Scuolathon
Franca Antonia Mariani - 11-12-2001
Tra Serra e Guccini, si e' tenuta dal 10 all'11 dicembre al Minghetti di Bologna la non stop oratoria. Questa la cronaca della prima giornata: la star mediatica e' Garagnani ma i veri protagonisti sono i ragazzi


La prima giornata di Scuolathon è passata, fra un susseguirsi di gioie e tensioni.

Questa mattina alle 9, palestra stipata e clima di grande aspettativa. Si susseguono i primi interventi: prof. universatario mito del '68, abile e generosa presidente di quartiere, lo scrittore Cacucci. Alle 11 arriva il Sen. Vitali, ex sindaco di Bologna; il sindaco che lo aveva preceduto, Imbeni, parlamentare europeo, è impegnato a Strasburgo, ma ci ha inviato un suo messaggio di solidarietà. Da Guazzaloca, attuale sindaco, regolarmente invitato assieme al compagno di cordata Garagnani, neanche un cenno di saluto.

Come annunciato, alle 11.30 arriva il Garagnani stesso, fra balenare di flash e fremito di cameramen. Quando il dibattito fra Vitali e i ragazzi finisce, Chiara, moderatrice, ricorda che oggi è il 53° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, firmata a New York, di cui legge al microfono gli articoli 18 e 19:
Articolo 18
Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, da solo o con altri, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo mediante l’insegnamento, le pratiche religiose, il culto e l’osservanza dei riti.
Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, compreso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee, attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Dal già che c'è si "allarga" un attimo e cita anche Spinoza: “È impossibile togliere agli uomini la libertà di dire quello che pensano…questa libertà può essere concessa a tutti e da tutti esercitata…le leggi promulgate intorno alle questioni speculative sono completamente inutili…Questa libertà, infine, non soltanto può essere consentita senza pericoli per lo Stato, per la religione e per il diritto delle supreme potestà, ma deve anzi essere concessa affinché tutto ciò sia conservato."[Spinoza, Tratt.,489]

Poi passa la parola a Garagnani.

Garagnani non accorda il minimo interesse a queste premesse e attacca il suo brevissimo discorso, in impeccabile politichese e dalla inevitabile premessa: è tutta colpa del governo di centro-sinistra che ha lasciato un "buco" di un precisato migliaio di miliardi. I ragazzi rispondono in contemporanea, senza parlare, alzando ognuno un pezzo di carta con scritte chiarissime: "Io penso", "Io scrivo", "Io critico", "Io rifletto", "Io ragiono", "Io studio" e, soprattutto, "Io sono". Replica il preside, Ing. Innocenti, dichiarando di non voler entrare in polemiche politiche, ma di sentire la necessità di elencare i tanti aggravi e i tanti tagli che già si stanno facendo sentire nella gestione della scuola pubblica. Elenca, con il garbo che lo contraddistingue, e alla fine è un'ovazione di applausi.

Naturalmente è emerso anche il telefono che Garagnani assicura non-spia perché si prendono i nomi delle persone che chiamano, ma non quelli dei professori implicati. Naturalmente nessuno ci crede. Gli interventi sono numerosi, puntuali, vibrati, di alto livello e di alta dignità: le risposte sepolcri imbiancati.


Poi Garagnani se ne va, inseguito da tutti i giornalisti, e cala la tensione. Breve pausa ristoratrice e arriva quel mago di Michele Serra, che trascina i ragazzi, li incanta, li risolleva. Poi il sindaco Bacchiocchi, ma è sfortunato, perché mentre parla si presenta Francesco Guccini e magnetizza la sala. Non è qui per suonare; anche lui è qui per parlare di scuola.
Seguono un'ispettrice ministeriale, un professore universitario, tre presidi, un rappresentante di Scuola e Costituzione, rappresentanti sindacali.


Decimati, stravolti e infreddoliti gli ultimi partecipanti alla prima giornata di Scuolathon lasciano il Minghetti dopo dodici ore di interventi quasi ininterrotti.

Per alcuni insegnanti, l'amarezza di non aver potuto esserci nel pomeriggio (ricevimento genitori in contemporanea). Per gli studenti, un enigma che non riescono a spiegarsi: perché tanti giornalisti per Garagnani e nessuno per tutti quegli interventi così belli che sono venuti dopo?
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Altre notizie e foto della giornata sono reperibili sul sito curato dagli studenti del Minghetti.

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 trotta michele    - 16-12-2001
Con la Riforma Bertagna la Scuola Pubblica Statale subirà....

...ATTI
MOR....tali.


Mi scuso della brevità ma, in questo particolare momento penso che la Scuola di "tutti" stia per morire.

 gpferrario    - 16-12-2001
Ma la cronaca dell'incontro riguarda davvero un liceo bolognese ? Viene da dubitarne: a occhio sembra di legger la velina di un liceo bulgaro pre '89.
Quegli studenti poi: tutti belli democraticamente in ascolto di tutti i relatori, senza alcun pre giudizio.
E poi dicono che non c'è pluralismo nella scuola di stato !
Complimenti a tutti, continuate così.