Egregio Presidente
Ilaria Ricciotti - 08-10-2003
Egregio Presidente dei Ministri Silvio Berlusconi,

Le scrivo, dopo aver ascoltato e letto da diverse fonti, TV pubbliche, pivate, molteplici quotidiani e visitato siti telematici, le sue considerazioni in merito alla riforma pensionistica.
Il suo voler comunicare alla gente e far conoscere in modo inequivocabile ciò che con tale riforma Lei, coadiuvato dal suo staff, vorrebbe ottenere, mi ha indotto ancora una volta a riflettere sul suo modo di proporsi e di fare politica.
Indubbiamente c'è bisogno di avere con la popolazione tutta, e non soltanto con i suoi elettori, un filo diretto per far sapere ciò che si sta facendo e con quali modalità le varie problematiche vengono affrontate dal suo Governo e possibilmente risolte. La comunicazione , come lei sa molto bene, è sempre importante perchè ci si capisca e si capisca esattamente ciò che l'altro vorrebbe dire. In politica poi la ritengo indispensabile e quasi obbligatoria per chiunque governi. Questa volta, tuttavia, se mi consente, a me sembra che Lei, pur se ritengo in buona fede, abbia voluto manifestare troppo zelo nel voler scrivere una lettera a tutti gli italiani.
Ed ora cercherò di spiegarLe il perchè.

1) Molti italiani guardano o i TG di Mediaset o quelli delle rete RAI o entrambi , che puntualmente li informano sulle questioni più importanti che il governo sta affrontando;
2) diversi italiani, anche se ancora non tutti, leggono i quotidiani di destra, di sinistra, di centro o non appartenenti a nessun partito, ma con un'ideologia non certo neutra;
3) molti italiani sono iscritti ai sindacati e/o ai vari partiti politici.

Dopo averle elencato queste informazioni, per Lei sicuramente scontate, non capisco perchè vorrebbe spendere uomini, mezzi e tempo per scrivere a tutti gli italiani, molti dei quali sono già informati. Sono informati talmente bene, che, ascoltandone diversi, sono anche stanchi di assistere a diaspore o ad esternazioni troppo infuocate. C'è una proposta di legge, quella del suo Governo, in materia di pensioni, e c'è chi, dopo averla letta attentamente, senza nessuna pregiudiziale politica come me ed altri, non la condivide in nessuna sua parte.
La situazione è questa, pertanto io personalmente vedendo arrivare una lettera a casa mia, se permette, pur apprezzando come ripeto la sua buona volontà, mi sentirei offesa: è come se Lei volesse a tutti i costi convincermi su una materia di cui io già so quali sono Le sue e le mie posizioni. E' come se volesse ripetermi una filastrocca per farmi addormentare. E' come se volesse vendermi qualcosa che io non voglio comprare.
Potrei farLe tanti altri esempi, ma so che Lei ha capito benissimo quanto ho voluto comunicarLe.
Se dovessi sentitizzare quanto scritto con un semplice periodo, mi esprimerei così:
"Egregio Presidente Silvio Berlusconi, io, da cittadina informata e critica, non ho bisogno di ricevere la sua lettera-standard, che rispedirò al mittente".

Perciò, al suo posto, non invierei lettere di questo genere, ma missive in cui i cittadini possano eventualmente avere degli interscambi con Lei in merito a ciò che ognuno pensa sul tema in questione. Queste lettere-input potrebbero essere depositate presso ogni comune di appartenenza, essere tabulate sotto gli occhi dei cittadini e poi inviate alla sua Presidenza.
Non crede che tale strategia sia più incisiva ed il suo intervento per relazionarsi con tutti noi sia per Lei più stimolante e proficuo?
Distinti saluti
Ilaria Ricciotti

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Antonio Sgarra    - 08-10-2003
Sono pienamente d'accordo in tutto e per tutto con il contenuto della lettera che rispedirò anch'io al mittente. Complimenti per l'iniziativa intrapresa a difesa dell'intelligenza libera e critica.

 Josepint    - 08-10-2003
Complimenti per l'iniziativa. E' una prova che non dobbiamo passare per imbecilli rispedendo al mittente quanto ci propina il venditore di fumo.
FORZA PARIS.