudere la porta del suo ufficio lasciando la chiave all'esterno, deve aver stimolato la fantasia di qualche studente o, perché no, di qualche insegnante in vena di ironia. Fatto sta che il dirigente scolastico, nei giorni scorsi, è stato bersaglio di uno scherzo che lui però non ha per niente gradito. Il professore, che ha insegnato anche nelle scuole di San Miniato, è stato chiuso a chiave nella sua stanza. Qualcuno è passato e ha visto la porta chiusa. Immaginando che il preside fosse al suo posto di lavoro, ha pensato di dare un paio di giri alla chiave. Risultato? Porta «chiusissima» e il capo d'istituto bloccato all'interno della presidenza. Possibile?, deve essersi domandato il professore. Comunque, per uscire ha dovuto chiedere aiuto - i telefoni sono sempre buoni amici - al personale della segreteria.
Ma il preside non ha digerito l'inaspettato scherzo. Colpa di uno studente o di un insegnante? Una domanda per ora senza risposta. A questo punto sono curiosi anche gli stessi ragazzi e docenti dell'Isa. Di chi sarà stata l'idea? Comunque il preside non pare disposto a chiudere un occhio e a dimenticare l'episodio. Tanto che ha diffuso una circolare - i professori l'hanno letta ai loro allievi, con tanto di annotazione sul registro di classe - in cui chiede che «venga fuori» il colpevole.
In caso contrario il preside - è la niente affatto velata «minaccia» - toglierà le gite scolastiche.
L'episodio, di cui all'inizio era a conoscenza solo un numero ristretto di persone, è così diventato una sorta di segreto di Pulcinella. Nell'istituto sono ora veramente in pochi quelli esclusi dal commentare la vicenda. Se il colpevole non «salterà» fuori, gli studenti dovranno veramente dire addio alle gite scolastiche, almeno per quest'anno? Cominciano a chiederselo in molti. E tra gli studenti c'è anche chi si dice pronto ad assumersi la responsabilità del gesto, pur di scrivere la parola fine a questa storia.