A furia di rosicchiare
Grazia Perrone - 04-10-2003
LA NOTIZIA

Dal Corriere del Mezzogiorno - Puglia - 2 ottobre 2003

BARI - E' ancora allarme ratti nelle scuole cittadine. Dopo le segnalazioni sulla presenza di topi nelle scuole del Barese e del capoluogo in particolare, il sindaco Simone Di Cagno Abbrescia e l'assessore alla Pubblica Istruzione Domenico D'Oria hanno ordinato alla società di igiene urbana controlli serrati in centosei scuole tra materne, elementari e medie. Tra queste, le più visitate dai topi risultano essere quelle di periferia. Dopo il caso della "Glicine bianco", che riaprirà oggi dopo la derattizzazione, anche i dirigenti della media "Michelangelo" chiedono l'intervento dell'Ufficio Tecnico del comune per abbattere un capannone ricettacolo di topi. Disagi e polemiche, sempre per la presenza di topi, si segnalano anche a Spinazzola dove ieri si è tenuto un incontro tra famiglie e sindaco. A Barletta, nella scuola "Modugno", si dovrebbe tornare in classe lunedì.




IL COMMENTO

4 ottobre 2003 - Informazione ... "comunista"

Lo "scoop" mi è stato - confidenzialmente ed in esclusiva - "sussurrato" da una fonte governativa che preferisce rimanere anonima: il Corsera - soprattutto l'inserto settimanale "al femminile" - è in mano ai ... "comunisti". Non può spiegarsi, altrimenti, la "raffica" di critiche che il quotidiano di Viale Solferino indirizza - con metodica sistematicità - alla politica (si fa per dire) scolastica del ministro Moratti. Milena Gabanelli - in una nota pubblicata su Io Donna di oggi - affonda il colpo sul finanziamento pubblico (pari a 30 milioni di euro annui per tre anni) alle scuole private. E rileva che, nella sostanza, questo finanziamento "(...)è un regalo per quelli che questa "scelta" già possono permettersela (...)". Lo Stato - prosegue impietosa la giornalista - "(...)è una specie di Robin Hood alla rovescia, perché, intanto, la "povera" scuola pubblica annaspa (...)".
A Milano un terzo degli edifici scolastici è fuori norma: tetti cadenti, infiltrazioni d'acqua, impianti elettrici antidiluviani, barriere architettoniche che - a undici anni dalla promulgazione della Legge 104 - sono ancora lì in bella mostra. Ad evidenziare il disimpegno sociale degli Enti Locali. E dello Stato che - alle carenze/inadempienze di questi ultimi - dovrebbe assolvere un ruolo di stimolo e di ... "supplenza". Nel resto del Paese va anche peggio se è vero - come è vero - che, giusto in questi giorni, a Bari (dopo il caso del cibo avariato fornito dalla cooperativa Le Cascine alle mense scolastiche) è scoppiato il caso delle scuole ... invase dai topi. Con l'abituale "rimpallo" di responsabilità tra dirigenza scolastica (responsabile dell'igiene e della sicurezza nell'istituzione scolastica) e gli Enti Locali (proprietari degli immobili invasi dai ratti).
Morale della favola: a fronte di risorse pubbliche sempre più "virtuali" e risicate, se non "dirottate" alle private, le scuole pubbliche - per garantire un minimo livello di decoro e di igiene - sono costrette a chiedere un contributo alle famiglie per l'acquisto della carta igienica, sapone liquido, il ritiro dei rifiuti, la pulizia delle zone adiacenti l'edificio scolastico, le fotocopie e - solo nei casi più fortunati - la seconda lingua, le uscite didattiche, le attività extracurriculari. La scuola privata insomma - è la sconsolata conclusione della Gabanelli - è un po' più pubblica e la scuola pubblica si "privatizza" cominciando a ... chiedere la retta ... "indiretta". In barba alla Costituzione. Fino a quando continueremo ad assecondare - con il nostro, colpevole, immobilismo - questa pervicace tendenza alla decadenza sociale e culturale?

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