ilaria ricciotti - 18-09-2003 |
La Costituzione non si deve toccare specialmente da chi la vuole stralciare. Per questo la dobbiamo salvare da coloro che non la reputano attuale. Essa non è così tanto obsoleta da essere in molte sue parti lesa. Chi ha apportato con soddisfazione tali cambiamenti non sono da ritenere fenomeni e portenti. Spetta all'Assemblea Costituente, modificare ciò che non si ritiene più attuale per la gente. Gente che deve essere consultata, magari con il solito sondaggio di giornata. La Costituzione è bella così com'è, è a misura di tutti, tranne di chi vorrebbe tanti poteri... proprio come un assoluto re. |
Rolando A. Borzetti - 19-09-2003 |
La rivoluzione costituzionale di re Berlusconi Il governo di Silvio Berlusconi ha proposto una vasta riforma della costituzione italiana, giudicata da alcuni deputati dell'opposizione un tentativo di arrogarsi dei poteri da re. Il progetto di riforma propone, tra le altre cose, di allargare notevolmente i poteri del primo ministro, incluso il potere di sciogliere il parlamento. __________________________________________ Re Berlusconi progetta una rivoluzione del ruolo di primo ministro John Hooper da Roma Giovedì 18 settembre 2003 The Guardian Silvio Berlusconi ha proposto una profonda riforma della costituzione italiana, proposta che ha spinto alcuni parlamentari dell’opposizione a dichiarare che stia cercando di accaparrarsi poteri monarchici. Il progetto di riforma, approvato martedì, propone, tra le altre cose, poteri sensibilmente rafforzati per il Primo Ministro, comprendenti di fatto il potere di sciogliere il Parlamento. Inoltre il progetto indica che il nome di ciascun candidato di partito per il premierato venga inserito nella scheda elettorale e che il candidato vincente assuma la carica senza alcuna formale approvazione del Parlamento. I comunisti hanno sollecitato ieri gli altri partiti di opposizione a contrastare il progetto, ma i Democratici di Sinistra, il primo partito di opposizione, ha scelto una linea più conciliante. Le riforme, che Berlusconi spera di rendere vigenti già il prossimo anno, affrontano diversi aspetti, ampiamente criticati, del sistema politico italiano. I due rami del Parlamento cesserebbero di avere ugual peso, fatto che attualmente è alla base di infiniti rinvii da un ramo (Camera dei Deputati) all’altro (Senato). Il Primo Ministro non potrebbe più restare in carica in caso venga sfiduciato. Il progetto mira a consolidare la depoliticizzazione del potere giudiziario, vietando ai giudici della corte costituzionale l’accesso a un partito politico per cinque anni dopo il termine del mandato. Il progetto premierebbe anche la Lega Nord di Umberto Bossi, uno dei partner della coalizione di Berlusconi, con significative misure di “devolution”. Alle amministrazioni regionali, che attualmente hanno poco potere, verrebbero conferiti il controllo dei sistemi scolastico, della salute e della polizia locale: una scelta in contrasto con la tradizione, in un paese dove da sempre il potere si è concentrato nella capitale o nelle amministrazioni comunali. A Roma verrebbe offerto uno status speciale, che la renderebbe una sorta di distretto federale. Il progetto propone che la Camera si occupi di legiferare a livello nazionale. Il Senato, con rappresentanza regionale, dovrebbe invece occuparsi di quelle aree in cui il potere dello stato si sovrappone a quello di altre autorità. Il potere dei presidenti risulterebbero spuntati. Berlusconi ha avuto rapporti tesi con l’attuale e con i precedenti capi di stato. In precedenza questo mese, in quella che era sembrata una mossa preventiva, il Presidente Azeglio Ciampi aveva lodato la Costituzione esistente. Secondo il progetto, i futuri capi di stato manterrebbero il potere nominale di sciogliere il Parlamento, ma la decisione effettiva sarebbe nelle mani del Primo Ministro. Dal momento che il Primo Ministro sarebbe eletto direttamente, il Presidente non dovrebbe più nominarlo. Rifondazione Comunista ha asserito che il trasferimento del potere di dissolvere il Parlamento equivarrebbe a consegnare nelle mani di Berlusconi una bomba atomica ed ha sollecitato gli altri partiti del centro-sinistra ad opporsi alle inclinazioni monarchiche del Premier. Luciano Violante, leader parlamentare dei Democratici di Sinistra, ha dichiarato che il progetto risulta viziato da “incongruità, omissioni e contraddizioni”, ma ha indicato la propria disponibilità a negoziare, mentre uno degli esperti di questioni costituzionali del suo partito, Augusto Barbera, ha dichiarato che il governo ha messo sul tavolo alcune “positive innovazioni”. Qui il testo originale - (traduzione ndr) |