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''Hood Robin'', che toglie ai poveri per dare ai ricchi
Redattore Sociale - 10-10-2003
Un'economia mondiale alla rovescia, ''Hood Robin'', che toglie ai poveri per dare ai ricchi. Il rapporto 2003 di Social Watch, presentato oggi, analizza gli squilibri in circa 200 paesi .


Un'economia alla rovescia, "Hood Robin", che toglie ai poveri per dare ai ricchi. Il rapporto 2003 di Social Watch – dal titolo "Privatizzare i servizi. Il costo sociale" - analizza gli squilibri sociali e non solo in circa 200 paesi del pianeta. Lo studio è stato presentato stamani alla Sala Gonzaga del Campidoglio, nel corso del Forum internazionale “L’Europa e il debito dei paesi impoveriti”, promosso da Sdebitarsi e Movimondo e patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Roma.

Il trasferimento annuale netto di risorse finanziarie ai paesi in via di sviluppo è stato sempre negativo dal ’97, secondo la relazione del segretario generale Onu Kofi Annan all’Assemblea generale del 2002 – dichiara nella Prefazione al volume Roberto Bissio, coordinatore di Social Watch -. Le statistiche generali e i rapporti nazionali del Rapporto 2003 mostrano chiaramente che le promesse fatte in materia di sviluppo non sono state mantenute”.

Costituita da 200 ong e reti internazionali presenti in 60 paesi del nord e del sud del mondo, la rete Social Watch nasce nel 1995 con l’impegno preciso di monitorare costantemente i comportamenti dei governi, evidenziando progressi e regressi rispetto agli obiettivi dichiarati in tema di sviluppo sociale. Un impegno che si traduce nella pubblicazione annuale del Rapporto: sulla base di dati forniti dalle più autorevoli fonti ufficiali, lo studio costituisce un dettagliato strumento di conoscenza per la società civile sullo stato del pianeta.

I promotori dell’edizione italiana del Social Watch 2003 sono i membri della Coalizione italiana, formata da:

Mani Tese

Movimondo

Acli

Arci

Sbilanciamoci

Unimondo

Fondazione culturale responsabilità etica

Come evidenziano i dati raccolti, “oltre la metà della popolazione mondiale vive in condizioni di povertà. Eppure le risorse necessarie per eliminare questo grave problema sono abbondanti – afferma il Rapporto -; un’adeguata alimentazione e istruzione di ogni bambino e un’adeguata assicurazione dei servizi sanitari ad ogni madre richiederebbero solo una minima percentuale delle fortune personali di alcuni degli uomini più ricchi del pianeta

''Italia fanalino di coda in Europa nel sostegno ai paesi del sud del mondo''

Il nostro paese è il fanalino di coda in Europa nel sostegno ai paesi del sud del mondo: aveva promesso di destinare a questo scopo lo 0,33% del Pil, ma nel frattempo gli obiettivi sono limitati. E il collasso della cooperazione internazionale continua. È l'analisi di Raffaella Chiodo, di Sdebitarsi, intervenuta oggi al Forum internazionale in preparazione dell'Onu dei popoli sul tema “L’Europa e il debito dei paesi impoveriti”, che si concluderà domani organizzato da Sdebitarsi e Movimondo. “Non è questa l’Europa che vorremmo dal punto di vista delle politiche di sviluppo nei confronti dei paesi in via di sviluppo – ha dichiarato Chiodo a margine del convegno -. A Monterrey e a Cancun il nostro continente non ha fatto una bella figura, presentando con gli Usa un documento respinto in maniera corale dai paesi del sud del mondo: le regole del Wto avrebbero impedito di esportare i prodotti del sud a prezzi accettabili, perché imponevano dazi doganali; allo stesso tempo i paesi del sud del mondo sarebbero stati costretti a importare dai paesi del nord”. Secondo Chiodo l’Unione europea è chiamata ad essere “più sociale ed equa al suo interno, ma allo stesso tempo più aperta e giusta nei confronti del sud del mondo”.
E l’Italia nel quadro europeo? Dovrebbe giocare il suo ruolo: “Non basta la ratifica della legge 209, occorre monitorare come viene applicata”. Anche il debito ecologico è una questione tutta da approfondire, secondo Maurizio Gubiotti di Legambiente: “Il Brasile, ad esempio, possiede l’11% delle risorse idriche dolci di tutto il pianeta, ma 45 milioni dei suoi abitanti non hanno accesso all’acqua potabile”. La proposta di “un tribunale di arbitrato indipendente” vuole “rilanciare in maniera forte l’azzeramento del debito”.
Critiche anche da Gubiotti alla politica europea: “L’Unione si presenta ancora con il dumping in agricoltura ed è al primo posto nei finanziamenti dati alle proprie produzioni per abbattere i costi e schiacciare il mercato del sud del mondo. In questo campo vengono investiti 300 miliardi di euro all’anno dai paesi Ocse”. Esemplificando, il rappresentante di Legambiente ha riferito che “una mucca europea costa 2 dollari e mezzo al giorno, mentre 1 miliardo e mezzo di persone nel mondo vive con meno di un dollaro al giorno; per entrare negli Usa una t-shirt prodotta in Bangladesh paga 20 volte di più rispetto a una maglietta prodotta in Gran Bretagna”.




Campagna Sdebitarsi

Sdebitarsi è una campagna promossa da una coalizione di organizzazioni italiane laiche e religiose, del volontariato, della cooperazione, ambientaliste, sindacali e della società civile, unite nel chiedere che un miliardo di persone possano iniziare il nuovo millennio libere dal fardello del debito. Per cancellazione del debito si intende:una cancellazione del debito che comprenda il debito insostenibile, cioè il debito i cui interessi non possono essere pagati senza imporre un peso insopportabile sulle parti più povere delle popolazioni, è più grande o dello stesso ordine di grandezza delle spese per i servizi primari, (sanità ed educazione di base); il debito che, in termini reali, è già stato ripagato; il debito che si è formato a causa di investimenti non produttivi, come nel caso di politiche e progetti concepiti in modo errato o di acquisto di armi; il debito odioso e quello contratto da regimi repressivi. Inoltre, si chiede che vengano istituite procedure di negoziazione trasparenti nei quali siano rappresentati gli interessi di tutte le parti coinvolte: i governi dei paesi creditori e debitori, gli interessi delle popolazioni direttamente colpite dal problema del debito.
La campagna italiana per la cancellazione del debito ha mosso i primi passi nel 1997, a partire dall’iniziativa del mensile Nigrizia e dallo svolgimento del forum internazionale sul debito, che si è svolto a Roma nel quadro delle iniziative dell’Onu e della Tavola della Pace. Nel novembre del 1998, la campagna italiana ha ospitato l’incontro internazionale di Eurodad e il meeting della coalizione Jubilee 2000 che ha portato all’adozione da parte dei rappresentanti di 38 campagne nazionali dell’Appello Giubilare per la Cancellazione del debito. Ad oggi, la campagna ha raccolto oltre 400 mila adesioni.

Sdebitarsi è parte della campagna internazionale Jubilee 2000 attiva oggi in oltre 60 paesi del Nord e del Sud del mondo. Jubilee 2000 è stata lanciata nel 1996 in Gran Bretagna e raccoglie centinaia di adesioni da organismi laici e religiosi in tutto il mondo.

Per informazioni: Coordinamento nazionale, Via Tacito 10 - 00193 ROMA - tel. 06/32650351; 32647700; fax 06/3235388 - e-mail: coordinamento@sdebitarsi.org
Sito web:Sdebitarsi

Segnalato da RAB
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